Euro Dollaro (EUR/USD), Previsioni: Obiettivo Stabilizzazione a 1,12 in un Contesto Volatile

Il cambio euro dollaro ha potuto riprendere quota dopo un test del supporto a 1,11, in seguito all’aggiornamento sull’inflazione statunitense.

L’indice dei prezzi al consumo si è infatti mostrato più contenuto del previsto e il cross ha potuto riprendere quota dopo la fase di recupero del dollaro USA (causata essenzialmente dalle prospettive per un accordo commerciale con la Cina).

Dal punto di vista tecnico, il potenziale rialzista resta però molto limitato e il prezzo rimane sotto la media mobile a 20 giorni. A mio avviso, in caso di ripresa il target di 1,12 continuerà a rappresentare il baricentro delle quotazioni.

Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio euro dollaro segna esattamente 1,1195, in discreta ripresa dopo gli ultimi minimi.

Previsioni sul cambio euro dollaro

Come accennato nel paragrafo precedente, il target di 1,12 potrebbe continuare ad attirare l’attenzione del mercato. Tuttavia, se il cambio euro-dollaro dovesse proseguire al ribasso dopo questo primo rimbalzo, l’obiettivo successivo si sposterebbe chiaramente verso 1,10.

Per il momento, il supporto a 1,11 ha resistito alla pressione ribassista, senza che i livelli inferiori venissero testati. A mio avviso, una rottura di questo livello non implicherebbe necessariamente un rapido calo fino al target ribassista principale di 1,10.

Se il trend negativo dovesse continuare, sarebbe fondamentale monitorare la fascia 1,1083/4, dove si trovano sia l’EMA che la SMA a 50 giorni. Il cambio euro-dollaro potrebbe stabilizzarsi in questa zona, evitando così un test immediato del supporto a 1,10.

La fase di attesa e indecisione appena ipotizzata, a quota 1,1080 e in bilico tra scenario rialzista e ribassista, meglio rispecchierebbe lo scenario attuale. Un contesto dove il cambio euro dollaro resta particolarmente sensibile anche alle più vaghe dichiarazioni di Trump su dazi, guerra, Fed e quant’altro.

Il calendario economico di oggi

La giornata di oggi non prevede dati macro di rilievo negli Stati Uniti e nell’Eurozona, se si escludono alcuni discorsi di membri della Federal Reserve.

Per questa ragione, possiamo ipotizzare (salvo sorprese) una stabilizzazione del prezzo sulla fascia attuale o direttamente sopra quota 1,12.

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