Gli Indici di Wall Street hanno vissuto sedute di forte volatilità tra la fine della scorsa settimana e l’inizio di questa, con gli operatori che stanno bilanciando le prospettive di una Federal Reserve più accomodante, i dati macroeconomici contrastanti e le attese per i prossimi report societari.
Nell ultime sessioni l’S&P 500 è stato il più interessante tra gli indici di Wall Street, il quale ha mostrato una straordinaria forza venerdì, spinto dal discorso di Jerome Powell al Simposio di Jackson Hole. Il presidente della FED ha aperto alla possibilità di un taglio dei tassi già a settembre, alimentando l’ottimismo degli investitori. La soglia dei 6.500 punti rimane ora il principale ostacolo da superare; infatti, una rottura decisa al rialzo aprirebbe lo scenario per nuovi massimi, sostenuti anche dal mantenimento della posizione sopra il livello chiave dei 6.400 punti, che funge da solido supporto.
Nonostante la forza del trend, gli analisti mettono in guardia sulla possibilità di prese di profitto in prossimità di tale resistenza (6.500 punti), con i 6.350 punti a rappresentare il primo obiettivo ribassista.
Il Nasdaq ha registrato una seduta debole a inizio settimana, ma le perdite sono state contenute. L’indice trova supporto sia sulla trendline rialzista di medio periodo sia sul supporto dei 23.400 punti, elementi tecnici che, per il momento, limitano i rischi di un ribasso profondo.
L’attenzione degli investitori è ora puntata sugli utili di Nvidia, attesi mercoledì, con il colosso dei semiconduttori che pesa circa il 14% sul Nasdaq. I risultati trimestrali avranno un impatto significativo sulla direzione dell’indice. Dal punto di vista tecnico, finché il prezzo rimarrà sopra quota 23.250 punti, il quadro tecnico resta costruttivo, con la resistenza dei 23.750 punti a fungere da principale obiettivo LONG ma una chiusura sotto i 23.250 punti potrebbe spingere gli orsi ad aumentare la loro pressione sull’indice e raggiungere i 23.000 punti.
Il Dow Jones ha mostrato maggiore debolezza rispetto agli altri indici, chiudendo la sessione di lunedì in ribasso dello 0,77% e sotto i 45.300 punti, in scia alle rinnovate tensioni politiche tra la Casa Bianca e la Federal Reserve. Le continue pressioni del presidente Trump per accelerare i tagli dei tassi alimentano dubbi sull’indipendenza della banca centrale, elemento che pesa sul sentiment degli investitori.
Dal punto di vista tecnico, gli orsi probabilmente aumenteranno le loro posizioni sul Dow Jones se il prezzo chiuderà al di sotto del livello annuale dei 45.073,63 punti, con il livello annuale dei 44.040,04 punti a rappresentare il principale obiettivo SHORT. Al rialzo, un superamento agevole della resistenza dei 45.600 punti permetterà ai tori di poter aggiornare il massimo storico e tentare di raggiungere il livello annuale dei 46.107,22 punti.
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Consulente Finanziario Indipendente, laureato in Scienze Economiche e specializzato in Corporate Finance e Value Investing. Esperto in analisi tecno-grafica e fondamentale dei mercati, supporta gli investitori nel raggiungimento dei loro obiettivi finanziari attraverso una sana pianificazione basata sul valore reale dell'economia.