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Banche Popolari: l’importanza che non ti aspetti

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Oct 27, 2015, 22:34 GMT+00:00

È stato già detto, ma giova ripeterlo: le banche popolari costituiscono la storia e la tradizione del Bel Paese. Si è più volte ripetuto che il tutto

Banche Popolari: l’importanza che non ti aspetti
Banche Popolari: l’importanza che non ti aspetti

È stato già detto, ma giova ripeterlo: le banche popolari costituiscono la storia e la tradizione del Bel Paese. Si è più volte ripetuto che il tutto fosse figlio di un maggior legame con il territorio, un contatto più diretto con i clienti, un modo di fare banca d’altri tempi, che, forse, difficilmente avrebbe retto il passo con la modernità.

A quanto pare, l’attuale evo economico deve riconoscere i meriti di un sistema, quello consortile, che ha funzionato da ammortizzatore finanziario, ammorbidendo una crisi, quella mondiale figlia dei subprime, che avrebbe altrimenti raggiunto orizzonti più ampi di disperazione.

A tal riguardo, è utile riportare in tronco quanto statuito ieri dall’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, che chiarisce lucidamente l’apporto delle banche cui si riferisce: “Le conseguenze sull’economia reale della crisi finanziaria globale che dal 2008 ha colpito il nostro Paese sarebbero state ben più negative senza la presenza e l’azione delle Banche Popolari.” Già di per sé, questa prima introduzione, dal sapore di diktat, basterebbe a focalizzare l’attenzione sulla rilevanza delle dette banche, ma, l’associazione con a capo Sforza Fogliani, spiega nel dettaglio le motivazioni di un simile assunto.

Riferendosi all’incipit di cui sopra, Assopopolari prosegue: “È quanto emerge dall’osservazione dell’andamento degli impieghi a clientela negli ultimi dieci anni. In particolare, il Credito Popolare ha incrementato l’ammontare dei finanziamenti nel periodo considerato di circa 140 miliardi di euro, con una crescita cumulata di quasi il 60% e una media annua di circa il 5%. Al contrario, le altre banche hanno registrato un aumento di soli 50 miliardi di euro (per un tasso di variazione pari al 4% e medio dello 0,4%).”

Vista la situazione contingente e preso atto dei numeri di cui sopra, è possibile rendersi conto come le banche popolari vantino una credibilità non indifferente fondata su dati concreti, senza voli pindarici, giustificazionismi di sorta e soprattutto, ponendosi come ultima barriera a fronte di un credit crunch prorompente, per il quale organismi ed istituti più attrezzati hanno faticato a contrastarne l’incedere.

L’analisi di Assopopolari termina con una riflessione, anche qui suffragata da elementi e risultati tangibili: “Considerando i soli crediti in bonis, il dato delle Banche Popolari risulta ancora positivo, con una crescita di quasi 100 miliardi di euro, mentre quello del resto del sistema risulta negativo, con una contrazione di quasi 40 miliardi di euro. I dati mostrano, dunque, come le Banche Popolari abbiano portato avanti la loro opera di sostegno nei confronti delle PMI e delle famiglie.”

Mai come in questo caso, ogni ulteriore commento sarebbe ad abundantiam.

Il Bel Paese e l’economia reale ringraziano.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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