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Petrolio, analisi fondamentale settimanale, previsioni – Notizie positive dalle trattative commerciali sarebbero rialziste

Da:
James Hyerczyk
Aggiornato: Jan 7, 2019, 10:06 UTC

Gli sviluppi negativi sulle trattative commerciali tra Cina e Stati Uniti potrebbero anche mettere un freno al rally. Sembra che il sentimento sia passato al lato rialzista, quindi ci aspettiamo una prosecuzione del rally

greggio

I future sul petrolio greggio statunitense, il West Texas Intermediate, e quelli sullo standard internazionale, il Brent, hanno chiuso la settimana in rialzo, favoriti anzitutto dall’aumento della propensione al rischio. I catalizzatori dietro il movimento sono stati la conferma dei colloqui commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina, un robusto rapporto sul lavoro degli Stati Uniti e le osservazioni accomodanti del presidente della Fed Powell. Tutti e tre gli eventi hanno alleviato in parte i timori di un rallentamento economico globale. I guadagni sono stati limitati, tuttavia, da un inaspettato aumento delle scorte di prodotti raffinati, riportato in un rapporto del governo.

La scorsa settimana, il greggio WTI con scadenza a febbraio ha chiuso a 48,31 $, in rialzo di 2,98 $ (+6,57%), mentre il greggio Brent con scadenza a marzo ha concluso a 57,45 $, in rialzo di 4,24 $ (+7,38%).

I dati deludenti sul manifatturiero suscitano preoccupazione per la domanda

Il petrolio greggio ha iniziato al settimana sotto pressione  dopo che i dati economici provenienti dalla Cina e dagli Stati Uniti hanno segnalato un potenziale rallentamento nelle due maggiori economie del mondo. Negli Stati Uniti, il PMI ISM del manifatturiero è arrivato a 54,1, ben al di sotto della previsione media a 57,5 ​​e del 59,3 di novembre, trainato dal nuovo sottoindice ordini, sceso da 62,1 a 51,1. Il calo dell’indice principale rispecchia da vicino la grande debolezza osservata recentemente nell’equivalente sottoindice del PMI sulle importazioni della Cina.

Iniziano i tagli alla produzione dell’OPEC

L’OPEC e i suoi alleati, inclusa la Russia, hanno concordato a dicembre di ridurre la produzione di 1,2 milioni di barili al giorno (bpd) nel 2019 rispetto ai livelli dell’ottobre 2018. Questo dovrebbe ridurre l’eccesso di offerta globale e stabilizzare i prezzi; tuttavia, ci vorrà del tempo. I trader ritengono che, se l’OPEC riuscirà a rispettare la parola data, l’eccesso di offerta globale potrebbe essere risolto entro 3 o 4 mesi. Reuters ha riferito giovedì che l’OPEC sta già facendo passi in tal senso. Secondo un sondaggio,  tra novembre e dicembre l’offerta di petrolio dell’OPEC è diminuita di 460.000 barili al giorno (bpd), scendendo a 32,68 milioni di barili al giorno. Il principale esportatore, l’Arabia Saudita, ha iniziato in anticipo a limitare le forniture, mentre Iran e Libia hanno registrato cali involontari.

 

Le trattative commerciali USA-Cina salgono di livello

Il ministro del commercio cinese ha dichiarato che  il 7-8 gennaio, a Pechino, avrebbe tenuto colloqui commerciali a livello vice-ministeriale con le controparti statunitensi. Data la recente serie di dati economici deboli di entrambi i paesi, sembra emergere l’urgenza di raggiungere un accordo prima di arrivare a una recessione globale. I trader sperano in un nuovo accordo commerciale entro il 1° marzo: un accordo raggiunto prima del previsto sarà rialzista per il petrolio greggio.

Rapporto sulle buste paga dei settori non agricoli dagli USA

Questo rapporto è importante per il petrolio greggio perché rappresenta la crescita dell’economia. I dati positivi del rapporto di dicembre suggeriscono che i trader del mercato finanziario potrebbero aver sbagliato tutto e che l’economia non è diretta verso una recessione. I numeri in realtà suggeriscono che l’economia ha ancora un notevole impulso positivo e questo potrebbe essere di buon auspicio per la futura domanda di greggio.

Il presidente della Federal Reserve su posizioni accomodanti

Venerdì, il presidente della Fed Jerome Powell ha rilasciato osservazioni accomodanti sulla politica monetaria che ha lanciato un enorme rally del mercato azionario, indebolendo il dollaro USA. La rinnovata propensione al rischio potrebbe contribuire a sostenere i prezzi del petrolio greggio nel breve periodo. Un dollaro americano più debole renderà il petrolio greggio più economico per i compratori non statunitensi, contribuendo a far salire la domanda.

Altre notizie

Le imprese statunitensi hanno ridotto le piattaforme petrolifere per la prima volta in tre settimane: a causa del crollo dei prezzi del petrolio greggio nell’ultimo trimestre dell’anno, i produttori hanno iniziato a ridurre i piani di trivellazione del 2019. Stando ai dati forniti dalla società di servizi petroliferi Baker Hughes della General Electric, nella settimana conclusasi il 4 gennaio, le società di trivellazione hanno interrotto la produzione in otto piattaforme petrolifere.

Previsioni

La settimana scorsa i trader hanno sostanzialmente ignorato l’enorme quantità di scorte di prodotti raffinati: questo suggerisce fortemente che l’attenzione a breve termine rimarrà sulla crescente propensione al rischio. Il prezzo del greggio aumenterà questa settimana se gli investitori continueranno a spingere in alto i prezzi delle azioni. I trader cercheranno anche segnali di riduzione della produzione alla luce dell’inizio dei tagli alla produzione guidati dall’OPEC. Anche il taglio negli impianti di perforazione degli Stati Uniti è uno sviluppo potenzialmente rialzista. Questo, combinato con la promessa da parte dell’Arabia Saudita di tagliare le esportazioni verso gli Stati Uniti, potrebbe portare a una riduzione dell’offerta statunitense.

I trader stanno guardando le scorte di benzina che sono estremamente alte. Tuttavia, questa situazione potrebbe non avere un effetto duraturo. Gli sviluppi negativi sulle trattative commerciali tra Cina e Stati Uniti potrebbero anche mettere un freno al rally. Sembra che il sentimento sia passato al lato rialzista, quindi ci aspettiamo una prosecuzione del rally, a meno che i colloqui tra Cina e USA non naufraghino misteriosamente. Aggressivi acquirenti di controtendenze stanno attualmente sondando i livelli dei prezzi che spingeranno alcuni dei deboli shorter fuori dal mercato. Vorremmo anche vedere i dati CFTC iniziare a mostrare che le posizioni short degli hedge fund si stanno alleggerendo.

 

 

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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