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Con i trader che continuano a reagire ai toni da colomba delle previsioni di Yellen, il dollaro si muove in ribasso contro lo yen e lo yuan

Da
James Hyerczyk
Pubblicato: Mar 30, 2016, 08:57 GMT+00:00

Nelle prime ore di mercoledì, il dollaro ha seguito un andamento diversificato, a fronte del forte ribasso della giornata precedente. Dopo il netto rialzo

Con i trader che continuano a reagire ai toni da colomba delle previsioni di Yellen, il dollaro si muove in ribasso contro lo yen e lo yuan

Nelle prime ore di mercoledì, il dollaro ha seguito un andamento diversificato, a fronte del forte ribasso della giornata precedente. Dopo il netto rialzo di martedì, le coppie AUD/USDNZD/USD hanno avuto difficoltà a proseguire lungo la tendenza positiva. Al contempo, le coppie USD/CNY e USD/JPY hanno continuato ad attrarre venditori.

Durante la sessione asiatica, sono state ben poche le notizie cui reagire, ma il discorso tenuto dalla presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, presso l’Economic Club di New York nella giornata di martedì ha provocato un discreto momentum.

Yellen ha ribadito la sua opinione, secondo cui è corretto che la Fed “proceda con cautela” all’innalzamento dei tassi, data l’attuale fase di incertezza che caratterizza l’economia e la finanza globali. Secondo Yellen, la prudenza è “necessaria specialmente perché, con un tasso sui federal fund tanto basso, la capacità del Fomc di utilizzare una politica monetaria convenzionale per rispondere alla turbolenze dell’economia è asimmetrica.”

Yellen ha, inoltre, affermato che la Fed deve tenere conto “delle possibili conseguenze degli ultimi sviluppi dell’economia e della finanza globali, segnati da un’intensificazione della turbolenza dall’inizio dell’anno.” A tal proposito, la presidente della Fed ha notato che il recente declino delle aspettative del mercato riguardo un innalzamento dei tassi ha effettivamente funzionato da “stabilizzatore automatico”, tutelando l’economia degli Stati Uniti dalle turbolenze.

Per quanto concerne i rischi futuri, Yellen ha evidenziato il rallentamento della crescita in Cina e il declino dei prezzi delle materie prime, con particolare attenzione al petrolio, notando come un’ulteriore riduzione del prezzo del greggio potrebbe avere effetti “avversi” sull’economia globale.

L’approccio di Yellen, improntato a cautela, ha smorzato i toni favorevoli all’innalzamento dei tassi che hanno caratterizzato le dichiarazioni rese da diveri membri della Fed nell’ultima settimana. Tali affermazioni avevano innescato il rialzo dei titoli del Tesoro degli Stati Uniti e delle azioni, con conseguenze negative per il dollaro.

Il deprezzamento del dollaro, conseguenza della revisione al ribasso delle aspettative per un innalzamento dei tassi negli Stati Uniti nel corso del 2016, ha provocato un netto rialzo del dollaro australiano e del dollaro neozelandese. La mossa potrebbe continuare nel breve periodo, a causa della maggiore propensione al rischio degli investitori, del crescente divario tra i differenziali dei tassi di interesse di Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti e della chiusura delle posizioni, dopo la recente pausa durata per sei sessioni dal massimo del 18 marzo.

In Giappone, i dati sulla produzione industriale hanno mostrato una debole attività di fabbrica, dovuta alla scarsità della domanda, sia interna sia estera. A febbraio, la produzione industriale è scesa del 6,2% su base mensile, a fronte delle aspettative che davano la contrazione al 6%, dopo un incremento del 3,7% registrato a gennaio.

Nella giornata di mercoledì, lo yuan si è mosso in rialzo sul dollaro, spinto dai toni da colomba del discorso di Yellen. La Banca Popolare Cinese ha fissato il tasso midpoint dello yuan a 6,4841 dollari prima dell’apertura dei mercati. Il nuovo tasso è dello 0,34% più elevato del precedente a 6,506.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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