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Con l’avvio delle festività natalizie, i verbali della Banca del Giappone e le dichiarazioni del governatore Kuroda rappresentano l’unico dato interessante

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Dec 24, 2015, 19:37 UTC

Con i trader che si preparano al Natale, il volume degli scambi è molto basso. A parte per i mercati asiatici, che hanno registrato una qualche attività

Con l’avvio delle festività natalizie, i verbali della Banca del Giappone e le dichiarazioni del governatore Kuroda rappresentano l’unico dato interessante

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Con i trader che si preparano al Natale, il volume degli scambi è molto basso. A parte per i mercati asiatici, che hanno registrato una qualche attività in risposta ai verbali della Banca del Giappone e alle dichiarazioni del governatore Kuroda, il calendario economico è stato praticamente privo di eventi. Molte borse chiuderanno in anticipo o sono chiuse per l’intera giornata. In Germania, le festività sono già iniziate, mentre, negli Stati Uniti, la sessione terminerà in anticipo. Tuttavia, molti trader sono già in vacanza.

Nella giornata di giovedì, il governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha dichiarato che la banca centrale rima salda nella sua decisione di adottare tutte le misure necessarie per superare la deflazione e raggiungere l’obiettivo di inflazione al 2%.

In un discorso annuale tenuto alla riunione della Keidanren, la più importante lobby delle imprese in Giappone, Kuroda ha affermato: “Sono passati più di due anni da quando la Banca del Giappone ha introdotto l’allentamento quantitativo e qualitativo (QQE). Agli inizi, molti erano scettici circa le prospettive che l’economia giapponese uscisse dalla deflazione. Molti potrebbero ancora conservare questo scetticismo. Tuttavia… Grazie al QQE, le tendenze dell’economia e dei prezzi si sono chiaramente modificate. Questo è un fatto indiscutibile.”

I membri della Banca del Giappone sono infastiditi dalla bassa crescita dei salari e degli investimenti di capitale, ma si dichiarano ottimisti circa la possibilità che le imprese inizino ad aumentare gli investimenti una volta che le condizioni delle economie emergenti siano migliorate. Questo è quanto si evince dalla lettura dei verbali delle riunione della Banca del Giappone, pubblicati nella giornata di giovedì.

Potendo beneficiare degli acquisti di valute rifugio che caratterizzano le festività natalizie, lo yen si è mosso in rialzo di 20 punti, raggiungendo quota 120,72 contro il dollaro e 131,94 contro l’euro.

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Nella mattinata, sia l’Aussie sia il kiwi si sono mossi in rialzo grazie all’aumento del prezzo del petrolio, che pare aprire a un ritorno alle materie prime e alle valute ad esse legate. L’Aussie ha guadagnato 12 punti, salendo a quota 0,7246, mentre il kiwi viene negoziato a quota 0,6798. In Australia, i trader saranno in vacanza fino a martedì della prossima settimana.

Nella giornata di mercoledì, l’euro si è mosso in ribasso contro il dollaro per la prima volta in quattro giorni. Tuttavia, la moneta unica europea ha recuperato gran parte delle perdite nella tranquilla sessione di giovedì. Al momento, l’euro è stabile a quota 1,0927, in lizza per il secondo anno di perdite, con la divergenza delle politiche monetarie di Bce e Fed che incide sui mercati valutari.

Mentre l’attività di trading si riduce per le feste di Natale e capodanno, la moneta unica europea si muove in ribasso nei confronti di molte delle sue 16 controparti.

A dicembre, il Comitato Federale del Mercato Aperto ha aumentato i tassi di interesse, mentre la Banca Centrale Europea ha dichiarato che il suo programma di acquisto di attività sarà in vigore fino ad almeno il marzo del 2017. La divergenza delle politiche monetarie è apparsa evidente nella giornata di mercoledì, con la pubblicazione dei dati sulla spesa per i consumi negli Stati Uniti per il mese di novembre. I risultati segnano, infatti, un aumento, accompagnato dalla crescita dei salari.

Nella settimana di Natale, la valuta con l’andamento peggiore è la sterlina, che pure ha guadagnato 24 punti durante la sessione asiatica, raggiungendo quota 1,487 grazie agli acquisti di petrolio a basso costo. Tuttavia, una serie di dati deludenti ha notevolmente pesato sui cambi della sterlina. L’attenzione si concentra sulla possibilità che la Banca d’Inghilterra aumenti i tassi di interesse e sull’impatto che la manovra potrebbe avere sulla sterlina. In passato, si pensava che la Banca d’Inghilterra avrebbe seguito l’esempio della Fed, aumentando i tassi entro sei mesi. Tuttavia, i dati deludenti su crescita dei salari, Pil e inflazione rendono tale eventualità sempre più improbabile.

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