Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato in forte rally sopra i 67,5 dollari al barile e potrebbe ritentare la scalata interrotta ieri. Il gas naturale, invece, perde quota a 3,55 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI è riuscito a riprendere finalmente quota dopo un rialzo del +7% che ha portato il prezzo dapprima a confrontarsi con i 68,5 dollari al barile e poi con la fascia attuale di 67,75 dollari.
Il gas naturale, invece, passa di mano sopra il supporto di 3,5 dollari, dunque ancora in calo rispetto alla precedente fascia laterale tra i 3,7 e i 3,8 dollari. Non si può escludere un break-out ribassista sotto questo supporto, che riporterebbe con tutta probabilità il gas naturale sull’EMA a 200 giorni a quota 3,30 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente 67,80 dollari la barile e il gas naturale passa di mano a 3,553 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano sopra la resistenza intermedia di 67,5 dollari al barile, al termine di un rally iniziato ieri e che ha condotto la commodity fino al target di 68,5 dollari al barile.
Adesso, il petrolio dovrà riuscire a mantenere i supporti intermedi di 67,5 e 66,8 dollari al barile, così da poter conservare almeno parte della recente spinta rialzista per guardare ancora ai 68 dollari al barile.
In caso di ripresa del rally, un superamento della resistenza intermedia di 68,5 dollari al barile riporterebbe il WTI al test dei massimi relativi di ieri, alla soglia dei 69 dollari. Da qui, il tragitto verso il raggiungimento dei 70 dollari tondi (principale obiettivo rialzista) potrebbe rivelarsi piuttosto breve.
A differenza del petrolio greggio WTI, il gas naturale non sta trovando stimoli rialzisti e continua a perdere quota. La materia prima si è adesso stabilizzata sul supporto a 3,5 dollari, che potrebbe reggere ulteriori tentativi di rottura.
In caso di mantenimento, il gas naturale potrebbe trovare una nuova fascia laterale o cercare di riprendere quota almeno fino a un ritorno sui 3,65/3,68 dollari. Come valido riferimento tecnico, possiamo qui prendere la media mobile semplice a 100 giorni, a quota 3,681 dollari.
Se però il supporto a 3,5 dollari non dovesse riuscire a reggere la pressione ribassista in corso, allora l’obiettivo successivo si troverebbe dritto sull’EMA a 200 giorni, a quota 3,30 dollari, sull’ultimo supporto intermedio di rilievo.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.