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Rendita passiva dalle criptovalute, 6 modi per ottenerla

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Nov 3, 2021, 15:14 GMT+00:00

Come ottenere una rendita passiva dalle criptovalute? Vi spieghiamo 6 modi che l'investitore prudente e il trader speculativo apprezzeranno.

Rendita passiva dalle criptovalute

In questo articolo:

Non tutti gli investitori si sentono pronti a fare il trading sulle criptovalute quotidianamente o anche solo su periodi relativamente più lunghi con orizzonte che guarda alla settimana o al mese.

Alcuni investitori si avvertono come una categoria prudente e tuttavia desiderosa di esporsi alle criptovalute per non perderne tutti i benefici che la classe di attivo dispensa ai “coraggiosi”.

Ecco allora che le forme di rendita passiva dalle criptovalute entra in gioco per presentare a questo profilo tipo di investitore più prudente, delle valide alternative di guadagno che riducono il rischio, pur mai eliminandolo del tutto.

Presenteremo in questa agile guida, 6 modi per ottenere una rendita passiva dalle criptovalute, tra cui il lending, lo staking, il mining e i guadagni dai crypto token nella forma di uno speciale dividendo.

  1. Staking dei token e delle criptovalute

Lo staking è la rendita passiva dalle criptovalute e dai token più facile da praticare. La pratica dello staking è nell’essenza simile al mining, ed ha come obiettivo garantire la sicurezza e il regolare funzionamento di un ecosistema decentralizzato o di una applicazione che opera su di una blockchain.

Per esempio. L’investitore possiede 1.000 ADA e decide di ricavarne altre dallo staking, questi non deve fare altro che depositare gli ADA detenuti presso un servizio che funziona da staking pool, oppure deve attivare un nodo sulla rete Cardano e con un suo wallet personale iniziare a fare staking lasciando lì depositati 24 ore su 24 i suoi ADA e mantenendo il PC sempre acceso.

In compenso l’investitore riceve degli interessi annualizzati che variano in percentuale in base alla altcoin. In generale, maggiore la quantità di crypto asset allocata per lo staking, maggiori saranno i guadagni teorici. Si tenga presente anche il rischio di cambio, infatti il controvalore in euro dipende dal prezzo di cambio crypto/euro.

Ethereum (ETH) è tra le altre importanti criptovalute che permette di fare lo staking, ma nella lista l’utente troverà un ampio numero di token.

  1. Wallet digitali fruttiferi

I wallet digitali fruttiferi di criptomonete sono il secondo metodo per ottenere una rendita passiva dalle criptovalute che qui presentiamo.

Tali crypto wallet fruttiferi sono gestiti da società emergenti nel settore delle criptovalute, ed elargiscono interessi agli investitori che conservano i rispettivi crypto asset nel conto aperto presso la società.

Tali società guadagnano prestando le criptovalute dei clienti ad altri clienti che hanno bisogno di prestiti di denaro.

I servizi più famosi sono:

Il rischio intrinseco di questo metodo, deriva dalla mancanza di una assicurazione su fondi che vengono prestati a terzi. Nel caso di un mancato rimborso da parte del debitore, tali società potrebbero non essere in grado di restituire i fondi presenti nel nostro wallet. Cioè potremmo non essere in grado di prelevarli.

  1. Lending

Il lending è una forma di investimento molto simile alla precedente, tuttavia ha delle caratteristiche che la rendono differente. Il lending, infatti, è una forma di prestito di denaro tra utenti, che può avvenire anche attraverso piattaforma peer-to-peer garantendo un contatto diretto tra privati.

Questo significa che il prestatore in possesso di criptomoneta può metterla a disposizione del richiedente, ottenendo in cambio una ricompensa (commissione per il mutuatario) che gli verrà versata mensilmente o annualmente.

Esistono servizi lending centralizzati, ma anche servizi lending decentralizzati. Questi ultimi sono quelli che hanno fatto letteralmente esplodere la finanza decentralizzata (DeFI). Operando attraverso uno smart contract appositamente programmato, prestatore e mutuatario stipulano un contratto di prestito che permette al secondo di ottenere denaro che non ha, riconoscendo al primo degli interessi sul prestito.

Ancora, troviamo il margin lending. In questo caso alcuni crypto exchange corrispondono ai possessori di criptovaluta un interesse annualizzato se vincolano per un certo periodo i propri crypto asset. Questi ultimi vengono quindi prestati a chi opera sui mercati crypto con la leva finanziaria.

  1. Cloud mining

Il mining del bitcoin è stata la prima forma di investimento nella criptovaluta quando i mercati di scambio non esistevano. Estrarre bitcoin dalla rete resta una delle alternative per guadagnare nel settore. Anche altre criptovalute permettono all’investitore di fare il mining, tuttavia l’attività richiede una certa dose di competenza tecnico-informatica e un capitale da investire elevato.

Ecco che dal 2013 in poi sono sorte le cloud mining, aziende specializzate nel mining di criptovalute attraverso cui l’investitore può acquistare quote da cui deriva un introito molto variabile di crypto asset.

Le cloud mining negli ultimi anni si sono assottigliate di numero per l’improduttività verificatasi nei periodi ribassisti dei mercati, e per l’aumento costante del costo delle quote di accesso da proporre ai clienti.

In generale il mining oggi richiede capitali molto ampi per ottenere dei risultati soddisfacenti.

  1. Dividendo dai crypto token

Esistono dei crypto token che elargiscono una ricompensa molto simile al dividendo staccato dalle società quotate agli azionisti.

Il meccanismo è molto simile, l’investitore che possiede il token riceve una ricompensa in base al numero di token posseduti.

Un esempio pratico ci viene fornito da CPAY, un token legato alla piattaforma di scambio Cryptopay. Quest’ultimo è anche un fornitore di carte di credito in criptovaluta e di altri servizi finanziari innovativi. Mensilmente i guadagni generati dall’attività vengono condivisi con i possessori del token CPAY e riconosciuti in ether. Di solito l’equivalente in euro si aggira su alcuni centesimi di euro per ogni token CPAY posseduto. Questo significa che se si detengono 10 mila token CPAY e nel mese corrente è previsto un dividendo di 0,03 centesimi di euro, l’investitore riceve 300 euro in ETH.

  1. Yield farming

Letteralmente coltivare il rendimento, è un altro metodo di rendita passiva dalle criptovalute che deriva dalla DeFi.

Questo metodo è alla base del funzionamento degli exchange decentralizzati e dei market maker autonomi come Uniswap (UNI). Infatti, in queste piattaforme lo scambio di criptovaluta avviene secondo uno schema più complesso del solito. Sono gli utenti che depositano liquidità a fornire la possibilità ai trader di comprare e vendere una determinata criptovaluta.

In pratica, se su di un exchange centralizzato il trader compra e vende criptovaluta da un altro trader (over-the-counter, OTC), qui il trader acquista criptovaluta da un bacino di liquidità messo a disposizione da altri investitori. Questi ultimi ricevono come ricompensa un interesse annualizzato per il servizio di allocazione prestato.

L’attività è rischiosa perché le piattaforme potrebbero presentare delle falle informatiche e creare disservizi, furti di criptovaluta o perdita permanente.

Concludendo

Hai appreso come esporsi alla classe di attivo delle criptovalute sia molto più di una semplice compravendita di asset.

Grazie ad alcuni servizi innovativi, infatti, è possibile ottenere una rendita passiva dalle criptovalute che soddisfa i profili più prudenti. Ad ogni modo anche i profili di investitori speculativi potranno avvertire l’esigenza di allocare parte delle risorse accumulate in uno o più strumenti qui presentati.

Le criptovalute sono solo agli inizi, in futuro saranno capaci di esprimere meglio il loro potenziale e, attraverso opzioni come quelle appena presentate, forniranno nuovi modi di ottenere rendite che guardano ad obiettivi di medio periodo come l’acquisto di una casa o di lungo periodo come la meritata pensione.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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