Il prezzo del petrolio greggio WTI inverte la rotta mentre il gas naturale recupera quota e ritorna sull'EMA a 200 giorni, il suo nuovo baricentro di breve termine.
Dopo aver testato nuovi massimi relativi, il prezzo del petrolio greggio WTI è scivolato nuovamente al ribasso fino a raggiungere quello che potrebbe rappresentare il suo baricentro di breve termine, sui 66,5 dollari al barile. L’arretramento ha spezzato l’uptrend che mirava verso i 70 dollari al barile, lasciando però il petrolio ancora in territorio moderatamente rialzista.
Il gas naturale, invece, dopo aver minacciato un break-out sotto i 3,2 dollari è stato in grado di limitare l’arretramento sul supporto principale e riprendere quota fino a ritoccare l’EMA a 200 giorni.
Insomma, rispetto alla giornata di ieri la situazione tra le due commodity si è invertita, a riprova della volatilità del settore energetico nel contesto attuale. Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 66,85 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,370 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano sopra la resistenza intermedia di 66,5 dollari al barile, nei dintorni di quello che potrebbe essere il nuovo baricentro delle quotazioni. Stamane, un rialzo oltre i 66,80 dollari al barile potrebbe far intuire un proseguimento del recupero.
Occorre però evidenziare che più volte il petrolio greggio ha tentato, in questa settimana, di infrangere la resistenza a 68,5 dollari al barile senza successo. Evidentemente l’ennesimo ritracciamento di ieri ha dimostrato la scarsa tenuta di questa spinta rialzista. Per la chiusura settimanale di oggi, fisserei i movimenti della commodity tra i 66,5 e i 67,5 dollari al barile, senza particolari scossoni al rialzo.
Oltre al baricentro attuale, evidenziamo che a 66,96 dollari al barile si trova l’EMA a 20 giorni; una chiusura sopra questo target potrebbe fornire la prossima settimana una decisa spinta rialzista.
Il prezzo del gas naturale ha recupero l’EMA a 200 giorni a quota 3,375 dollari. Si tratta, l’abbiamo ripetuto più volte, del target intermedio più importante per la commodity, il vero spartiacque tra le due quotazioni.
La ripresa è occorsa dopo un nuovo calo sui minimi settimanali a 3,165$, quando si iniziava a pensare a un possibile crollo fino ai 3 dollari tondi. Per la chiusura weekly attuale, in assenza di nuovi stimoli di rilievo, il gas naturale potrebbe fermarsi proprio sull’EMA a 200 giorni, sul target attuale.
Una stabilizzazione su questo livello di prezzo permetterebbe infatti un’apertura settimanale, lunedì prossimo, meno soggetta a folate di volatilità. L’obiettivo rialzista resta comunque il ritorno sopra i 3,5 dollari, ancora poco probabile.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.