Nella giornata di mercoledì, la Fed può avere spaventato i mercati facendo riferimento alla vendita degli asset nel corso dell'anno. Le borse asiatiche
Nella giornata di mercoledì, la Fed può avere spaventato i mercati facendo riferimento alla vendita degli asset nel corso dell’anno. Le borse asiatiche hanno, infatti, seguito il ribasso avviato da quelle statunitensi. Tuttavia, la Fed non sarà l’unica sorpresa della settimana: ne seguiranno altre, a cominciare dal discorso tenuto da Draghi nella gioranta di oggi e dal tanto atteso incontro tra Trump e Xi Jinping, che si svolgerà nei prossimi due giorni.
Durante la sessione asiatica, il dollaro ha aperto in ribasso, con l’indice spot che ha toccato il minimo intragiornaliero a quota 100,38, perdendo lo 0,18% rispetto alla sessione di martedì, durante la quale la valuta degli Stati Uniti era rimasta invariata. Tuttavia, all’apertura della sessione europea, l’indice del dollaro spot dello 0,23%, raggiungendo il massimo intragiornaliero a quota 100,69.
Pochi minuti dopo l’apertura della sessione europea, l’euro ha perso lo 0,3%, scendendo a 1,06441$. Il deprezzamento è stato causato dal discorso tenuto da Draghi sulla politica monetaria nelle prime ore di apertura dei mercati europei in vista della pubblicazione, nel pomeriggio di oggi, dei verbali della riunione di marzo della Bce.
I punti principali del discorso di Draghi
Tali affermazioni rimangono ampiamente coerenti con le note posizioni di Draghi sull’inflazione. Ora, la novità è che difficilmente i tassi verranno aumentati nel breve periodo. Il discorso di Draghi ha trascinato l’euro in ribasso dello 0,35%, con la moneta unica europea che tocca gli 1,06395$.
A seguito della pubblicazione dei verbali della riunione del Fomc e delle indicazioni sui reinvestimenti e il saldo della banca centrale, la divergenza in politica monetaria ha risospinto il dollaro in rialzo. Al contempo, la Banca d’Inghilterra stenta a intervenire, lasciando la sterlina relativamente invariata sul dollaro.
Con la conferenza stampa che precede la pubblicazione dei verbali della riunione sulla politica monetaria dello scorso mese, è improbabile che le minute contengano delle sorprese. Dei membri del Consiglio direttivo che interverranno nel pomeriggio, tutti dovrebbero impiegare toni da colomba.
Tutto ciò concentra l’attenzione dei mercati sull’incontro tra Trump e Xi Jinping. Non si tratta soltanto del destino del mercato valutario, ma di quello dell’intera economia globale, dato il rischio di una guerra commerciale che potrebbe pesare sulla propensione al rischio.
La giornata di oggi vede ben pochi dati macroeconomici, limitati alla pubblicazione dei verbali della Bce e alle richieste settimanali di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti. L’incontro tra Trump e Xi Jinping rimane, dunque, il principale fattore in grado di influire sull’andamento dei mercati nel resto della giornata.
Alla redazione di questo articolo, l’indice del dollaro spot guadagnava lo 0,24% per portarsi a quota 100,70. L’euro cedeva lo 0,22%, toccando gli 1,06398$. Al contempo, il dollaro perdeva lo 0,15% contro lo yen per raggiungere i 110,54¥. Durante la prime ore della sessione, le borse europee si muovevano in forte ribasso.
L’euro potrebbe recuperare dai minimi intragiornalieri, ma il dollaro dovrebbe continuare a muoversi in rialzo per il resto della giornata a spese della moneta unica europea. Intanto, si attende il discorso che Carney terrà nella giornata di domani, che potrebbe riservare altre sorprese e rappresentare un autentico test per i mercati.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.