Trump impone ai produttori di LNG di trasportare quote crescenti di gas per esportazione su navi costruite negli Stati Uniti.
I prezzi del contratto future sul Gas naturale con consegna 06/25 sono impegnati da lunedì 5 maggio nello sviluppo di una fase di consolidamento che si sta sviluppando fra 3.418 e 3.747, mediante ripetuti cambi di tendenza dei prezzi.
Lo scenario di medio termine, illustrato dal grafico a candele settimanali, evidenzia la formazione di un’ampia area di supporto valida per le prossime 5/10 giornate situata fra 3.336 e 3.450, che è già stata sottoposta al test dei prezzi con i minimi di questa settimana.
Le aspettative sono di ulteriore consolidamento sopra tale area di supporto, in preparazione alla rottura rialzista della resistenza situata fra 3.810/3.840, con proiezioni fino a 4.145/4.275, area di verifica da cui sarà in seguito necessario attendere la formazione di nuovi segnali. Solo un’eventuale chiusura su grafico daily inferiore a quota 3.336 potrebbe imporre una revisione allo scenario descritto.
I gruppi energetici statunitensi stanno chiedendo all’amministrazione del presidente Donald Trump di esentare le navi metaniere di gas naturale liquefatto (LNG) da una nuova norma che imporrà ai produttori di trasportare una quota crescente delle proprie esportazioni su navi costruite negli Stati Uniti.
La misura rientra in un più ampio tentativo di rilanciare l’industria navale nazionale. Gli Stati Uniti sono oggi il primo esportatore mondiale di LNG, con un volume annuo di 34 miliardi di dollari, e l’amministrazione Trump ha sostenuto con forza il settore nel quadro della sua strategia di “supremazia energetica”.
Con una mossa che ha sorpreso il settore, il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti (USTR) ha annunciato il 17 aprile che a partire da aprile 2029 almeno l’1% delle esportazioni di LNG dovrà essere trasportato su navi costruite negli USA. Questa quota salirà progressivamente fino al 15% da aprile 2047 in poi.
«Questo rischia di vanificare i significativi progressi compiuti dall’amministrazione Trump per ridurre l’incertezza e liberare il potenziale del LNG statunitense», ha scritto Mike Sommers, CEO dell’American Petroleum Institute (API), in una lettera indirizzata alle autorità. L’API rappresenta colossi come Exxon Mobil, Chevron e Cheniere Energy.
Per quanto riguarda le prospettive di brevissimo periodo, osserviamo su grafico a barre da 30 minuti come i valori siano impegnati in una fase di arretramento, scattata subito dopo i massimi toccati nel pomeriggio a 3.723.
Mentre scriviamo, i prezzi sono impegnati nel test del livello di supporto principale posizionato a 3.547/555. Le potenzialità di ripartenza fin dalle prossime ore del rialzo poggiano sulla tenuta di tale supporto. L’impostazione pare ancora favorevole a un allargamento del rialzo fino a 3.745 e 3.768/774. Al raggiungimento di quest’ultimo livello sarà indispensabile attendere indicazioni prima di aggiornare lo scenario.
Il quadro di brevissimo periodo verrebbe interrotto da un’eventuale chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 3.547. A tale condizione dovremmo spostare l’attenzione sul punto di verifica immediatamente inferiore, posizionato a 3.464, e si renderebbe comunque necessaria una revisione del quadro a 1-2 giornate.
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Federico Dalla Bona è analista tecnico professionista dal 2002. Ha pubblicato centinaia di articoli sui maggiori portali web finanziari e fornito per oltre 15 anni contenuti in diretta TV su ClassCNBC. Figura tra gli autori di uno studio dell’Università di Pisa volto all’applicazione delle tecniche di intelligenza artificiale sui mercati finanziari. Dal 2016 dirige una società che si occupa di sviluppo di trading-systems e pubblicazioni web.