Il prezzo del petrolio greggio WTI rimane pressoché stabile, mentre il gas naturale ha perso il -11% in cinque giorni.
Il prezzo del petrolio greggio WTI si è mantenuto nel complesso stabile durante la scorsa settimana, fatta eccezione per il picco rialzista realizzato sui 64 dollari al barile e immediatamente riassorbito.
Il gas naturale, invece, ha vissuto una settimana di forti ribassi (-11% in cinque giorni) e si è spinto fino al supporto principale e psicologico di 3 dollari tondi. Nuovi arretramenti potrebbero definitivamente infrangere questa linea di difesa e riportare il gas naturale sui minimi da Novembre 2024.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 62,84 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 3,031 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano ancora sul baricentro di 62 dollari, a distanza di sicurezza dal supporto principale (e in un certo senso psicologico, a 60 dollari) e ancora in fase di consolidamento.
Le prospettive sono per un mantenimento della fase attuale di stabilizzazione, con possibili estensioni rialziste fino ai 63,2 e 63,5 dollari al barile. Il target a 64 dollari è stato testato troppo in fretta nel corso dell’ultima settimana e potrebbe tornare in vista già in questi giorni.
In caso di break-out rialzista, il petrolio greggio WTI potrà poi spingersi fino alle resistenze successive tra i 65 e i 66,5 dollari al barile.
Qualsiasi arretramento sotto i 62 dollari e verso il supporto principale a 60 dollari annullerebbe invece gli stimoli osservati nelle scorse sessioni di scambio (e su cui si basa la corrente analisi).
Il gas naturale non pare in grado di recuperare quota in maniera convincente e la pressione ribassista potrebbe proseguire.
I prezzi rimangono al di sotto della media mobile a 50 periodi e a 200 periodi, rispettivamente a 3,3 e 3,6 dollari circa. Solo un recupero di entrambi questi valori potrà invertire la tendenza attuale, che pare invece diretta verso un test del supporto a 3 dollari.
In caso di break-out ribassista, i supporti successivi vanno individuati a 2,88 e 2,65 dollari. Non escludo però che il gas naturale possa arrestare i suoi ribassi sul supporto attuale di 3 dollari tondi, per poi riprendere quota o stabilizzarsi sui precedenti livelli intermedi di 3,15 e 3,2.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.