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Ciao, Ciao dividendi. Le Società nel 2020 conserveranno liquidità per i tempi duri?

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Apr 5, 2020, 07:49 UTC

Ciao, Ciao dividendi in tutto il mondo. Le Società nel 2020 conserveranno liquidità per i tempi duri probabilmente, altri eserciteranno solo un rinvio. Gli azionisti aspettano?

euro dollaro EUR/USD

I tanto attesi dividendi e cedole quest’anno potrebbero saltare e gli azionisti rimanere a bocca asciutta. In Europa è stata la Banca centrale europea a chiedere in particolare alle banche di rinviare almeno all’1 di ottobre il rilascio dei dividendi, con la possibilità di estendere la “raccomandazione” oltre tale termine. In Italia la nostra banca centrale ha esteso la raccomandazione alle banche più piccole.

Il ciao ciao ai dividendi dovranno dirlo gli azionisti in molte parti del mondo, Investopedia segnala che già 12 società dell’indice S&P 500 hanno cancellato la distribuzione dei dividendi 2019 tra gli azionisti.

E la decisione di non distribuire dividendi si sta estendendo velocemente. Vediamo quindi chi e come non lo farà o rinvia la decisione.

Le banche italiane che rinviano

In Italia Mediolanum ha già ufficialmente aderito alla raccomandazione della Bce, seguita da Unicredit e da Intesa Sanpaolo.

In totale secondo lo studio de Il Sole 24 Ore, sono già stati congelati 6 miliardi di euro alla Borsa di Milano dal settore bancario e assicurativo.

Unipol, Prysmian, Amplifon non distribuiranno.

Si è in attesa di una decisione da parte di Finecobank e di Generali, ma difficilmente si permetteranno di non accogliere la raccomandazione della Bce, dal momento che, pur se non vincolante, è parsa essere quasi una imposizione per cautelare la liquidità del sistema bancario.

Eiopa ferma i dividendi delle società assicurative

Sulla scia della Bce è intervenuta l’autorità di vigilanza europea sulle compagnie assicurative Eiopa, che ha chiesto alle società del settore di non distribuire le cedole. In questo caso l’alt ha fatto perdere non poco alle società direttamente interessate.

Venerdì Axa, alla Borsa di Parigi, ha ceduto il -5% riporta Il Sole 24 Ore, mentre Aviva ha riportato un -5% sul prezzo delle azioni alla Borsa di Londra.

Axa non ha cancellato i dividendi ma rinviato al 30 giugno la decisione, prendendosi così del tempo in più.

In Italia Unipolsai pagherà la cedola, ma non lo farà Unipol. Anche Cattolica ha rinviato la distribuzione dei dividendi.

576 società hanno congelato i dividendi

Secondo un tweet di ICE Data Services, ben 576 società hanno cancellato la distribuzione dei dividendi nel solo mese di marzo 2020.

Un affare non da poco, se si considera che i dividendi sono una remunerazione importante per gli azionisti.

Molti investitori si segnano sul calendario la distribuzione e acquistano titoli per tempo per ottenerli. Salvo poi rivendere le azioni appena possibile.

Negli USA Delta ha sospeso la distribuzione, lo stesso ha fatto anche Boeing (ma in questo caso, forse lo avrebbe fatto lo stesso), Marriott e Darden Restaurants hanno rinviato il rilascio.

E poi ancora Macy’s e Nordstrom e nel settore energetico Apache, Freeport-McMoRan, e Occidental Petroleum.

Nel Regno Unito, tornando in Europa, accade lo stesso: la Banca d’Inghilterra (Boe) ha chiesto alle società quotate di rinviare la distribuzione dei dividendi in attesa di tempi decisamente migliori.

Perché le società rinviano la distribuzione dei dividendi?

Come letto alcune sono state costrette a farlo per una forte raccomandazione richiesta loro dalle autorità di regolamentazione (Bce in Europa e Boe nello Uk).

In altri casi sono le società quotate ad aver operato la scelta in autonomia previa consultazione del proprio consiglio di amministrazione.

La situazione non è delle più rosee e tenere in cassa fondi che potrebbero ritornare utili se le cose dovessero andare peggio, è prudenza.

Molte società sono state invitate o hanno evitato di fare riacquisti di proprie azioni per distribuire maggiori dividendi tra gli azionisti. Anche questo esercizio preserva la liquidità a favore della stabilità.

Alcune imprese, forse tante, al termine di questa crisi potrebbero chiudere i battenti per sempre e chi ha liquidità a disposizione è meglio se la usa come scudo contro il Cigno Nero esogeno (Covid-19).

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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