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Orari e volumi del mercato Forex

Da:
FX Empire Editorial Board
Aggiornato: Mar 5, 2019, 16:27 UTC

In termini finanziari si definisce liquidità l’attitudine di un investimento a trasformarsi in denaro rapidamente e possibilmente senza perdite. Il

Orari e volumi del mercato Forex

In termini finanziari si definisce liquidità l’attitudine di un investimento a trasformarsi in denaro rapidamente e possibilmente senza perdite. Il termine liquidità si riferisce al generale livello di interesse di mercato (i volumi di vendita di acquisto e di vendita) per uno specifico strumento finanziario. Maggiore sarà la liquidità, più semplice e più celere sarà l’acquisto o la vendita di uno strumento finanziario. Da un punto di vista finanziario la liquidità risulta quindi fattore chiave per determinare la velocità di oscillazione dei prezzi. Sui mercati come il Forex, ovvero mercati caratterizzati da un’elevata liquidità, l’azione dei prezzi appare di sovente più lenta di quanto accada al contrario su mercati illiquidi dove i prezzi si muovono invece più rapidamente. E se è vero che il mercato Forex è caratterizzato da un’eccezionale liquidità, è altrettanto vero che i volumi variano a seconda dei giorni, dell’orario e delle coppie sul quale si intende operare.

Come abbiamo già detto in precedenza il mercato Forex è aperto 24 ore su 24 cinque giorni su sette dal lunedì mattina fuso orario del Pacifico al venerdì tardo pomeriggio ora di New York. Ad ogni ora del giorno a seconda del fuso orario decine di centri finanziari operano quindi sul mercato dei cambi valuta.

Orari e volumi del mercato Forex
Orari e volumi del mercato Forex

Quanto appena detto dovrebbe quindi chiarire come non vi siano orari precisi che definiscano la cosiddetta giornata di trading quello che possiamo dire però è che la settimana di trading inizia all’apertura della borsa di Wellington, Nuova Zelanda, per finire il venerdì pomeriggio alle 17:00 ora della costa orientale, ovvero alla chiusura della borsa di New York.Se vivete in Italia quindi la settimana di trading inizierà la domenica sera per concludersi il venerdì sera.

Ora prima di andare avanti e prendere in esame i volumi di ogni sessione di trading e le relative coppie valutarie di maggior risonanza ci sembra doveroso parlare del cosiddetto weekend gap risk, ovvero della possibilità che il prezzo d’apertura della domenica sera sia differente da quello di chiusura del venerdì sera. In questo senso un gap si presenta quindi come una variazione dei livelli di prezzo in cui non si è però verificato alcuno scambio.

Alla luce di quanto appena detto un trader dovrebbe quindi prestare sempre particolare attenzione al weekend gap risk monitorando tutti gli eventi in programma per il fine settimana. In altre parole, dovrete ricordare che questo rischio esiste e che pertanto, nell’elaborare la vostra strategia di trading, non dovrete assolutamente tralasciare di considerare tale eventualità. Gli eventi tipici del fine settimana vanno dalle più comuni riunioni del G7 o del G20 fino ad arrivate alle elezioni nazionali e ai referendum. In questo quadro dopo aver chiuso in ribasso il venerdì sera i prezzi tendono a muoversi invece al rialzo all’apertura di domenica sera. Il differenziale tra i prezzi d’apertura del mercato interbancario si mostrerà allora più ampio della norma giacché l’unico centro ad operare sarà quello di Wellington. Nelle prime ore di trading della domenica differenziali di 10-30 punti sulle maggiori coppie valutarie non sono cosa rara. Detto questo, proprio in virtù di questo ampio differenziale molte piattaforme di trading non consentono agli investitori di operare fino alle 21:00 GMT di domenica.

La sessione asiatica Sidney/Tokyo (dalle 23:00 alle 10:00 ora italiana)

Secondo i più recenti dati BIS i volumi di trading della sessione asiatica incidono per il 22% dei volumi totali globali del mercato Forex. I principali centri finanziari ad operare durante questa sessione sono Wellington (Nuova Zelanda), Sydney (Australia), Tokyo (Giappone), Hong Kong e Singapore. Durante questa sessione vengono rilasciati i dati economici fondamentali relativi alle economie di Nuova Zelanda, Australia e Giappone, motivo per cui dollaro australiano (AUD), dollaro neozelandese (NZD) e yen (JPY) risultano valute principe di questa sessione.

Di seguito un elenco delle coppie valutarie più negoziate della sessione asiatica:

Tokyo: 1. USD/JPY, 2. EUR/USD, 3. EUR/JPY, 4. AUD/USD, 5. GBP/USD
Sidney: 1. AUD/USD, 2. EUR/USD, 3. USD/JPY, 4. GBP/USD, 5. USD/CAD, 6. EUR/JPY, 7. EUR/GBP, 8. USD/CHF
Singapore: 1. EUR/USD, 2. USD/JPY, 3. GBP/USD, 4. AUD/USD, 5. EUR/JPY, 6. USD/CAD, 7. USD/CHF

 

La sessione europea Londra (dalle 09:00 alle 18:00 ora italiana)

Sul finire della sessione asiatica e più precisamente alle 09:00 del mattino ora italiana prende avvio la sessione europea il cui maggiore centro finanziario è per l’appunto Londra. Questa sessione incide per il 55% dei volumi giornalieri di trading su Forex con la sola Londra che copre almeno 1/3 dei volumi giornalieri globali.

La sessione europea si sovrappone dalle 09:00 alle 10:00 ora italiana con la sessione asiatica e dalle 14:00 alle 17:00 con la sessione nord americana, motivo per cui presenta spesso e volentieri picchi di liquidità.

Durante questa sessione vengono rilasciati i dati fondamentali relativi alle economie di zona euro, Svizzera e Regno Unito. La maggior parte delle azioni di trading si svolge quindi sui tassi di cambio delle valute europee. In dettaglio il 39% delle operazioni di trading di questa sessione vengono condotte sulla coppia EUR/USD, il 23% su GBP/USD, il 17% su USD/JPY, il 6% su USD/CHF e il 5% su USD/CAD.

È importante ricordare come gli elevatissimi volumi di trading della sessione europea tendano ad amplificare quanto già precedentemente avvenuto durante la sessione asiatica. Insomma, se una data coppia perdesse alcuni pips durante la sessione asiatica, è molto probabile che con l’apertura della sessione europea la stessa acceleri al ribasso e viceversa.

La sessione nordamericana New York (dalle 14:00 alle 23:00 ora italiana)

Questa sessione incide per il 22% dei volumi di trading giornalieri del mercato Forex e ovviamente la liquidità raggiunge il suo picco tra le 14:00 e le 17:00 ora italiana, quando la sessione europea e quella nordamericana si sovrappongono.

Durante la sessione nord americana vengono rilasciati i dati fondamentali relativi alle economie di Stati Uniti e Canada.

Verso le 17:00 ora italiana la chiusura dei mercati europei genera di norma una certa volatilità che può tradursi in un totale capovolgimento dell’azione di trading che ha caratterizzato la sessione europea dando luogo ad una serie di prese di beneficio (take profit) mediante la vendita delle posizioni lunghe o ad una copertura corta (cover shorts) mediante l’acquisto di posizioni corte, o in alternativa, in un’estensione della precedente azione di mercato.

Di seguito un elenco delle coppie valutarie più negoziate della sessione nordamericana:

1.EUR/USD, 2.USD/JPY, 3.GBP/USD, 4.AUD/USD, 5.USD/CAD, 6.EUR/JPY, 7.USD/CHF, 8.EUR/CHF, 9.EUR/GBP

 

Date le premesse di cui sopra vi sono almeno tre eventi giornalieri a cui prestare necessariamente attenzione: la scadenza delle opzioni, il currency fixing e la chiusura dell’IMM.

SCADENZA DELLE OPZIONI

 

Le opzioni valutarie scadono di norma alle 15:00 ora di Tokyo e alle 10:00 ora di New York, quest’ultima scadenza è indubbiamente la più significativa in quanto convoglia l’attenzione sia dei trader europei che di quelli nordamericani. La scadenza delle opzioni genera di norma importanti oscillazioni di prezzo sia nelle ore che la precedono che in quelle che la seguono.

CURRENCY FIXING

Per permettere che le transazioni finanziarie e commerciali non risentano delle oscillazioni dei prezzi di mercato vengono di norma stabiliti più volte al giorno dei tassi fissi atti a facilitare le operazioni commerciali internazionali. I currency fixing più importanti sono quello di Tokyo (08:55 ora locale) e quello di Londra (16:00 GMT). Le due ore che precedono i currency fixing di cui sopra sono in genere caratterizzate da un’elevata volatilità.

CHIUSURA DELL’INTERNATIONAL MONETARY MARKET (IMM)

Il Chicago Mercantile Exchange (CME), uno dei più importanti mercati dei future al mondo, permette di operare su contratti valutari mediante il suo International Monetary Market. Alla chiusura dell’IMM (14:00 CT) i trader tendono di norma a chiudere le loro posizioni sui contratti così da evitare di dover far fronte ai requisiti di margine overnight. I 40 minuti che precedono la chiusura dell’International Monetary Market sono quindi caratterizzati da una certa volatilità.

TRIPLE WITCHING DAY

Il Triple witching day, ossia il giorno delle tre streghe, è, nel mercato borsistico americano, il terzo venerdì dell’ultimo mese di ogni trimestre naturale in cui scadono contemporaneamente: i futures sugli indici, le opzioni sugli indici, le opzioni sulle azioni. Usata è anche la locuzione quadruple witching day, poiché in tali date scadono anche i futures sulle azioni. L’adempimento di questi contratti avviene nell’ultima ora di scambi (dalle 15 alle 16 EST, ora di New York, ovvero fra le 21 e le 22 CET, ora dell’Europa Centrale), della borsa di New York, la cosiddetta triple witching hour. Il triple witching day è particolarmente seguito e, allo stesso tempo, temuto dai mercati finanziari mondiali per la concomitanza delle predette scadenze che comportano un aumento inconsueto degli scambi con una conseguente abnorme volatilità, tale da non consentire corrette strategie sulla previsione dei prezzi delle azioni. (Wikipedia).

Sull'Autore

Il team di redattori di FXEmpire è formato da analisti professionisti con un'esperienza combinata di oltre 45 anni nei mercati finanziari, che copre molteplici settori come quelli dei mercati azionari, forex, materie prime, futures e criptovalute.

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