Tradotto con IA
Bitcoin (BTC) ha appena formato un “death cross” sul grafico a 4 ore, un pattern tecnico che i trader interpretano solitamente come ribassista. Tuttavia, se la storia può servire da guida, l’ultimo segnale potrebbe ironicamente segnare l’inizio di una ripresa locale.
Il “death cross” si verifica quando la media mobile semplice (SMA) a 50 periodi scende al di sotto della SMA a 200 periodi. Sebbene questo incrocio sia tradizionalmente associato a tendenze ribassiste prolungate, la recente storia di Bitcoin suggerisce il contrario.
Un ulteriore “death cross” ha coinciso con una discesa del -5,87% agli inizi di agosto. Ma invece di proseguire in ribasso, BTC ha invertito rotta, salendo dell’11,26%.
Il terzo “death cross” di questo ciclo si è ora formato, con BTC scambiato intorno a $113.940 al momento della stesura. Tale movimento segue una correzione dalla massima oscillazione di agosto, vicina a $124.500.
Se il frattale si ripete, il “death cross” potrebbe ancora una volta fungere da indicatore contrariano, una trappola per gli short tardivi, seguita da un “squeeze” al rialzo.
A sostegno di questa visione:
L’indice di forza relativa (RSI) si aggira intorno a 40, suggerendo condizioni di ipervenduto.
Il supporto intorno a $111.000–$112.000 si è mantenuto finora, evitando perdite più profonde.
Una riacquisizione della SMA a 200 periodi intorno a $117.000 confermerebbe un momentum rialzista.
La segnalazione del “death cross” arriva mentre Bitcoin si trova a rischio di una correzione più profonda sotto il livello chiave di supporto a $100.000, in particolare se la Federal Reserve decide di non ridurre i tassi d’interesse nella sua riunione di settembre.
La minaccia di un’inflazione ostinata è riemersa dopo il picco più marcato dei prezzi all’ingrosso degli ultimi tre anni, segnalando che le aziende stanno sempre di più trasferendo sui consumatori i maggiori costi degli input.
Diversi funzionari della Fed hanno avvertito che queste pressioni potrebbero mantenere l’inflazione elevata ben oltre il prossimo anno. Ciò ha ridotto le probabilità di un taglio dei tassi, passando da oltre il 90% la scorsa settimana a circa l’81% giovedì, secondo i dati del CME.
Questi scenari macroeconomici hanno coinciso con flussi negativi per gli ETF Bitcoin statunitensi.
A partire da mercoledì, gli ETF avevano subito complessivamente circa $500 milioni di deflussi, a indicare un crescente orientamento verso la riduzione del rischio, mentre le prospettive sui tassi rendono gli investitori più cauti.
Per gli investitori a lungo termine, tuttavia, il discorso va oltre i “death cross” e la politica della Fed.
L’analista Killa sostiene che acquistare Bitcoin agli attuali livelli — appena sopra $110.000 — equivale a comprare intorno a $50.000 nel ciclo precedente. I rally a breve termine potrebbero comunque manifestarsi, ma il potenziale rialzista massimo si sta riducendo.
“Dopo un rally del 700% dal fondo, inseguire gli ultimi 10–25% ha poco senso, soprattutto quando la storia mostra che i mercati ribassisti cancellano dal 50% all’80% dei guadagni”, scrive il tecnico, aggiungendo:
“Ciò significa che un BTC al di sotto di $100K è quasi garantito, e un retest a $60K–$70K entro un anno è sempre più probabile.”
Yashu Gola è un giornalista e analista di criptovalute con expertise in asset digitali, blockchain e macroeconomia. Fornisce analisi di mercato approfondite, pattern nei grafici tecnici e intuizioni sugli impatti economici globali. Il suo lavoro colma il divario tra la finanza tradizionale e le criptovalute, offrendo consigli pratici e contenuti educativi. Appassionato del ruolo della blockchain nella finanza, studia la finanza comportamentale per prevedere le tendenze delle memecoin.