La settimana che si è conclusa è stata altamente ribassista per il prezzo di Ethereum (ETH). Le motivazioni sono note, un’escalation del conflitto militare con l’Iran che ha coinvolto attacchi ai siti produzione di bombe atomiche degli ayatollah. Le cose si tanno facendo molto serie, e non son più i litigi “infantili” social tra Trump e Musk.L’escalation tra Israele e il regime degli ayatollah iraniani im auge dal 1979 potrebbe non fermarsi rapidamente.
Al momento della stesura, ETH quota circa 2.247$ e la settimana si è chiusa con un -12,60%. Per trovare chiusure peggiori su base settimanale bisogna tornare allo scorso febbraio-marzo, quando in due mesi Ethereum perse il 48%. Attualmente, a giugno, il ribasso mensile è dell’11,15%, superiore a quello di Bitcoin che registra un contenuto -3%.
Va comunque ricordato che a maggio ETH aveva messo a segno una crescita significativa del +41%. Tuttavia, quel rimbalzo era stato una reazione tecnica al crollo che aveva portato il prezzo sui minimi annuali in aprile a quota 1.385$.
Da inizio 2025, Ethereum mostra un calo del –32% nonostante il rimbalzo ancora in atto dal minimo di aprile. Il calo di quest’anno segue il +46% registrato nel 2024, anno in cui ETH aveva toccato un massimo a 4.106$ USD.
Osservando il grafico weekly si nota la fase ribassista del prezzo di ETH iniziata dal massimo di dicembre 2024. Il crollo ha portato il prezzo ad un minimo ad aprile a 1.385$, da dove è partito un rimbalzo che si esteso soprattutto a maggio fino a giugno. Qui si nota una serie candele doji, che abbiamo più volte evidenziato come di incertezza per un possibile ribasso.
Da qui in settimana è scattata la discesa che ha spinto ETH a rompere anche il primo livello di supporto in area 2.240 USD. Nel crollo di ieri è sceso ad un minimo di 2.111 USD sfiorando il supporto successivo e principale è in zona 2.050 USD. Per un segnale di ripartenza il prezzo di ETH deve andare sopra i 2.500 USD.
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