Leggi come investire sui metodi di pagamento digitali e quali sono i titoli azionari e gli ETF da prendere in considerazione per prossimi investimenti.
Durante il periodo pandemico più intenso (2020-2021) e con le maggiori restrizioni, i pagamenti digitali sono diventati per molti l’unico modo per inviare o ricevere denaro.
La caduta delle restrizioni ha mutato il quadro socio-economico e riportato le persone all’uso del contante, ma intanto il cambiamento negli usi è stato acquisito.
Le società quotate e non quotate in Borsa fornitori di servizi di pagamento digitali hanno subito un calo, diremmo fisiologico, nella seconda metà del 2021 e nel corso del 2022. Calo che si è riflesso nelle trimestrali.
I titoli azionari legati alla nicchia dei pagamenti digitali sono a forte sconto rispetto al biennio 2020-2021. Vari fattori hanno causato un vero e proprio sgonfiamento e questo è, sotto certi aspetti, salutare: nulla può crescere all’infinito.
Alla luce dei cambiamenti in atto, quindi, investire sui metodi di pagamento digitali è ancora conveniente come lo è stato negli ultimi anni?
Secondo i dati raccolti da Milano Finanza, entro il 2025 il mercato europeo dei pagamenti digitali crescerà di un ulteriore 7%, mentre il settore vale 260 miliardi di euro. Se ci riferiamo all’Unione Europea in particolare, va rilevato che il piano Next Generation EU prevede tra i pilastri la digitalizzazione ed essa comprende anche i pagamenti.
I pagamenti digitali diventeranno sempre più la norma e la spinta che verrà data dall’euro digitale in fase di ricerca presso la Banca centrale europea (BCE) non potrà che accelerare l’adozione.
Per capire se investire sui metodi di pagamento digitali è conveniente, può bastare anche verificare quanto avvenuto negli ultimi 40 anni in termini di cambiamento delle abitudini di pagamento.
Il Bancomat esiste dal 1983 e le carte di credito addirittura dal 1950, la prima emessa da Diners Club. Sono i primi metodi di pagamento che sostituiscono i contanti, vengono in seguito definiti moneta elettronica e prevedono ancora un supporto fisico.
Negli ultimi 15 anni, però, con il passaggio dal telefono cellulare allo smartphone, i pagamenti digitali hanno subito una accelerazione ed evoluzione. Il nostro “cellulare” è piuttosto un dispositivo multifunzione che assolve anche alla funzione di wallet digitale (o e-wallet, portafoglio elettronico).
L’accelerazione è sotto gli occhi di tutti e i recenti obblighi normativi che in Italia (finalmente!) obbligano i commercianti a tenere in negozio il POS, spingerà ulteriormente verso i pagamenti digitali.
Non dimentichiamo le criptovalute, per quanto altamente volatili e ancora criticate non possono essere trascurate: è stata la loro nascita a costringere la Cina a studiare il renmimbi digitale e la BCE l’euro digitale.
Ci stiamo spingendo verso una società cashless, anche i più reticenti dovranno arrendersi perché le nuove generazioni potrebbero rifiutarsi di pagare in contanti e pretendere pagamenti digitali in via esclusiva.
Se il passaggio ai pagamenti digitali è inesorabile, allora varrà la pena scoprire quali sono i titoli azionari legati ai metodi di pagamento digitali su cui investire.
Qui ne presentiamo alcuni europei e statunitensi, ma con una importante precisazione: i campioni dei pagamenti digitali di oggi, non necessariamente resteranno tali in futuro. Questo significa che bisogna sempre vigilare e analizzare il piano industriale confrontandolo con quanto la società effettivamente sta facendo per innovare costantemente.
Chi resta indietro nell’innovazione scompare molto in fretta e questo nel settore dei pagamenti digitali è particolarmente vero.
Partiamo dall’Italia dove non mancano società di punta nel settore dei pagamenti digitali europei. La prima di cui parlare è Nexi spa (NEXI), società che fornisce una infrastruttura per il pagamento digitale alle banche, alle aziende, oltre che a istituzioni e a pubbliche amministrazioni.
Nexi fornisce alle attività commerciali e agli e-commerce soluzioni per accettare i pagamenti digitali dai clienti, inoltre emette carte di credito, di debito e prepagate per privati e aziende attraverso le banche partner.
Nel mese di luglio 2021 il titolo azionario Nexi aveva raggiunto il massimo storico a €19,41, mentre oggi vale €8,13 (alla data del 26/7/22). Ad un anno il titolo perde il -57,17%, ma il momento di difficoltà per il titolo andrebbe visto come una opportunità per aggiungere azioni Nexi al portafoglio finanziario a forte sconto. I supporti a €7 ed €7,3 potrebbero essere un buon punto d’ingresso.
Passiamo alle azioni europee dei pagamenti digitali su cui investire. In questo caso troviamo l’olandese Adyen NV (ADYEN) fornitore di soluzioni di pagamento mobile, online e presso i punti vendita (POS).
Adyen gestisce una piattaforma online che consente agli esercenti di accettare pagamenti a livello internazionale e da tutti i canali di vendita, come negozi online, pagamenti mobili da applicazioni e siti web e POS, come sportelli, terminali mobili, tablet e registratori di cassa.
La piattaforma copre l’intera catena dei pagamenti, compresi i processi tecnici, contrattuali, di riconciliazione e di regolamento.
Tra i clienti dell’azienda figurano Mango, KLM, Netflix, Superdry, Uber, Groupon e Crocs.
Il titolo azionario Adyen costa €1.626 alla Borsa di Amsterdam, ma le proiezioni lo danno a €2.339 come prezzo obiettivo. Da inizio 2022 ha perso il -28,44% (al 26/7/2022).
Worldline SA (WLN) è una società francese quotata alla Borsa di Parigi, invece, che fornisce servizi di pagamento e transazioni. L’azienda crea e gestisce piattaforme digitali che gestiscono tutte le transazioni tra le aziende, i loro partner e i clienti.
Le sue soluzioni sono suddivise in tre segmenti: Merchant Services & Terminals, che comprende servizi, soluzioni e implementazioni nelle aree dei terminali di pagamento, dell’accettazione di pagamenti multicanale, dei pagamenti non in contanti, delle carte private, dei servizi di fidelizzazione e dell’e-commerce; Mobility & eTransactional Services, che si occupa della creazione di prodotti digitali come biglietti elettronici, piattaforme di raccolta per l’e-government e piattaforme cloud per i contatti e i consumatori, tra gli altri; e Financial Processing & Software Licensing, che fornisce servizi di elaborazione dei pagamenti, di acquisizione ed emissione, soluzioni bancarie online e soluzioni software.
Il titolo WLN costa €36,77, ma le proiezioni di prezzo indicano un prezzo obiettivo a €59,57. Da inizio anno perde il -24,93%.
Tra le azioni USA dei pagamenti digitali su cui investire, troviamo PayPal (PYPL). Un nome noto a tutti, così come è noto a molti la parabola del titolo azionario arrivato a toccare i 308,53 USD a luglio del 2021. Oggi il titolo vale 81,65 USD, ma ha raggiunto un minimo di 69,55 USD proprio a metà luglio 2022.
La perdita di valore del titolo è imponente perché siamo al di sotto dei valori pre-pandemici. PayPal non toccava i 69 USD dal 2017.
Il quadro economico non invoglia a comprare PYPL sopra gli 80 USD, tuttavia, durante ulteriori ribassi si potrebbero aprire delle importanti finestre di acquisto. Ad esempio, tra i 58 USD e i 69 USD.
Block Inc. (SQ), ex Square Inc., crea strumenti che consentono alle aziende, ai venditori e agli individui di partecipare all’economia. I suoi segmenti comprendono Square e Cash App. Il segmento Square comprende servizi di pagamento gestiti, soluzioni software, hardware e prodotti di servizi finanziari offerti ai venditori. Il segmento Square offre anche GoParrot, una piattaforma di ordini digitali e di marketing per i ristoranti. Il segmento Cash App comprende gli strumenti finanziari disponibili per i privati all’interno dell’applicazione mobile Cash App, tra cui pagamenti peer-to-peer, bitcoin e investimenti azionari.
Una società ben posizionata per il futuro, il cui titolo vale 71,4 USD: -72,95% rispetto ad un anno fa. L’ATH di Block è stato fissato a 281,81 USD nel mese di luglio 2021. Il prezzo obiettivo intermedio è 149 USD nel prossimo futuro. Il prezzo più basso ad un anno è 57,51 USD.
Tra gli ETF dei pagamenti digitali su cui investire citiamo il Ryze Digital Payments Economy (PMNT) e il Fidelity Crypto Industry and Digital Payments (FDIG).
Entrambi gli ETF dei pagamenti digitali citati presentano prezzi di ingresso molto accessibili.
Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.