Il prezzo del petrolio greggio WTI passa di mano in rialzo mentre il gas naturale si stabilizza sopra i 2,95 dollari, ancora sotto la resistenza principale.
Il prezzo del petrolio greggio WTI è passato di mano ieri sul margine superiore della fascia laterale, in pieno territorio rialzista. L’estensione sui massimi settimanali è perdurata fino alla chiusura di ieri e quest’oggi l’obiettivo a 65 dollari si mostra particolarmente vicino.
Il gas naturale, invece, ha subito un arretramento dal target tondo di 3 dollari testato in apertura. Il calo è stato di breve entità e le prospettive tecniche rimangono rialziste fino al mantenimento del supporto intermedio di 2,8 dollari. Un ribasso fin sotto questo valore indicherà un nuovo smorzamento dell’uptrend attualmente in corso.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il petrolio greggio WTI segna 64,93 dollari al barile e il gas naturale passa di mano a 2,96 dollari.
Il prezzo del petrolio greggio WTI potrebbe superare il target principale di 65 dollari già nella sessione di scambi odierna, nonostante la pressione di vendita e la forte volatilità.
Questo valore di resistenza è ancor più rilevante perché coincide appieno con l’EMA a 50 giorni (precisamente a 64,94 dollari) e rappresenta lo spartiacque tra la già citata fascia laterale e lo scenario più spiccatamente rialzista.
Un altro indicatore di rilievo è l’EMA a 100 giorni, a quota 65,56 dollari: si tratta di una resistenza intermedia posta a metà strada tra i target rialzisti di 65,30 e 65,80 dollari al barile.
Questo scenario rialzista sarebbe annullato da un arretramento all’interno della fascia laterale, verso i suppori tra i 64 e i 62 dollari.
Il gas naturale potrebbe mantenersi in territorio di accumulazione, precisamente sopra la soglia di 2,95 dollari e a ridosso dell’obiettivo principale di 3 dollari tondi. Il target è stato testato a dovere nella giornata di ieri, ma dopo una prima estensione abbiamo osservato un deciso ritracciamento.
Evidentemente, la pressione di vendita è tale da contrastare le mire rialziste e anche in caso di break-out rialzista non immagino un allungo oltre quota 3,050 o 3,080 dollari.
Sulla carta, invece, il livello di resistenza successivo si troverebbe a 3,20 dollari. Si tratta però di un target ancora troppo ambizioso, sorretto dall’EMA a 100 e a 200 giorni poco oltre.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.