Nella giornata di giovedì, la coppia USD/JPY si è mossa in rialzo. Per i trader, tale apprezzamento deriva dalla chiusura delle posizioni da parte degli
Nella giornata di giovedì, la coppia USD/JPY si è mossa in rialzo. Per i trader, tale apprezzamento deriva dalla chiusura delle posizioni da parte degli investitori di breve periodo. Tuttavia, i dubbi sulle prospettive di crescita dell’economia globale continuano ad addensarsi sul dollaro.
Il 3 maggio, il dollaro ha toccato i 105,5 yen, che rappresentano il minimo degli ultimi diciotto mesi. La mossa ha fatto seguito alla decisione presa dalla Banca del Giappone, durante la riunione di aprile, di non espandere il suo programma di stimolo monetario.
Da allora, il dollaro si è mosso in lieve rialzo, con i trader che hanno ridotto le loro scommesse sullo yen a seguito delle affermazioni del ministro delle Finanze del Giappone, Taro Aso, il quale ha avvertito che il governo interverrà per limitare ogni apprezzamento unilaterale.
L’azione del prezzo sperimentata da entrambe le valute della coppia nel corso di questa settimana permette di ipotizzare chi il governo giapponese non interverrà prima di aver ospitato la riunione del G7 di questo mese. A ogni modo, Tokyo è chiaramente irritata dall’apprezzamento dello yen, che da dicembre ha guadagnato circa l’11%.
Nella giornata di giovedì, il governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha affermato che per il ministero delle Finanze sarà difficile svalutare intenzionalmente lo yen per rilanciare le esportazione. Kuroda ha aggiunto di trovare indesiderabili le forti oscillazioni e i rapidi cambiamenti sui mercati valutari.
Dopo l’inversione tecnica al ribasso di mercoledì, nella giornata di giovedì la coppia USD/JPY ha sperimentato un rimbalzo per raggiungere quota 108,972, in rialzo di 0,554 punti ossia dello 0,51%.
La coppia AUD/USD ha chiuso a quota 0,7334, in ribasso di 0,0040 punti ossia dello 0,54%. La mancanza di nuovi dati economici ha contribuito alla pressione sul cambio, mentre gli investitori continuano a concentrare l’attenzione sull’elevata possibilità che la Reserve Bank of Australia possa attuare uno o due tagli dei tassi nei prossimi sei-dodici mesi.
L’inflazione al consumo rilevata dalla University of Michigan segna un calo dal 3,6% al 3,2%.
La coppia NZD/USD ha guadagnato 0,0009 punti, ossia lo 0,14%, per venire negoziata a quota 0,6826, pur rimanendo all’interno della gamma di oscillazione di ieri. Nella giornata di mercoledì, il kiwi si è mosso in rialzo a seguito della mancata adozione da parte della Reserve Bank of New Zealand di nuove misure per contrastare una possibile bolla immobiliare. Ciò ha provocato una riduzione delle scommesse sul taglio dei tassi di cambio.
In Nuova Zelanda, durante il mese di aprile, l’attività del settore manifatturiero ha registrato un incremento, dovuto al netto aumento della produzione e ai nuovi ordini, come hanno mostrato i dati pubblicati nella giornata di giovedì.
L’indice NZ destagionalizzato dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, elaborato dalla Bank of New Zealand, è saluto da 54,7 a 56,5, registrando l’incremento maggiore dal mese di gennaio.
Il balzo di aprile a 56,5 non ha soltanto arrestato la precedente lieve perdita di slancio, ma ha anche confermato l’impulso a una crescita superiore alla media che il settore manifatturiero sta mostrando da diversi mesi.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.