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Assopopolari: la polemica è aperta

Da
Lorenzo Cuzzani
Pubblicato: Dec 24, 2015, 22:08 GMT+00:00

È arrivato il momento in cui il Credito Popolare ha deciso di parlare. Parlare chiaro. Troppi sviluppi arbitrari e controproducenti si sono susseguiti

Assopopolari: la polemica è aperta
Assopopolari: la polemica è aperta

È arrivato il momento in cui il Credito Popolare ha deciso di parlare.

Parlare chiaro.

Troppi sviluppi arbitrari e controproducenti si sono susseguiti senza che nessuno alzasse la voce contro i potenti e per difendere una realtà, quella delle banche cooperative, fondamentale per il Paese e spesso vessata dai poteri forti.

A questo riguardo risulta utile riportare, integralmente, quanto sostenuto dalla voce più eminente del Crediti Popolare, il presidente di Assopopolari, Corrado Sforza Fogliani, il quale non ha mancato di argomentare in via trasversale un’invettiva che non può non far riflettere.

Questo l’incipit del Presidente: “Il sistema bancario è solido e per le casse o ex casse di risparmio oltre che per l’unica popolare interessata, era pronto a intervenire alimentando con proprie risorse il Fondo interbancario: l’Ue glielo ha impedito. Il sistema bancario, tutto il sistema, si è fatto carico di alimentare allora il Fondo di risoluzione modello europeo, che ha creato il problema delle obbligazioni subordinate che non si sarebbe creato con la prima strada”.

Introduzione eloquente, che non lascia spazio e dubbi di sorta. Sulla falsariga di quanto affermato sopra, Fogliani disserta con coerenza: “Nel contempo, le banche, pur aventi questa reiterata diponibilità e capacità di intervento, sono sottoposte a un linciaggio mediatico tanto irresponsabile quanto generalizzato e quindi ingiustificato, dal quale, per demagogico ed altrettanto irresponsabile comportamento, non si tengono fuori neppure certe frange della politica, e, addirittura, del Parlamento. È ora di dire basta a questo cupio dissolvi”.

Parole forti, in un’ottica di autodistruzione da cui il Presidente di Assopopolari rifugge saggiamente, concludendo la sua disamina con una stilettata all’Unione Europea: “Se l’Ue deve essere un cappio che ci crea problemi, invece di risolverli, bisogna liberarsene con un atteggiamento fermo e trasparente, se del caso anche con iniziative risolutive. In questo clima, il sistema bancario non può lavorare serenamente, se altri vogliono sostituirsi al finanziamento dei territori, lo facciano. Le piccole banche fanno gola perché sono dei piccoli giganti, ma vanno difese da quell’alta finanza, dedita solo alla raccolta e al finanziamento discriminatore ma di cui molti commentatori si fanno portavoce sulla stampa italiana, che mira a impossessarsene per pervenire poi a situazioni monopolistiche, incurante dei disastri che provoca così come è riuscita a fare nel settore immobiliare, di cui si è perseguita la finanziarizzazione a mezzo di una smodata tassazione”.

Ipse dixit.

Sull'Autore

Lorenzo Cuzzanicontributor

Dopo gli studi in Giurisprudenza frequenta un corso in mercati finanziari fortemente orientato all’apprendimento del trading sul Forex. Il “Dealing on Foreign Exchange Market –FOREX-“ gli fornisce gli strumenti per iniziare il percorso di trader, ambito in cui è attivo con particolare attenzione alle medie mobili.

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