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Crollano I Metalli Preziosi A Seguito Dei Forti Numeri Sui Posti Di Lavoro Degli Stati Uniti

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Nov 9, 2015, 20:35 UTC

Venerdì il mercato aurifero si muove fortemente in ribasso e sembra essere intenzionato ad ampliare le sue perdite. Il prezioso chiude la settimana a

Crollano I Metalli Preziosi A Seguito Dei Forti Numeri Sui Posti Di Lavoro Degli Stati Uniti

Crollano I Metalli Preziosi A Seguito Dei Forti Numeri Sui Posti Di Lavoro Degli Stati Uniti

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Venerdì il mercato aurifero si muove fortemente in ribasso e sembra essere intenzionato ad ampliare le sue perdite. Il prezioso chiude la settimana a 1.088,00$, registrando un calo per l’ottavo giorno consecutivo. Il metallo giallo perde 80 punti rispetto ai livelli di due settimane fa. Il prezioso rompe al di sotto di tutti i livelli di supporto a beve termine, compresa la linea di tendenza rialzista e la regione dei 1.100$, livello dalla forte pregnanza psicologica. Il metallo giallo si sta avvicinando ai minimi degli ultimi sei anni postati in prossimità dei 1.080$ mentre i trader si  domandano se vedranno mai un fondo.

La scorsa settimana l’oro e il platino erano i più forti dei quattro metalli preziosi con una differenza di solo un paio di punti in un mercato piuttosto complesso come quello dei metalli preziosi. I numeri più forti del previsto mostrati venerdì dal rapporto sulle buste paga nei settori non agricoli statunitensi ha incrementato la possibilità di assistere ad un innalzamento dei tassi di interesse Fed entro dicembre. Il platino chiude la settimana a 942,35$. Lunedì, nella sessione asiatica, i trader approfittano del ribasso dei prezzi per acquistare i metalli. L’oro guadagna 2,90$ ed é scambiato a 1092,00$ mentre il platino e il palladio si muovono ulteriormente in ribasso. L’argento segue le orme dell’oro.

Venerdì i numeri sui posti di lavoro statunitensi hanno mostrato una forza economica. Il rapporto é stato supportato da alcuni importanti fattori che includono una ripresa della crescita dei salari, riducendo la debolezza del lavoro e un’accelerazione nelle assunzioni delle vendite al dettaglio in vista della stagione di shopping natalizio. Mentre il prezzo del metallo giallo ha sofferto la possibilità di assistere ad un innalzamento dei tassi d’interesse entro la fine di dicembre, in uno scenario a lungo termine il metallo potrebbe beneficiare di un’inflazione più elevata dettata dalla forza economica della nazione.

Questa settimana i prezzi del metallo giallo hanno ampliato le perdite cancellando tutti i guadagni registrati nel mese di ottobre sulla scia dei numeri più forti del previsto mostrati dal mercato del lavoro degli Stati Uniti. In un simile scenario la possibilità di assistere ad un innalzamento dei tassi di interesse entro dicembre é aumentata di oltre il 70%. la scorsa settimana, il palladio ha postato un calo dell’8,36%, un numero nettamente superiore al 4,95% riportato dall’argento. Alcuni trader hanno mostrato le loro preoccupazioni riguardanti la domanda del palladio, che a seguito dello scandalo Volkswagen potrebbe aumentare notevolmente. Venerdì il palladio si muove in rialzo guadagnando 16$ per attestarsi su quota  622.20$

Stando a quanto riportato dall’UBS, il programma promosso dall’India relativo all’inattività dell’oro potrebbe superare le aspettative. Il sondaggio effettuato da UBS, infatti, ha mostrato come la maggior parte degli intervistati sembri essere intenzionata a  partecipare al piano di monetizzazione del governo. Inoltre, la domanda di oro in Cina, nazione che rappresenta un quinto della domanda degli investimenti globali, potrebbe diminuire poiché il paese si sta adoperando per internazionalizzare lo yuan. In un simile scenario, i risparmiatori potrebbero accedere direttamente alle azioni e alle obbligazioni estere, mettendosi in concorrenza diretta contro il lingotto. A tale proposito, ci sembra opportuno segnalare come secondo i dati mostrati sabato da Reuter e dalla Banca centrale, nel mese di ottobre la Cina dovrebbe aver incrementato le sue riserve auree di circa 14 tonnellate.

La Cina è il sesto più grande detentore ufficiale di oro dopo gli Stati Uniti, la Germania, il Fondo monetario internazionale, l’Italia e la Francia. L’oro continua ad attestarsi al di sotto del 2% del totale delle riserve di valuta estera in Cina, scenario che dovrebbe spingere la PBoC ad incrementare l’acquisto del prezioso

Nomura prevede che il metallo giallo amplierà le sue perdite sulla scia dell’innalzamento dei tassi di interesse previsto per Marzo 2016 per poi muoversi nuovamente in rialzo nella seconda metà dell’anno.  Le previsioni bancarie per il quarto trimestre si attestano su quota 1,150$ l’oncia, per il primo semestre 2016 su quota 1,115$ e per il secondo semestre 2016 su quota 1235$.

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