Il cambio euro dollaro rimane schiacciato sotto 1,045 e con pochissime prospettive di ripresa. Anche il cambio sterlina dollaro è in calo e potrebbe ritestare i recenti minimi settimanali.
Il cambio euro dollaro (EUR/USD) potrebbe non riuscire a riportarsi nemmeno sopra il target intermedio di 1,05 entro la fine dell’anno, dopo l’ulteriore rafforzamento del dollaro USA successivo alla Federal Reserve.
L’indice del dollaro statunitense si è infatti mantenuto stabile sui 107,7 punti, con possibilità di ulteriori estensioni rialziste. Di conseguenza, il Fiber potrebbe non riuscire a riprendere quota in maniera convincente, terminando l’anno ancora sui minimi relativi.
Intanto, oggi al momento della scrittura, il cambio euro dollaro segna esattamente 1,0415, in calo del -5,4% annuale.
Il cambio euro dollaro rimane sotto il ritracciamento di Fibonacci del 23,6% a quota 1,0483 dollari, che rappresenta una prima resistenza di rilievo.
Tutti gli indicatori tecnici si presentano stabili oltre il livello (attualmente inaccessibile) di 1,06. Precisamente, l’EMA a 50 giorni giace a 1,06190, quello a 100 giorni a 1,073 e infine quello a 200 giorni a 1,07901. La pressione ribassista esercitata dall’indice del dollaro USA renderà inoltre impossibile un ritorno repentino sopra 1,065 nelle prossime giornate.
In questo scenario, il cambio euro dollaro potrà tutt’al più guardare a un ritorno sopra 1,045 e verso i target intermedi di 1,0475/1,048.
Il cambio GBP/USD si sta muovendo in difficoltà ancora sotto quota 1,26 e potrebbe continuare a perdere quota fino ai minimi di questa settimana a quota 1,24800 circa.
Per invertire lo slancio attuale, sarebbe necessaria una forte spinta con break-out rialzista verso 1,2650 e oltre; tuttavia, le resistenze a 1,2765 (EMA a 50 giorni) e 1,2808 (EMA a 200 giorni) potranno frenare anche i più audaci tentativi di ripresa.
Pochi dati di rilievo dal calendario economico odierno, che si concentrerà prevalentemente sugli Stati Uniti. Si attendono infatti, nel primo pomeriggio italiano, l’indice di attività nazionale secondo la Chicago Fed e il clima di fiducia dei consumatori per CB.
Entrambi i market movers in questione non potranno influire in maniera determinante sul cambio euro dollaro e sul cambio sterlina dollaro. Per questa ragione, potremmo attenderci una giornata di movimenti laterali più ampi rispetto a quelli osservati in passato.
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Alberto Ferrante è un editorialista finanziario specializzato in mercati valutari, materie prime e criptovalute. Dopo aver completato gli studi in economia, ha iniziato a scrivere per diverse testate, approfondendo temi legati ai mercati internazionali. Dal 2018 collabora con FX Empire, inizialmente curando una rubrica sulle analisi premarket in Europa. Nel tempo, il suo focus si è ampliato all’analisi tecnica dei principali asset finanziari, con particolare attenzione alle dinamiche dei cambi valutari, delle materie prime e delle criptovalute.Come Managing Editor di FX Empire Italia, monitora da vicino l’evoluzione dei mercati, combinando un approccio tecnico con l’analisi macroeconomica per offrire agli investitori una visione chiara e approfondita delle tendenze globali.