Si dice spesso che le aziende italiane non abbiano futuro. Si obietta che abbiano un gran passato. Si è consapevoli che il loro presente sia incerto.
Si dice spesso che le aziende italiane non abbiano futuro.
Si obietta che abbiano un gran passato.
Si è consapevoli che il loro presente sia incerto.
Unendo queste tre considerazioni sia arriva a capire l’importanza dell’imprenditoria italiana, che oggi con Technogym rivendica la propria importanza nel panorama nazionale e internazionale.
Sì perché oggi, 3 maggio, l’azienda romagnola è entrata nella famiglia di Piazza Affari, coronando un percorso “lungo 34 anni, iniziato nel garage di casa con mio fratello, mia moglie e un vicino di casa come primi soci e collaboratori”.
Chi parla è Nerio Alessandri, fondatore e presidente di questa vincente realtà imprenditoriale fondata sul wellness, sul viver sano e su un modello esportabile e utilizzato in tutto il mondo.
Un colosso di settore ormai consolidato che vanta una credibilità importante, come affermato da Alessandri: “In Europa siamo leader, in Asia ci stiamo espandendo da otto anni, in America siamo presenti ma è proprio lì che vogliamo espanderci in futuro”.
Forse è questo il segreto di questo successo tutto italiano, l’espansione strategica e oculata, il non accontentarsi di un mercato, ma il voler entrare in un altro, ma solo al momento opportuno.
Come opportuna appare la scelta di quotarsi nell’indice FITSE MIB proprio in questo momento, visto che il titolo prende il volo guadagnando l’11% a 3,61 euro, essendo stato collocato in sede di ipo a 3,25 euro.
Commenta soddisfatto il Presidente: “Siamo soddisfatti dall’esito dell’ipo, considerato anche il difficile momento dei mercati azionari. Le ultime due quotazioni di aziende in Europa sono andate molto peggio”.
E non può non condividersi l’entusiasmo e la soddisfazione di Alessandri, deus ex machina di un’impresa che annovera tra le sue fila 2200 dipendenti in tutto il mondo, che ha rifornito ben 5 edizioni olimpiche e che vanta un fatturato superiore ai 400 milioni di euro.
Un esempio di ottima gestione, tutta italiana, che deve far riflettere.
Avanti la prossima mossa.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.