Il petrolio greggio WTI e il gas naturale cercano stabilizzazioni in un momento di forte incertezza dei mercati globali.
Il prezzo del petrolio greggio WTI ha superato la resistenza principale di 63,5 dollari al barile, confermando ieri un trend di ripresa all’interno di una fase laterale.
Ulteriori segnali positivi potrebbero spingere la quotazione verso la resistenza intermedia di 64 dollari, con possibile estensione fino al prossimo obiettivo tecnico di 65 dollari al barile, livello che presenta anche una valenza psicologica per gli operatori di mercato.
Il gas naturale si è mantenuto stabile attorno ai 3 dollari, consolidando il supporto. Tuttavia, per riprendere slancio, il prezzo necessita di nuovi stimoli che possano favorire un superamento della forte resistenza posta a 3,2 dollari.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 63,57 dollari al barile e il gas naturale 3,030 dollari.
Nel contesto attuale di consolidamento all’interno della fascia laterale compresa tra i 62 e i 65 dollari al barile, emerge un livello tecnico particolarmente significativo: quota 64,52 dollari, corrispondente all’EMA a 50 giorni. Questo punto rappresenta un vero e proprio baricentro dinamico delle quotazioni, situato sul margine superiore della fascia e più volte testato nelle ultime sedute.
Nonostante i ripetuti tentativi di break-out, il petrolio non è però riuscito a costruire un supporto solido e duraturo su questa fascia di prezzo. Incertezze geopolitiche e la debolezza della domanda globale stanno infatti limitando le prospettive di ripresa.
Per il gas naturale, la stabilizzazione sul supporto psicologico di 3 dollari tondi dovrebbe proseguire senza troppi problemi e, nonostante le incertezze, non si intravedono stimoli ribassisti tali da infrangere questa linea di difesa.
La fascia laterale rimane estesa tra i 3 e i 3,20 dollari, con alcuni tentativi di break-out rialzista che potrebbero susseguirsi già entro la chiusura settimanale. In caso di rottura, al rialzo potremmo puntare sui livelli di 3,240 e 3,256, coincidenti con le medie mobili esponenziali a 100 e 200 giorni, rispettivamente.
Ulteriori target, ancor più ambiziosi, si troverebbero tra i 3,30 e i 3,335 dollari.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.