Rinnovata pressione ribassista per il prezzo dell’Oro che scende al minimo di tre settimane durante la sessione europea, confermando quindi i primi presupposti negativi mostrati durante la sessione dell’Asia e del Pacifico.
La crescente accettazione del fatto che ormai la FED continuerà a inasprire la propria politica monetaria allo stesso ritmo rapido sta innescando una ripresa dei nei rendimenti obbligazionari statunitensi che di conseguenza influenzano negativamente il prezzo dell’Oro. Difatti, secondo lo strumento FedWatch vi è al momento una probabilità di quasi il 95% per il quarto aumento consecutivo del tasso di interesse di 75 punti base (0,75%) alla prossima riunione della FED di novembre. Quest’aumento delle scommesse è stato innescato dagli ultimi dati sull’inflazione negli Stati Uniti pubblicati la scorsa settimana e dalle recenti osservazioni da falco di diversi funzionari della Fed.
In una recente dichiarazione, il presidente della FED di Minneapolis Neel Kashkari ha ribadito l’impegno della Banca Centrale statunitense a ridurre l’inflazione, citando che il tasso di interesse di riferimento potrebbe salire oltre il 4,75% se l’inflazione non smetterà di aumentare. Non dei buoni fondamentali per l’Oro.
Gli investitori di materie prime sono ancora preoccupati per i venti contrari derivanti dal rapido aumento degli oneri finanziari, senza contare della troppo rigorosa politica zero-COVID della Cina che sta alimentando fortemente i timori di recessione e sta tenendo a freno la recente mossa ottimista. Comunque, il contesto fondamentale, è tutto a favore per un ulteriore ribasso dei mercati e il prezzo dell’Oro non sarà esente ad ulteriori perdite.
Pertanto, qualsiasi tentativo di recupero potrebbe essere visto come un’opportunità di vendita ed ora si attendono i primi dati ad alto impatto per capire quali saranno le prossime mosse del prezzo dell’Oro.
Il prezzo dell’Oro (al momento della scrittura a 1.635,23 $, in ribasso dell’1,04%) sta subendo una rinnovata pressione di vendita e scendendo al minimo di tre settimane e raggiungendo il primo obiettivo di breve termine rappresentato dal livello annuale 1.635,70 $.
Da adesso in poi gli investitori attendono se il prezzo dell’Oro riuscirà a rompere il supporto e consolidare al di sotto di essa poiché comporterebbe ad un’estensione non indifferente del movimento ribassista, il quale potrebbe raggiungere tra fine ottobre/inizio novembre il target rappresentato dal livello annuale 1.605 $.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.