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Dollaro USA in rialzo in scia a una domanda per investimenti ad alto rischio in aumento

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Jan 15, 2016, 01:50 GMT+00:00

Giovedì il rialzo del petrolio e il rally degli indici azionari statunitensi hanno contribuito a sostenere il dollaro; i mercati si sono convinti che la

Dollaro USA in rialzo in scia a una domanda per investimenti ad alto rischio in aumento

Giovedì il rialzo del petrolio e il rally degli indici azionari statunitensi hanno contribuito a sostenere il dollaro; i mercati si sono convinti che la Fed potrebbe non posticipare il piano dei futuri aumenti dei tassi di interesse. Ancora una volta l’aumento di volatilità è imputabile principalmente al fattore rischio.

A inizio sessione la coppia EUR/USD si muove in rialzo, sostenuta dal calo dei prezzi delle azioni. L’euro, in virtù dei suoi bassi rendimenti, si comporta meglio quando i mercati azionari si muovono in ribasso; la valuta viene infatti utilizzata per finanziare investimenti ad alto rischio. Quando le borse crollano, gli investitori vendono le proprie posizioni per poi ricomprare euro presi in prestito dalle banche dell’eurozona.

Oltre a quanto detto, la coppia forex ha anche trovato supporto in un rapporto Reuters stando al quale alcuni membri della Banca centrale europea avrebbero espresso dubbi riguardo la necessità di ricorrere a misure di stimolo. Oggi Reuters ha sostenuto che molti esponenti della BCE sarebbero scettici riguardo la necessità di ricorrere a ulteriori misure di politica monetaria; anche nel caso in cui la banca dovesse trovarsi di fronte a un calo dell’inflazione a previsioni che indicano una crescita economica per il 2018 nel mese di marzo, non dovrebbe agire immediatamente.

Ciò che si deduce in questa fase è che i rapporti indicano che l’economia sta andando bene nonostante una crescita limitata: potrebbe rappresentare la prova del fatto che i tassi di interesse negativi e l’emissione di moneta sta cominciando a fare presa, diminuendo la necessità di ricorrere in questa fase ad ulteriori misure di stimolo.

La BCE terrà una riunione la prossima settimana, ma la prima riunione importante dell’anno occorre aspettare il mese di marzo quando la banca centrale rilascerale stime iniziali sulla crescita nel 2018 e le previsioni sull’inflazione.

Oggi a inizio giornata sono stati pubblicati i verbali della riunione di politica monetaria della BCE; alcuni membri si sono espressi in favore di un ulteriore taglio sul tasso di deposito e di un incremento del programma mensile di acquisto titoli.

La coppia GBP/USD si è mossa in ribasso, ma il mercato si è mantenuto all’interno della gamma di oscillazione degli ultimi tre giorni. A inizio sessione la Banca d’Inghilterra ha votato a favore del mantenimento dei tassi d’interesse invariati, evidenziando però i problemi finanziari e i rischi rispetto alla crescita economica globale. Il rapporto ha anche suggerito che il calo dei prezzi del petrolio e un possibile rallentamento dell’economia cinese probabilmente costringevano la banca centrale a mantenere i tassi di interesse bassi fino al 2017.

I membri della BoE sostengono che la volatilità del mercato evidenzia i rischi di rallentamento della crescita economica globale, principalmente imputabile ai mercati emergenti”. Il motivo principale per cui l’inflazione dovrebbe rimanere bassa è riconducibile al calo del prezzo del petrolio, e questo significa che l’aumento dell’inflazione a questo punto dovrebbe essere leggermente più lento.

L’aumento della domanda di investimenti ad alto rischio come ad esempio i mercati azionari USA e il dollaro USA ha contribuito a tenere sotto pressione i future sull’oro con scadenza a febbraio. Il trend principale sul grafico giornaliero è ancora rialzista, ma gli investitori su posizioni long, nel corso della recente crisi finanziaria in Cina, stanno effettuando le prese di beneficio. Questo potrebbe portare a una correzione quantomeno fino a 1079,20-1071,20.

Dopo aver raggiunto il minimo degli ultimi 12 anni a inizio settimana, i future sul petrolio greggio con scadenza a marzo rimangono stabili. I risultati positivi dei mercati azionari hanno contribuito a sostenere i prezzi, ma a frenare un eventuale rally di dimensioni significative è stato il rafforzamento del dollaro USA. Non esistono segnali di un rafforzamento della domanda e i trader stanno incalzando in vista dell’arrivo del petrolio iraniano su un mercato già sofferente per l’eccesso di offerta. Il mercato prevede una produzione da parte dell’Iran di quasi 700.000 barili al giorno in più nel quarto trimestre del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015.

Per quanto riguarda altri dati economici, le richieste di sussidi disoccupazione settimanali hanno superato le aspettative con 234000 i posti. I prezzi delle importazioni scendono dell’1,2% contro un – 1,4% previsto.

 

 

 

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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