In attesa della decisione della Fed sul tasso di interesse, il dollaro si muove in lieve rialzo. Delusione per i dati sul settore immobiliare

Nella giornata di martedì, i contratti future sull’indice del dollaro si sono mossi in lieve rialzo su un paniere di valute. In attesa delle riunioni sulla politica monetaria della Banca del Giappone e della Federal Reserve, l’attività di trading della sessione è stata scarsa.

Un innalzamento dei tassi da parte della Fed pare improbabile, e altrettanto si dubita della capacità della Banca del Giappone di arrestare la corsa al rialzo dello yen. Nondimeno, gli investitori continuano a mostrare prudenza per quanto concerne l’esito delle riunioni delle due banche centrali. I soggetti del mercato stanno tentando di non  apparire eccessivamente aggressivi, né al rialzo né al ribasso.

L’atteggiamento attendista dei trader ha contribuito al rialzo sperimentato nella giornata di martedì dal dollaro, che ha guadagnato lo 0,1% per salire a quota 95,934, poco al di sotto di quota 96,108, toccata il 16 settembre. A quanto pare, gli investitori sono soddisfatti dal mercato stabile: la maggior parte di loro ha già preso posizione in vista degli eventi di mercoledì.

Durante la sessione di martedì, la coppia EUR/USD si è mossa in ribasso, reagendo alle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Bundesbank nella giornata di lunedì. Weidmann ha avvertito che, dopo il Brexit, le banche con sede nel Regno Unito potrebbero perdere il loro accesso preferenziale ai mercati dell’UE.

La coppia GBP/USD ha perso circa lo 0,5% contro il dollaro, scendendo ai minimi non raggiunti dal 16 agosto. La causa principale di tale deprezzamento è rappresentata dai timori per il rischio politico ed economico derivante dal recesso del Regno Unito dall’Unione Europea.

Nella giornata di ieri, in attesa della riunione della Fed, i contratti future sull’oro con scadenza a dicembre negoziati sul Comex hanno seguito un andamento ambivalente. Secondo gli investitori, la banca centrale degli Stati Uniti manterrà i tassi invariati. Al momento, l’oro si assesta a 1300,00$, ma tale quotazione potrebbe venire facilmente superata, qualora la Fed sorprendesse i mercati decidendo di aumentare i tassi.

Nel corso della sessione di martedì, i contratti future sul greggio con scadenza a novembre si sono mossi in rialzo, rimbalzando dai minimi delle ultime sei settimane con un guadagno di circa l’1%. Il motore di questo apprezzamento è stato costituito da alcune dichiarazioni dell’Opec, secondo cui vi è la possibilità che un accordo sulla limitazione della produzione regga più del previsto.

Inoltre, i trader hanno venduto benzina e acquistato greggio una volta svaniti i timori sulla riduzione del carburante a seguito dell’annuncio sulla riattivazione, nella giornata di mercoledì, dell’oleodotto Colonial, chiuso da più di una settimana. L’impianto immette sul mercato 1,3 milioni di barili di benzina al giorno.

Nella giornata di martedì, le borse statunitensi sono rimaste praticamente invariate, con i trader che attendono le decisioni della Banca del Giappone e della Fed.

Per quanto riguarda l’economia, i trader sono stati delusi dai dati sul settore immobiliare. Negli Stati Uniti, il numero su base annualizzata di nuovi cantieri per abitazioni nel mese di agosto è di 1,14 milioni, nettamente inferiori agli 1,19 milioni previsti. Durante lo scorso mese, le licenze edilizie sono diminuite dello 0,4% a 1,14 milioni.