Pubblicita'
Pubblicita'

Investire nei fondi monetari conviene? Guida completa

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Aug 31, 2022, 14:48 UTC

Parliamo di investire nei fondi monetari e se conviene allocare la propria liquidità nei fondi comuni monetari durante le fasi incerte dei mercati finanziari.

Investire nei fondi monetari

Negli ultimi temi cresce l’interesse nei confronti dei fondi comuni monetari, o per brevità fondi monetari. Un numero crescente di investitori si domanda se investire nei fondi monetari conviene in tempi di incertezza sui mercati finanziari.

Qui proveremo a fornire una risposta ampia ed esaustiva, spiegando in primis cosa sono i fondi comuni monetari e quali le caratteristiche, quindi passeremo a descriverne i vantaggi e gli svantaggi. Senza dimenticare quali sono i costi dei fondi monetari.

Cos’è e Definizione di Fondo monetario

Per comprendere molto in sintesi cos’è un fondo monetario, riportiamo di seguito la definizione proposta dal Banco Bpm:

“Il fondo monetario è un tipo di fondo comune di investimento il cui patrimonio, per statuto, deve essere investito in strumenti finanziari di debito a breve termine, come i BOT o pronti contro termine, certificati di deposito e commercial paper, con una scadenza inferiore ai 12 mesi”.

I fondi monetari sono dunque tipologie di fondi comuni che investono a brevissimo termine acquistando strumenti del mercato monetario emessi da:

  • istituzioni finanziarie;
  • amministrazioni pubbliche;
  • società.

Tipi di fondi comuni monetari

Esistono vari tipi di fondi comuni monetari di cui qui presentiamo le caratteristiche sintetiche:

  • fondi monetari a valore patrimoniale netto variabile (VNAV): questi fondi permettono riscatti e acquisti a un prezzo pari al valore netto per quota del fondo;
  • fondi monetari a valore patrimoniale netto costante che investe in debito pubblico (CNAV): questi fondi offrono un valore patrimoniale netto invariato per quota in base al quale gli investitori acquistano o riscattano le quote. I CNAV sono obbligati a investire gran parte delle attività nel debito pubblico;
  • fondi monetari a valore patrimoniale netto a bassa volatilità (LVNAV): i prezzi delle quote di questo tipo di fondi restano costanti fino a un determinato limite. Si tratta di una nuova tipologia di fondo monetario che viene considerata una alternativa valida rispetto ai CNAV.

Ma perché si investe sui fondi monetari?

Perché investire nei fondi monetari: una analisi

Perché investire nei fondi monetari? Solitamente si investe in questo tipo di fondo comune per parcheggiare la liquidità, essendo il fondo specializzato nella detenzione di titoli di Stato e di altri strumenti di durata inferiore all’anno.

Gli investitori li usano come rifugio durante i periodi turbolenti dei mercati finanziari, allo scopo di difendere il capitale dagli scossoni sui titoli e fondi azionari, ma anche obbligazionari di lunga durata.

Inoltre, in tempi come quelli che viviamo adesso, i fondi monetari sono visti come ombrello contro le scelte restrittive di politica monetaria da parte delle banche centrali, poiché gli FCM sono meno sensibili a tali scelte.

A fine agosto 2022 Morningstar ha rilevato che nel mese di luglio dello stesso anno sono entrati nei fondi monetari europei 5,9 miliardi di euro, mentre dai fondi monetari a lungo termine europei sono fuoriusciti 25,1 miliardi di euro.

Una situazione che fa comprendere quanto gli investitori siano spaventati dalla situazione attuale e siano alla ricerca di veicoli di investimento che possano garantire loro il minor danno possibile al patrimonio.

Fondi comuni monetari (FCM), alternativa ai depositi bancari

Il sito del Consiglio Europeo, descrivendo l’importanza dei fondi comuni monetari (FCM), spiega anche che gli FCM sono “utilizzati come alternativa ai depositi bancari”. Ciò si verifica perché “offrono diversificazione degli investimenti, liquidità istantanea e valore relativamente stabile”.

Per quanti hanno la necessità di effettuare investimenti di ingenti quantità di contante a breve termine, gli FCM sono una delle opzioni con le maggiori condizioni di sicurezza in termini di rischio del capitale.

Come noto, infatti, all’interno dell’Unione Europea i depositi bancari sono garantiti fino a un massimo di 100 mila euro. Qualora si avesse una cifra ben superiore da depositare, gli FCM diventano una opzione valida e col beneficio di poter garantire un minimo di rendimento se si sceglie quello giusto.

Gli ETF monetari

Uno dei modi per accedere ai fondi monetari è lo strumento degli exchange traded fund (ETF). Esistono infatti vari ETF monetari tra cui scegliere per investire parte della propria liquidità.

Tra i tanti ETF monetari trovi anche i seguenti:

  • db x-trackers II EONIA UCITS ETF 1C EUR (ISIN: LU0290358497)
  • Lyxor Euro Overnight Return (ISIN: FR0010510800)
  • PIMCO Euro Short Maturity (ISIN: IE00B5ZR2157)
  • iShares € Ultrashort Bond (ISIN: IE00BCRY6557)

Sono ETF monetari denominati in euro, ma sulle piattaforme dei broker online troverai anche quelli denominati in altre valute, tra cui il dollaro USA e il dollaro canadese, la sterlina inglese.

Investire in un fondo monetario conviene?

Dal momento che i fondi monetari sono legati a titoli a breve termine come i titoli di Stato, essi vengono considerati molto più sicuri rispetto ai fondi obbligazionari e ai fondi azionari, siano essi a gestione attiva o passiva.

Secondo alcuni analisti, investire una parte delle proprie finanze in un ETF monetario aiuta a migliorare il rapporto rendimento/rischio del portafoglio finanziario, appunto per la bassa correlazione che i fondi monetari hanno con le altre classi di attività (obbligazioni e azioni in particolare).

I costi

Se da un lato un fondo comune monetario, investendo in obbligazioni a brevissimo termine e in altri titoli legati alla liquidità, rende più sicuro il tuo portafoglio finanziario, è anche vero che i costi di accesso ai fondi monetari non sono sempre così favorevoli.

Pur non essendo presenti oneri di ingresso, tranne alcune eccezioni, i fondi comuni monetari presentano costi di gestione annua nettamente più elevati, ad esempio, degli ETF azionari.

I costi vanno valutati anche alla luce della durata dei titoli presenti in tale tipologia di fondi, infatti, i tassi di interesse riconosciuti sui titoli a breve e brevissima scadenza sono bassi e in alcuni casi addirittura negativi.

Tuttavia, è possibile scegliere alcuni fondi monetari senza dover pagare commissioni elevatissime. Un buon strumento viene offerto da Morningstar.it sotto la voce di menu “Strumenti”, dove è possibile scegliere i fondi monetari per valuta (euro, dollaro USA, sterlina, ecc.) e verificare le commissioni applicate.

Come scegliere un fondo monetario?

Lo strumento appena citato sopra permette anche di selezionare gli FCM in base alle performance, allo scopo di individuare i migliori fondi monetari in base ai rendimenti a 1 anno, 3 anni, 5 anni e 10 anni.

Anche se va aggiunto che le prestazioni passate non sono mai garanzia di quelle future.

Quali sono gli svantaggi dell’investire in un fondo comune monetario

Sfogliando l’elenco dei fondi comuni monetari in base alle performance, si noterà come sono pochi quelli che garantiscono un rendimento positivo a 12 mesi.

Si osserva come su un centinaio di fondi monetari denominati in euro, soltanto due abbiano saputo mantenere un rendimento positivo negli ultimi 10 anni, e sono:

  • AZ Fund 1 Alternative Capital Enhanced A
  • AZ Fund 1 Alternative Capital Enhanced B

Gli altri hanno restituito rendimenti negativi, anche se va detto che parliamo di rendimenti negativi nell’ordine del -0,7% su base annua o del -0,8% a 10 anni, quindi in fasi storiche avverse si difendono tutti molto meglio dei fondi azionari e obbligazionari.

In definitiva, i fondi monetari non vanno visti come un investimento ideale per far crescere i rendimenti sul breve o lungo periodo. Piuttosto i fondi comuni monetari vanno considerati uno scudo di difesa della liquidità (disinvestita al momento giusto da altre classi di attività) quando i mercati finanziari sono molto turbolenti e pessimisti sulle prospettive future di breve periodo.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'