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Barile in rialzo di quasi il 6% in scia a un corposo prelievo di scorte; l’attenzione passa ora all’annuncio della Fed

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Oct 29, 2015, 01:20 GMT+00:00

Mercoledì i future sul petrolio greggio si muovono in netto rialzo, guadagnando quasi il 6% in scia a un incremento superiore alle aspettative delle

Barile in rialzo di quasi il 6% in scia a un corposo prelievo di scorte; l’attenzione passa ora all’annuncio della Fed

Mercoledì i future sul petrolio greggio si muovono in netto rialzo, guadagnando quasi il 6% in scia a un incremento superiore alle aspettative delle riserve di petrolio greggio; scendono invece le riserve di benzina e distillati.

Secondo i dati dell’Agenzia d’Informazione sull’Energia USA, nella settimana conclusasi 23 ottobre le riserve di petrolio greggio commerciale sarebbero aumentate di 3,4 milioni di barili, per un totale pari a 480 milioni di barili. A Cushing, in Oklahoma, il principale centro di consegna per i future sul petrolio, si registra una contrazione vicina ai 785.000 barili.

Le riserve di benzina scendono invece di 1,1 milioni di barili, contro una flessione di 817.000 barili prevista dagli analisti. Diesel e olio combustibile scendono invece di 3 milioni di barili, contro gli 1,7 milioni di barili previsti.

Dopo essere sceso ieri ai minimi da metà settembre, nel corso della sessione asiatica il greggio registra un’inversione, reagendo alla pubblicazione del rapporto dell’Istituto Americano per il Petrolio (API), che martedì notte ha segnalato una forte contrazione delle riserve a Cushing.

Molti trader attribuiscono il movimento di prezzo a un’ondata di copertura short che segue una pressione che durava ormai da quasi due settimane; ritengono infatti che il mercato non invertirà fino a quando i membri dell’Opec non smetteranno di farsi la guerra per guadagnare quote di mercato. Oltre a ciò, aspettano anche di vedere dei forti tagli alla produzione negli Stati Uniti.

Su Comex mercoledì i future sull’oro con scadenza a dicembre colgono i trader di sorpresa guadagnando oltre l’1,25%; il tutto poco prima della pubblicazione dell’annuncio di politica monetaria della Fed, atteso alle 14 orario ET. A provocare il rally il calo di quasi mezzo punto percentuale del dollaro USA.

I future sull’oro guadagnano 14,80$ l’oncia salendo a 1180,60$. Il rally è stato attribuito principalmente al basso volume di scambi: molti dei principali fondi di commodity, inffatti, sono a bordo campo in vista dell’annuncio della Fed. Le prese di beneficio verificatesi in seguito al forte rally della scorsa settimana e gli aggiustamenti di posizione in vista dell’annuncio della Fed sono invece da ritenersi responsabili del calo del dollaro.

Mercoledì i mercati forex registrano risultati misti, con EUR/USD in rialzo e GDP/USD in ribasso.

I recenti dati economici degli Stati Uniti deboli, il taglio dei tassi da parte della Banca Popolare Cinese e la minaccia di un’estensione ed espansione delle misure di stimolo della Banca Centrale Europea hanno convinto gli investitori che la Commissione Federale per il Mercato Aperto lascerà i tassi di interesse invariati.

Solamente il 5% circa dei trader ritiene che oggi la Fed annuncerà un aumento dei tassi. Le probabilità balzano al 30% per un aumento di tasso di dicembre, ma questa cifra è destinata a cambiare con la pubblicazione del prossimo rapporto Usa sulle buste paga dei settori non agricoli, atteso per la prossima settimana.

Mentre la maggior parte dei trader non si aspettano un rialzo dei tassi, gli operatori analizzeranno con attenzione la dichiarazione della Fed alla ricerca di indizi utili a capire i tempi del prossimo rialzo dei tassi. La Fed ha detto in passato che la volatilità del mercato è la causa dietro la posticipazione del rialzo dei tassi e che qualsiasi aumento dei tassi dipenderà dai dati economici.

A causa delle azioni da parte delle banche centrali in Cina e in Europa, insieme ai dati economici deludenti degli Stati Uniti, la Fed rischia di mantenere la rotta. Secondo i contratti future sui Fed Funds, per un rialzo dei tassi bisognerà probabilmente attendere il marzo 2016.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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