Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato in territorio ribassista, mentre il gas naturale arretra leggermente, ma senza ampi ribassi.
Il prezzo del petrolio greggio WTI continua il suo calo sotto i 70 dollari al barile e sta già posizionandosi in area 67 dollari. Ulteriori arretramenti potrebbero concentrare la pressione ribassista sul livello di 65 dollari al barile, sui minimi da fine 2021.
Il gas naturale, invece, si è mantenuto stabilmente rialzista, ma ha perso leggermente quota rispetto al target di 2,85 dollari. L’andamento tecnico rimarrà comunque invariato fino a un nuovo arretramento sotto i 2,5 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna esattamente quota 67,82 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 2,739 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI viene scambiato adesso in chiaro territorio ribassista, sotto il supporto intermedio di 68 dollari e probabilmente già diretto verso i 67,5 e 67 dollari al barile.
L’EMA a 50 giorni si trova a 68,79 dollari al barile e quello a 200 giorni a 69,85 dollari al barile; entrambi i valori suggeriscono un sentiment ribassista nel breve termine, poiché i prezzi rimangono al di sotto di queste medie. L’andamento ribassista attuale, che punta chiaramente ai minimi di 65 dollari al barile, potrebbe essere invertito solo da un allungo sufficientemente ampio da superare la resistenza di 70 dollari al barile.
Qualsiasi rialzo oltre questo valore segnerebbe una chiara ripresa e riporterebbe in vista le resistenze intermedie di 72 e 73,5 dollari al barile. Il principale catalizzatore delle quotazioni sarà rappresentato dagli sviluppi del conflitto in Medio Oriente e in particolare dalle evoluzioni in Libano.
Il prezzo del gas naturale passa di mano a 2,750 dollari, con un arretramento appena percepibile e che non influenza ancora in alcun modo lo scenario tecnico.
Ulteriori ribassi sotto i 2,7 dollari e verso i supporti di 2,64 e 2,62 dollari potrebbero avviare un’inversione al ribasso, ma al momento rimango dell’idea che lo scenario tecnico principale sia quello rialzista. Qualsiasi ritorno sopra i 2,8 dollari potrebbe infatti riattivare la spinta volta a raggiungere il target di 3 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.