A Via Nazionale non sono troppo convinti del sistema di credito cooperativo attuale. Il massimo organo di Vigilanza italiano nutre più di un dubbio sulla
A Via Nazionale non sono troppo convinti del sistema di credito cooperativo attuale.
Il massimo organo di Vigilanza italiano nutre più di un dubbio sulla stabilità di un sistema, quello consortile, da tempo al centro di diverse polemiche.
Sul tema è intervenuto Carmelo Barbagallo, n.1 della vigilanza della Banca d’Italia, secondo il quale l’attuale tensione finanziaria sia alquanto eccessiva e sperequativa, considerando che “un numero non marginale di banche” rischi di creare deficit non irrilevanti a un intero comparto.
Nel dettaglio, Barbagallo sottolinea la precarietà del credito cooperativo all’interno del sistema bancario, non lasciando spazio a interrogativi di sorta: “la componente più fragile del settore è individuabile nelle BCC che presentano contemporaneamente coefficienti di capitale più bassi e tassi di copertura inferiori a quelli medi del sistema bancario nazionale”.
Dati alla mano, a dicembre 2015, delle 300 banche appartenenti al credito cooperativo, erano 50 quelle che versavano in condizioni di fragilità, per le quali fosse necessario adempiere l’adeguamento dei livelli di copertura.
Stante la situazione generata dalla crisi, le BCC sono state costrette a compiere imponenti rettifiche che hanno portato il risultato di gestione a essere assorbito fino all’80%.
Capitolo impieghi: con riferimento sempre a dicembre, il capo della vigilanza Bankitalia fa notare la flessione di 2 punti percentuale rispetto al 2012, attestantesi a 134 miliardi di euro.
Se è vero che indicatori del credito come crediti deteriorati e sofferenze abbiano svolto un ruolo non marginale all’interno dell’affossamento del settore, crescendo entrambi mediamente di 2 punti percentuale (10,5%-12,9% e 3,3%-5%), è anche vero che in un simile scenario “aumenta la probabilità che un numero non marginale di BCC vada incontro a tensioni a causa della difficoltà di alimentare il patrimonio nella misura e con la rapidità imposti dal contesto regolamentare, istituzionale e di mercato”.
Nonostante tutto, Barbagallo applaude le modifiche sulla riforma del credito cooperativo operate dalla Commissione Finanze della Camera, commentando: “Nell’iter parlamentare di conversione del decreto sono stati approvati taluni emendamenti, alcuni dei quali particolarmente importanti, attinenti alla governance e al capitale della capogruppo nonché alla cosiddetta way out per le BCC che non vogliano aderire a un gruppo. Si tratta di miglioramenti che, se definitivamente confermati, rafforzerebbero di molto l’efficacia della riforma”.
Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.