Cosa c'è dietro il momento di flessione del comparto cripto
Il Bitcoin continua a promuovere un dibattito fecondo tra addetti ai lavori e pubblico.
Sulla situazione contingente si è espresso Changpeng Zhao (CZ), amministratore delegato del colosso Binance, primo exchange al mondo.
Il n.1 di Binance ha fornito importanti spunti di riflessione intervenendo alla settimana della blockchain promossa dal proprio exchange a Singapore. CZ si è focalizzato sul mercato ribassista e ha ricordato il massimo storico toccato dal Bitcoin.
Il fondatore di Binance, interpellato dal The Bitcoinist sul momento di ascesa cripto del 2017-2018 che fa segnare il massimo storico di sempre, rilascia queste dichiarazioni: “Credo che alla fine del 2017 ci sia stato effettivamente un superamento del fronte dei prezzi. Sono entrate nel business molte persone, con progetti molto semplici e con libri bianchi (report governativi su particolari materie che diano informazioni o dettagli su futuri disegni di legge o progetti vari ndr) dello stesso tenore. Quindi, ovviamente, sono entrati tutti dentro e una volta che l’ondata di interesse si è esaurita, il prezzo è sceso”.
La fine del 2017 è ben conosciuta per la grande ascesa del BTC fino al prezzo di vendita di 20.000 dollari, portando con sé l’insieme di altre altcoin e trascinando l’intero market cup tecnofinanziario fino a quota 800 miliardi di dollari.
Certamente, adesso le cose sono alquanto differenti, con i mercati sul chi vive ma senza aspettative di sorta.
Tuttavia, CZ afferma che questo bear market non è rappresentativo del reale valore del Bitcoin dal momento che il prezzo è stato oltrepassato in senso opposto, quello più basso.
“Siamo stati nel bear market per un periodo molto ampio, probabilmente il più lungo nella storia del Bitcoin fino a oggi. La mia personale impressione è che stiamo passando sul fronte più basso dei prezzi”.
Quanto affermato da Changpeng Zhao è coerente con un orientamento diffuso all’interno della dottrina fintech.
Una visione per cui ci troviamo di fronte a un momento di flessione che potrebbe anche essere persistente ha accolto più di un consenso, specie se coadiuvata da elementi che non possono essere sottovalutati.
Vediamo quali.
In primo luogo, non può sottovalutarsi l’atavica questione della regolamentazione.
Sì, repetita iuvant. Sì, è un discorso ridondante che deve il proprio carattere circolare alla lunghezza di un iter normativo che in molti Paesi non accenna a vedere la luce, anche per una mancanza di iniziativa legislativa in tal senso.
Quanto appena affermato si inserisce in un quadro di precarietà normativa, quando non si è proprio in presenza di lacuna legis, che comunque lascia interdetti circa il possibile valore di un comparto come la tecnofinanza che viva di alti e bassi ma soprattutto non potrà vivacchiare in eterno.
Altra contingenza degna di nota è l’insieme di ban presenti in diverse nazioni e la peculiare gestione della materia in altri, sfavorendo l’autodeterminarsi di importanti mercati che in questo modo risultano tagliati fuori.
Il che inibisce il potenziale flusso cripto, ma non solo.
D’altro lato, può anche favorire la triste commistione criptovalute-illeciti, come più volte capitato.
La deriva di utilizzo delle criptomonete come datio criminis non gioca a favore di BTC e affini, veicolando un discredito non indifferente che difficilmente può essere decostruito.
Altra caratteristica non favorevole alle cripto è il trading effettuato sulle stesse. Situazione paradossale, perché se da una parte non v’è dubbio per considerarlo un elemento catalizzatore, dall’altra è noto come balene e speculatori siano attori non indifferenti nelle dinamiche di mercato dai grandi volumi, alterando in maniera potenzialmente consistente un libero fluire di capitali.
In conclusione, è un momento interlocutorio per le criptovalute e mai come oggi il rischio di una svalutazione del proprio investimento assume caratteri più che concreti.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.