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I futures sul greggio leggero sono in lieve rialzo giovedì, recuperando dalle perdite precedenti della settimana. Dopo un forte rally a metà settimana fino a 60,26 dollari, che si è arrestato a causa delle resistenze a 59,68 e 60,09 dollari, i trader osservano ora livelli tecnici chiave per orientarsi. Un supporto minore a 57,78 dollari rimane fondamentale; mantenere il prezzo sopra questa soglia potrebbe innescare nuovi acquisti e un ulteriore tentativo di superare il massimo settimanale.
Alle 09:10 GMT, i futures sul greggio leggero sono quotati a 58,76 dollari, in aumento di 0,69 dollari ovvero +1,19%.
I prezzi del greggio trovano un modesto sostegno dall’ottimismo per le imminenti trattative commerciali tra USA e Cina. In programma per il 10 maggio in Svizzera, i colloqui tra il Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, e il principale funzionario economico cinese stanno alimentando le speranze di un allentamento delle tensioni tra i due maggiori consumatori di petrolio al mondo. Questo sentimento positivo ha aiutato il Brent a stabilizzarsi sopra i 61 dollari al barile, nonostante le più ampie preoccupazioni macroeconomiche.
Tuttavia, il potenziale rialzo è limitato poiché OPEC+ ha annunciato piani per aumentare la produzione per un secondo mese consecutivo. Il gruppo aggiungerà 411.000 barili al giorno all’offerta globale a giugno, una decisione presa nonostante il calo dei prezzi e le previsioni di una domanda in diminuzione. Tale mossa probabilmente limiterà eventuali rally a breve termine, soprattutto se dovessero persistere preoccupazioni più ampie sul consumo legate all’incertezza economica globale.
La decisione della Federal Reserve USA di mantenere inalterati i tassi ha aggiunto ulteriore pressione sui mercati delle commodity. Pur rimanendo invariati i tassi, la Fed ha segnalato potenziali preoccupazioni in materia di inflazione e occupazione, rafforzando il dollaro USA. Un dollaro più forte tende a pesare sui prezzi del greggio, rendendo il petrolio più costoso per chi opera con altre valute, creando così un freno per i trader rialzisti.
Gli analisti sono divisi sulle previsioni dei prezzi del petrolio. Citi Research ha ribassato le proprie previsioni a tre mesi per il Brent a 55 dollari al barile, citando il potenziale di un accordo nucleare tra USA e Iran che potrebbe revocare le sanzioni e aumentare l’offerta. La banca stima una probabilità del 60% per un accordo e avverte che i prezzi potrebbero scendere a 50 dollari se si concretizza. Al contrario, l’assenza di accordo o un’azione escalatorie potrebbero riportare i prezzi verso i 70 dollari. Nel frattempo, ANZ mantiene le proprie previsioni a breve termine a 55 dollari, avvertendo che i rischi rimangono sbilanciati verso il ribasso.
Nonostante il supporto a breve termine derivante dall’ottimismo geopolitico, il mercato del greggio continua a essere sotto pressione per l’aumento dell’offerta e per le difficoltà macroeconomiche. A meno che i prezzi non riescano a mantenere i livelli tecnici chiave e a superare le resistenze, i trader dovrebbero prepararsi a un potenziale rittest della zona valore tra 55,30 e 54,48 dollari. Le prospettive a breve termine sono da neutrale a ribassista, con pressioni guidate dall’offerta che probabilmente domineranno.
Per ulteriori informazioni, consultare il nostro Calendario Economico.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.