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Con il dollaro che recupera, l’euro e la sterlina vengono a trovarsi sotto pressione

Da
Bob Mason
Pubblicato: Apr 4, 2017, 11:35 GMT+00:00

L'inversione sperimentata dal dollaro durante la sessione di lunedì si è verificata a seguito dei dati deludenti dell'indice dei direttori degli acquisti

Con il dollaro che recupera, l’euro e la sterlina vengono a trovarsi sotto pressione

L’inversione sperimentata dal dollaro durante la sessione di lunedì si è verificata a seguito dei dati deludenti dell’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero del mese di marzo. Il risultato poteva essere peggiore, non fosse stato per l’incremento dei prezzi dei fattori della produzione e dei prezzi di fabbrica registrato a marzo. I dati sulle vendite di automobili, inferiori alle aspettative, hanno rafforzato il sentimento negativo nei confronti del dollaro.

Il recente miglioramento della fiducia dei consumatori a un massimo non registrato da più di sedici anni non è stato certamente riflesso dagli ultimi dati sulle vendite di automobili, il cui totale è di 16,62mila, ben al di sotto delle 17,4mila previste e delle 17,58mila di febbraio.

Nell’Eurozona, i dati  definitivi degli indici dei direttori degli acquisti mostrano che la Germania è ai massimi degli ultimi settantuno mesi: una notizia decisamente positiva per Draghi e la Bce. Tuttavia, la componente di maggiore importanza dell’indice è stata costituita dall’aumento dei prezzi di fabbrica. I dati preliminari sull’inflazione nel mese di marzo hanno rivelato un tasso annuo in lieve calo, che ha pesato sull’euro. Per i mercati, la lettura rappresenta un motivo in più per la Bce di mantenere invariata la politica monetaria.

I dati vari sull’inflazione suggeriscono nuovamente che, seppure debba certamente prestare attenzione alle cifre, difficilmente la Bce agirà nel breve periodo. Il Consiglio direttivo farà, infatti, di tutto per continuare a sostenere l’economia dell’Eurozona.

Draghi seguirà i flussi di capitali prima delle elezioni presidenziali in Francia. I dati lasciano intendere che l’euro potrebbe muoversi in ribasso. In attesa delle elezioni in Francia, che si terranno il 23 aprile, gli investitori stanno, infatti, lasciando i titoli di Stato europei. Tali deflussi di capitali non sono del tutto negativi per la Bce, sebbene il deprezzamento dell’euro possa accrescere la pressione inflazionistica osservata negli ultimi mesi.

La giornata di oggi non prevede la pubblicazione di dati macroeconomici rilevanti. Questi sono, infatti, limitati alle vendite al dettaglio. A ogni modo, dopo la pubblicazione dei dati positivi sulle vendite al dettaglio in Germania nella scorsa settimana, i risultati potrebbero spingere l’euro in rialzo. Il calendario economico sarà anche privo di eventi, ma, con l’intervento di Draghi nel pomeriggio di oggi, la politica monetaria della Bce assume un’importanza determinante. I membri del Consiglio direttivo insistono sulla necessità di misure espansive al fine di supportare il miglioramento dell’economia. Tuttavia, in attesa delle elezioni presidenziali in Francia, l’euro dovrebbe muoversi in ribasso.

Nel Regno Unito, la sessione di lunedì ha visto un deprezzamento della sterlina a seguito della pubblicazione dell’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero. Durante la giornata di oggi, la valuta del Regno Unito potrebbe subire ulteriore pressione in attesa della pubblicazione dell’indice dei direttori degli acquisti del settore edilizio per il mese di marzo. Tuttavia, la vera prova sarà costituita dall’indice dei direttori degli acquisti del settore dei servizi, che verrà diffuso nella mattinata di domani.

Mentre la Bce si aspetta un aumento della pressione inflazionistica, la Banca d’Inghilterra deve affrontare un dilemma completamente diverse. I dati di oggi potrebbero accrescere la preoccupazione per l’economia del Regno Unito: l’aumento dei prezzi al consumo e la scarsa crescita dei salari continuano, infatti, a costituire il principale problema economico della Gran Bretagna.

I dati sugli Stati Uniti sono limitati a quelli sul commercio e sugli ordini delle fabbriche per il mese di marzo. Il dollaro dovrebbe, dunque, muoversi in rialzo, mentre l’attenzione vira sui verbali della riunione del Fomc, che verranno pubblicati nella giornata di mercoledì, sulle buste paga dei settori non agricoli e sui dati riguardanti la crescita dei salari, che verranno diffusi nella giornata di venerdì. Non si deve poi dimenticare l’incontro tra Trump e Xi Jinping. I dati che verranno pubblicati nel pomeriggio di oggi dovrebbero, infine, avere effetti positivi sul dollaro.

Alla redazione di questo articolo, l’indice del dollaro spot raggiunge quota 100,6 con un rialzo intragiornaliero dello 0,12%. La coppia GBP/USD cede lo 0,52% per toccare gli 1,24231$ prima della pubblicazione dell’indice dei direttori degli acquisti del settore edilizio per il mese di marzo. Con l’attenzione dei mercati che si concentra su Draghi, l’euro ha perso i guadagni iniziali, muovendosi in ribasso dello 0,19% per scendere a 1,06493$.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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