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Continua l’Afflusso di Petrolio, Manca Però un Luogo Dove Stoccarlo

Da
Barry Norman
Aggiornato: Oct 15, 2015, 16:45 GMT+00:00

Dopo l'inaspettato rally di inizio settimana, il petrolio greggio continua a cedere terreno. Appena qualche giorno fa il WTI testava il livello di

Continua l’Afflusso di Petrolio, Manca Però un Luogo Dove Stoccarlo

Continua l’Afflusso di Petrolio, Manca Però un Luogo Dove Stoccarlo
Dopo l’inaspettato rally di inizio settimana, il petrolio greggio continua a cedere terreno. Appena qualche giorno fa il WTI testava il livello di resistenza dei 50$, per poi invertire scivolando oggi a 46,55, in ribasso di 10 centesimi nel corso della mattinata di scambi. I trader stanno analizzando con attenzione i dati sulle scorte della API pubblicati mercoledì pomeriggio dopo la chiusura dei mercati, con un giorno di ritardo a causa del giorno festivo negli USA. Il rapporto settimanale sulle scorte della EIA, anch’esso posticipato di un giorno, è invece atteso in giornata. Anche il petrolio Brent, dopo aver superato i 53$, cede terreno e scivola ora a 49,77. Neanche il calo del dollaro USA offre supporto alla commodity, denominata in dollari.

Secondo il rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), pubblicato martedì, nonostante il calo della produzione da parte dei paesi non membri dell’OPEC (provocato dal calo dei prezzi), l’eccesso di offerta a livello globale è destinato a protrarsi anche nel 2016; rallenta infatti la crescita della domanda (recentemente ai massimi degli ultimi cinque anni) mentre i principali paesi membri dell’OPEC continuano a produrre a livelli record.

Nel rapporto mensile la IEA, che offre consulenza sulle politiche energetiche agli Stati Uniti e ad altri paesi industrializzati, sostiene che nel 2016 la domanda globale di petrolio aumenterà di 1,21 milioni di barili al giorno, in ribasso di 150.000 barili rispetto alla previsione del mese precedente.

“Le previsioni che per il prossimo anno indicano un forte rallentamento della crescita della domanda e l’arrivo anticipato di petrolio dall’Iran – nel caso in cui le sanzioni internazionali dovessero essere ritirate – probabilmente porteranno a un prolungamento dell’eccesso di offerta al 2016” sostiene la IEA, agenzia con sede a Parigi.

Secondo le stime della IEA, nel mese di settembre l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio avrebbe aumentato l’offerta di 90.000 barili al giorno, per un totale di 31,72 milioni di barili al giorno.

Mentre la Cina si appresta a superare gli Stati Uniti divenendo il più grande importatore di petrolio greggio al mondo, dopo un’oscillazione nel terzo trimestre la domanda dalle raffinerie private e le scorte di petrolio a buon mercato dovrebbero contribuire a mantenere le importazioni a livelli record. Nonostante iln rallentamento della crescita negli ultimi mesi, la domanda di greggio dovrebbe rimanere robusta.

Con i livelli di scorte globali che superano la domanda e rischiano di esaurire la capacità di stoccaggio, ora entra in gioco un altro fattore: per contrastare il calo dei prezzi del greggio le compagnie petrolifere norvegesi stanno infatti riducendo il flusso di produzione. Questa potrebbe essere una buona notizia per il Governo del più grande paese produttore di petrolio dell’Europa occidentale, che il prossimo anno, per la prima volta, prevede di fare ricorso al proprio imponente fondo sovrano per coprire il deficit di bilancio e stimolare l’economia. La produzione supera le previsioni del Norwegian Petroleum Directorate, oltre le stime di agosto e settembre rispettivamente del 13 per cento e del 12 per cento.

Secondo gli analisti, i dati deludenti sulla bilancia commerciale in Cina per il mese di settembre, sommati a quelli negativi sui prezzi all’ingrosso e sulla spesa dei consumatori negli Stati Uniti, si vanno ad aggiungere ad un generale rallentamento dell’economia globale. “Continuiamo a lottare con i dati economici, anche i dati di questa mattina sono piuttosto negativi,” dichiara John Kilduff di Again Capital. Il sentiment ribassista è stato incoraggiato dalle previsioni di martedì dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, che prevede per il prossimo anno un forte rallentamento della crescita della domanda.

Nel frattempo il rapporto di giovedì dovrebbe indicare un incremento delle scorte greggio negli Stati Uniti. Un sondaggio di Bloomberg News prevede nella settimana conclusasi il 9 ottobre un incremento di 2,58 milioni di barili. L’aumento sarebbe legato a un calo della domanda negli Stati Uniti, primo consumatore di petrolio al mondo.

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