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Disattivati Gli Interruttori Cinesi

Da
Barry Norman
Aggiornato: Jan 8, 2016, 20:59 GMT+00:00

Ancora una volta giovedì i mercati cinesi sono stati bloccati in tutto il mondo. Giovedì mattina il sistema automatico di regolazione cinese ha sospeso il

Disattivati Gli Interruttori Cinesi
Disattivati Gli Interruttori Cinesi

Ancora una volta giovedì i mercati cinesi sono stati bloccati in tutto il mondo. Giovedì mattina il sistema automatico di regolazione cinese ha sospeso il trading dopo un calo del 7%. Il regolatore ha annunciato che a partire da venerdì spegnerà il gli interruttori fino a quando non avrà raggiunto l’effetto desiderato. Lo shock e lo stupore hanno fatto tremare i mercati. In Europa e negli Stati Uniti le azioni si muovono in ribasso mentre il mercato aurifero posta un rincaro.

Giovedì Wall Street ha annientato le perdite a metà sessione, tuttavia, rimane ancora al di sotto dell’1% poiché la battuta d’arresto nelle negoziazioni cinesi ha innescato un massiccio sell off dei mercati azionari globali. Un rinnovato ribasso dei prezzi del greggio ha inizialmente alimentato la vendita, tuttavia, nel corso della giornata il combustibile ha ridotto le perdite.

E’ la seconda volta in questa settimana che la Cina spegne gli interruttori del trading colpendo e influenzando il mercato statunitense. Giovedì il  China Securities Regulator ha dichiarato di voler sospendere gli interruttori attivi da quattro giorni affermando che il meccanismo non ha funzionato.

Giovedì l’S & P 500 Perde 20 Punti o l’1% delle quote raggiungimento quota 1.970, con tutti i dieci settori principali di negoziazione in ribasso. Il settore tecnologico e quello finanziario registrano delle perdite. Il Dow Jones posta un calo di 150 punti o dello 0,9% raggiungendo i  16.760 con 27 dei sui 30 membri in ribasso. L’indice di volatilità CBOE, noto anche come  Wall Street’s Fear Gauge, posta un rialzo del 10% per attestarsi su quota 22.71, nettamente al di sopra della media storica del 20.

“Siamo nel bel mezzo di una correzione, ma non é la fine del mondo” Jack Ablin, capo degli investimenti di Bmo Private Bank

Il giro sulle montagne russe dei mercati finanziari cinesi ha preso piede dopo che la banca Popolare cinese ha permesso allo yuan di perdere ulteriore terreno contro il dollaro statunitense. Dopo circa 30 minuti di negoziazione i mercati azionari cinesi bloccano il trading registrando così il più corto giorno di negoziazione dei titoli azionari cinesi.

Il mercato si proietta verso un rifugio sicuro come yen e oro. Lo yen é scambiato a 118¥, in prossimità dei livelli registrati all’inizio della sessione asiatica prima della follia cinese, ma l’oro registra un rincaro di 16$ conquistando il primo posto ed é scambiato a 1.107,80$. numerosi trader e gli investitori a lungo termine hanno deciso di spostare il proprio capitale nel metallo giallo e di rimanere in disparte per qualche settimana in previsione di un riassetto dei mercati. Altri, hanno scelto di investire nell’oro come rifugio temporaneo. Questa mattina commercianti asiatici hanno avviato una presa di beneficio spingendo il prezioso in ribasso. L’oro perde 5$ ed é scambiato a 1120,80$.

Ad aggiungere pressione sui mercati la Corea del Nord che mercoledì ha dichiarato do aver testato una bomba all’idrogeno. Tuttavia, fonti delle intelligence occidentali hanno mostrato come l’esplosioni rilevata non era sufficientemente forte da poter confermare la presenza di una bomba all’idrogeno. il suddetto scenario ha ricordato al mondo come, nonostante il suo isolamento, la Corea del Nord sia in possesso di armi nucleari. Le tensioni in Medio Oriente restano piuttosto elevate nel corso della settimana poiché l’Iran e l’Arabia Saudita sembrano essere ai ferri corti dopo l’esecuzione del famoso predicatore iraniano.

David Wilson stratega dei metalli presso la Citigroup ha dichiarato: “La forza dell’oro sembra essere destinata ad avere vita breve, tuttavia, se la Cina dovesse trascinare con se il mondo verso la recessione il prezioso potrebbe ampliare la sua ascesa”.

“Detto questo, se gli Stati Uniti e l’Europa continuassero a crescere, il metallo giallo diverrà più debole … I mercati azionari cinesi erano stati fortemente “gonfiati” poiché avevano visto confluire al loro interno ingenti capitali, tuttavia, le persone sono tornate alla realtà”. Il palladio, particolarmente esposto alla debolezza economica poiché utilizzato come metallo per i catalizzatori delle automobili si muove in ribasso raggiungendo i 482$ l’oncia, i minimi da agosto 2010. Seguono la debolezza del greggio e dei metalli industriali.

“Uno scenario negativo per la maggior parte dei prodotti diventa positivo per l’oro, che trae beneficio dalla sua reputazione di rifugio sicuro”. Queste le dichiarazioni di  Daniel Briesemann, analista della Commerzbank.

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