Euro Dollaro (EUR/USD), Previsioni: Mancano Ancora Stimoli Rialzisti

Il cambio euro dollaro (EUR/USD) arretra ancora, riportandosi a un passo dai minimi relativi dell’ultimo mese a quota 1,068.

Dopo il calo a 1,07 avvenuto negli scorsi giorni, le previsioni erano per un proseguimento dei ribassi che potrebbe verificarsi in ogni momento. Rimbalzi di sorta andrebbero ricercati nelle eventuali “sorprese” per il mercato, tramite dichiarazioni delle banche centrali BCE e FED.

Anche l’attesa sul voto del Congresso per il nuovo tetto al debito USA potrà influenzare seriamente gli equilibri di breve termine per il cambio euro dollaro.

Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio euro dollaro (EUR/USD) viene scambiato a quota 1,0692, mentre l’indice del dollaro USA segna 104,250 punti.

Previsioni sul cambio euro dollaro

Il cambio euro dollaro (EUR/USD) continua a mantenersi in territorio fortemente ribassista e francamente non vedo (nell’immediato) la proverbiale luce in fondo al tunnel. Intendo dire che il ribasso oltre 1,07 rappresenta, a mio modo di vedere, solo il preludio a un ritorno ai minimi relativi di 1,068 e 1,0665.

Non escludo in alcun modo nemmeno cali più ampi, ad esempio a quota 1,065 e persino oltre.

Se però il cambio euro dollaro dovesse riuscire a riportarsi verso quota 1,07, potremmo assistere all’inizio di un rimbalzo volto a raggiungere quantomeno il pivot di 1,072 e, da lì, estendere i rialzi su 1,075 e oltre.

In tal senso, attenzione all’EMA a 50 giorni a quota 1,07589, al momento della scrittura.

Certo, per il raggiungimento di questi valori sarebbe necessaria una spinta da parte del mercato che, per ora, non trova ragioni fondamentali.

Il calendario economico di oggi

Il calendario economico di oggi si apre con il tasso d’inflazione e il PIl francesi, a cui farà seguito l’aggiornamento sui livelli di occupazione in Germania e la crescita del PIL in Italia.

Questi dati, in condizioni di mercato diverse, dovrebbero impattare moderatamente sul cambio euro dollaro. Con l’attenzione catalizzata dalle banche centrali e dal tetto al debito USA, ritengo però che i dati sopra citati non riusciranno a smuovere gli equilibri attuali.

Nel pomeriggio, infine, attenzione alle offerte di lavoro JOLTs, che a differenza dei dati UE potrebbero contribuire (pur in misura ridotta) ad estendere o ridurre il gap tecnico tra le due valute.

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