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Le quotazioni dell’oro hanno aperto la settimana con forti rialzi, superando il 2% questo lunedì, grazie a un dollaro USA più debole e all’attenzione degli investitori per l’imminente riunione di politica monetaria della Federal Reserve, che hanno stimolato nuovi interessi di acquisto.
Il riuscito retest della settimana scorsa della zona chiave di correzione compresa tra $3228,38 e $3164,23 ha confermato la persistenza della strategia “buy the dip”, aprendo la strada a una spinta verso il prossimo pivot tecnico a $3351,08.
Alle 10:18 GMT, XAU/USD viene scambiato a $3312,65, in aumento di $71,70 ovvero del +2,21%.
L’indice del dollaro USA è sceso dello 0,3%, rendendo l’oro più conveniente per gli investitori detentori di altre valute. Questo calo è seguito a dati sul PIL USA peggiori del previsto, che hanno intensificato le scommesse su futuri tagli dei tassi da parte della Fed. Carlo Alberto De Casa, analista esterno di Swissquote, ha affermato che l’indebolimento del dollaro sta rafforzando l’attrattiva dell’oro, soprattutto in un contesto di inflazione e tensioni geopolitiche persistenti.
Pur essendo prevista una stabilità dei tassi durante la riunione di mercoledì, gli operatori osserveranno attentamente le previsioni economiche aggiornate e i discorsi dei funzionari della Fed per cercare indizi sul momento e l’entità di eventuali tagli dei tassi. La pressione politica continua, con il presidente Trump che ribadisce la richiesta alla Fed di allentare la politica monetaria, confermando però che Jerome Powell rimarrà presidente della Fed fino al 2026.
L’oro continua a beneficiare del suo ruolo di copertura non remunerante durante periodi caratterizzati da rischio d’inflazione e incertezza politica. Le dichiarazioni di Trump riguardanti attive trattative commerciali con diversi paesi, tra cui la Cina, aggiungono ulteriore sostegno alla domanda da bene rifugio.
Goldman Sachs resta rialzista, evidenziando forti acquisti di oro da parte delle banche centrali, un rallentamento nella produzione solare cinese e un aumento del rischio di recessione negli USA, fattori che probabilmente faranno sì che l’oro continui a superare l’argento nel breve termine.
Dal punto di vista tecnico, l’oro si trova davanti a una decisione chiave a $3351,08. Questo livello potrebbe fungere da resistenza al primo test, potenzialmente formando un massimo inferiore se il momentum dovesse indebolirsi.
Tuttavia, un movimento sostenuto al di sopra di $3351,08 potrebbe innescare una nuova spinta al rialzo, trasformando questo livello in supporto e aprendo la strada a un nuovo test del massimo storico a $3500,20. Con aspettative accomodanti nei confronti della politica della Fed e fondamentali di domanda solidi, le previsioni a breve termine per l’oro restano rialziste.
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James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.