Il mercato aurifero continua a testare il fondo sulla scia di un dollaro rialzista. Martedì nella sessione asiatica il prezioso perde quasi 4$ per
Il mercato aurifero continua a testare il fondo sulla scia di un dollaro rialzista. Martedì nella sessione asiatica il prezioso perde quasi 4$ per attestarsi su quota 1247,55$ poiché le recenti dichiarazioni della Fed hanno visto l’istituto di credito sostenere la linea dura telegrafando la possibilità di innalzare i tassi di interesse nel mese di giugno o nel corso della riunione di luglio. L’argento prende spunto dal complesso dei metalli preziosi postando un calo di 73 punti per attestarsi su quota 16,35$, mentre il platino rimane invariato dopo il forte ribasso di lunedì. Il platino é negoziato a 1,013.35$ nella sessione del mattino. Le azioni asiatiche si attestano in prossimità dei minimi delle ultime 10 settimane poiché gli investitori temono un innalzamento dei tassi di interesse nelle prossime settimane.
L’indice MSCI, che mostra l’andamento della azioni nella zona Asia-Pacifico escluso il Giappone, perde lo 0,4% portando le sue perdite mensili quasi al 5% e sembra essere proiettato verso i minimi dal 9 marzo. Jung Sung-Yoon, un analista di cambio presso la Hyundai Futures ha dichiarato: “Il mercato sembra aver preso una posizione prudente in previsione delle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, che si terranno entro la fine di questa settimana.
Stando a quanto dichiarato dalla Hindu Business Line, questa settimana i numerosi commenti da parte dei funzionari della Fed e il rilascio dei verbali relativi all’ultima riunione hanno aperto le porte ad un possibile innalzamento dei tassi di interesse nel mese di giugno o luglio, scenario che ha spinto il dollaro il rialzo, frenando l’appeal delle attività più rischiose. Tuttavia, i mercati non sono totalmente convinti di assistere presto ad un forte inasprimento delle attività.
Lunedì il presidente della Federal Reserve di Philadelphia, Patrick Harker, ha dichiarato di ritenere opportuno un innalzamento dei tassi di interesse qualora i dati non si indeboliscano, mentre James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis, ritiene che mantenere tassi a livelli troppo bassi per un periodo di tempo troppo lungo potrebbe dar vita ad un’instabilità finanziaria. Venerdì il presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, apparirà di fronte alla commissione della Harvard University. L’apparizione della Yellen coincide con il giorno in cui gli investitori vedranno la seconda stima di crescita degli Stati Uniti nel primo trimestre. I mercati attendono anche i commenti dei funzionari della Fed previsti per la settimana, il rilascio del rapporto sulle vendite delle nuove case, i numeri degli ordini dei beni durevoli e i dati relativi alla fiducia dei consumatori.
John Williams, presidente della Fed di San Francisco, ha dichiarato che la banca centrale é sulla buona strada per innalzare i tassi di interesse a giugno o luglio nonostante i rischi come un voto per il “Brexit”. Inoltre, un alto funzionario della Fed ha mostrato come l’istituto di credito sembri essere intenzionato ad innalzare i tassi il prossimo anno dando forza economica agli Stati Uniti. Mantenere i tassi di interesse degli Stati Uniti a livelli troppo bassi per un lasso di tempo troppo lungo potrebbe innescare una forte instabilità finanziaria nei future. James Bullard, presidente della Federal Reserve di St. Louis, sostiene che le forti aspettative di mercato relative ad un innalzamento dei tassi sono ” piuttosto buone”.
Lunedì gli economisti della Goldman Sachs hanno stimato una possibilità del 35% di assistere ad un innalzamento dei tassi di interesse nella riunione del 14-15 giugno.
Con la crescita economica dei mercati emergenti che mostra segni freschi di rallentamento – l’agenzia di rating Moody ha mostrato come la crescita nei mercati emergenti del G20 sia scesa al 4,2% nel 2016 contro il 4,4% dello scorso anno – gli investitori sono sempre più ribassisti nei confronti delle prospettive sulle scorte.
Le azioni in Cina e Giappone hanno spinto i mercati regionali in ribasso dello 0,7%, tuttavia, ci sembra opportuno segnalare come, dopo il recente ritiro, gli investitori abbiano mostrato una certa prudenza nell’inseguire mercati ribassisti.
Lunedì le partecipazioni sull’SPDR Gold Trust, il più grande fondo comune di investimento garantito in oro del mondo, registrano un rialzo dello 0,38% per attestarsi su quota 872.52 tonnellate.