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Investire in azioni settore finanziario: dalla tradizione al fintech

Da:
Fabio Carbone
Aggiornato: Jan 20, 2022, 12:39 UTC

Guida per investire in azioni del settore finanziario, partendo dalla tradizione delle banche storiche, fino a giungere all'innovazione fintech.

Investire in azioni settore finanziario

In questo articolo:

Stai pensando di investire in azioni del settore finanziario, ma questo “mondo” ti incute un po’ di timore, quasi reverenziale. Oppure temi l’alta volatilità che in alcuni frangenti accompagna le azioni bancarie.

Vogliamo qui fornire una bussola pratica da utilizzare per iniziare il viaggio negli investimenti in titoli azionari finanziari e bancari. Un settore che guida e innova i mercati degli investimenti, e che lo fa con il supporto degli investitori come te.

Ecco, investire in azioni delle banche di investimento, è un po’ come investire sulle fondamenta della finanza e dell’economia mondiale.

Per poter investire in titoli azionari delle società di investimento e bancarie, è anche necessario comprendere che al suo interno il settore si scompone in tante nicchie, le quali spaziano dai titoli tradizionali come Intesa Sanpaolo (ISP) ai titoli che guidano la rivoluzione fintech.

Partiamo esattamente da qui, dai tipi di azioni del settore finanziario.

Tipi di azioni del settore finanziario

Le azioni del settore finanziario non sono tutte uguali. Questo perché abbiamo banche dedicate ai privati, banche dedicate agli investimenti, società assicurative, ed ancora società di investimento immobiliare.

Quando si cantierizza l’idea di investire in titoli azionari del settore finanziario, è bene comprendere le differenze per costituire una buona diversificazione.

  • Banche: le azioni bancarie sono il tipo di titoli finanziari su cui maggiormente investono i risparmiatori. I titoli dei bancari non sono tutti uguali, infatti, la categoria delle banche si divide a sua volta in: istituti specializzati in servizi per individui e famiglie (banche retail); banche commerciali dedicate ai servizi bancari per le imprese d’ogni dimensione; banche d’investimento dedicate agli investitori istituzionali e al finanziamento di grandi progetti pubblici o privati (infrastrutture). Troviamo, poi, banche competenti sui tre ambiti appena enunciati. A titolo di esempio, in Italia tra i migliori titoli bancari troviamo: Intesa Sanpaolo, Unicredit (UCG) e Banco BPM (BAMI).
  • Assicurazioni: anche il ramo delle assicurazioni fa parte del comparto finanziario e lo è con una serie molto ampia di società specializzate in vari prodotti assicurativi. Abbiamo, infatti, società assicurative dedicate alla tutela dei beni immobili (case, edifici commerciali) oppure dei veicoli a motore; altre società assicurative sono impegnate nell’assicurare le persone fisiche in caso di incidente grave o morte; altre ancora, forniscono copertura sanitaria per esami clinici e operazioni chirurgiche. Proseguendo troviamo le assicurazioni dedicate alla tutela degli asset imprenditoriali e, per finire, abbiamo le riassicurazioni che tutelano le assicurazioni contro danni estesi. In Italia la società quotata più in vista è Assicurazioni Generali spa (G) e Società Cattolica di Assicurazione (CASS).
  • Servizi finanziari: nel “regno” dei servizi finanziari facciamo la conoscenza di una serie di imprese che, pur non avendo il titolo di banca, offrono servizi simili o di supporto, tra cui: consulenza, gestione patrimoniale, intelligence finanziaria, servizi di rating, mercati di scambio dei futures. In Europa, nella nicchia delle società di investimento, troviamo Exor N.V. (EXO)della famiglia Agnelli.
  • Fintech: la tecnofinanza sta permeando l’intero settore finanziario e le banche tradizionali non ne sono immuni come testimonia l’investimento da 12 miliardi di USD messo sul tavolo da JPMorgan Chase per innovarsi. Il fintech sta apportando democrazia nella finanza, perché permette l’accesso ai mercati a tutti. Ed inoltre fornisce nuovi servizi ormai noti al grande pubblico: portafogli digitali, processori di pagamento, micro prestiti istantanei.
  • Finanza decentralizzata e Blockchain: la cosiddetta tecnologia blockchain ha aperto una finestra su un nuovo mondo economico e finanziario in fase di sviluppo. Uno dei primi risultati promettenti è la finanza decentralizzata. Qui ciascuno si trasforma in banca e in prestatore di denaro. Chi ha bisogno di soldi li ottiene vincolando criptomoneta e non fornendo i dati personali a terzi. Nuove piattaforme decentralizzate offrono servizi di trading a costi prossimi allo zero, ed aprono allo scambio di asset digitali come gli NFT. Gli scambi di criptovalute e le società di mining sono le prime a essersi quotate: Coinbase Global (COIN); Riot Blockchain (RIOT).
  • Società di investimento immobiliare quotata (REIT): in questa nicchia rientrano quelle società fornitrici di finanziamenti per immobili che producono reddito attraverso l’acquisto di mutui e titoli garantiti da ipoteca, o guadagnando reddito dagli interessi maturati su tali investimenti. Abbiamo una guida dedicata agli investimenti immobiliari per quanti fossero interessati.
  • Veicoli societari d’investimento (SPAC): in ultimo gli “Special purpose acquisition companies”, i quali sono veicoli societari in cui troviamo prettamente risorse finanziarie. Gli SPAC vengono costituiti con l’obiettivo specifico di quotarsi in borsa e di trovare successivamente una società non quotata (“target”) con cui integrarsi. Ciò significa che la società target acquisita viene proiettata in un listino di Borsa saltando molte procedure, mentre i soci della SPAC diventano anche i soci della società appena quotata. Heliogen (HLGN) è un esempio di questo tipo di operazioni.

Investire in azioni settore finanziario: Indici di Piazza Affari

In Borsa Italiana sono presenti 5 indici settoriali Ftse dedicati alle azioni del settore finanziario, e sono:

  • Ftse Italia Assicurazioni;
  • Ftse Italia Banche;
  • Ftse Italia Finanza;
  • Ftse Italia Servizi Finanziari;
  • Ftse Italia Immobiliare.

Ciascun indice replica l’andamento di un paniere di società quotate a Piazza Affari, e che appartengono ai rispettivi settori industriali o super settori. Purtroppo non esistono ETF che replicano il loro andamento e che permettono una esposizione indiretta.

ETF settore finanziario

Concludiamo con un breve elenco di ETF del settore finanziario. I fondi negoziati in borsa hanno il pregio di esporre l’investitore sull’intero comparto, o su di una nicchia di esso, permettendo di ridurre gli sbalzi di prezzo a cui è soggetto ogni singolo titolo azionario del settore finanziario.

Per i servizi finanziari troviamo l’indice di riferimento MSCI World Financials performance, che ha 4 ETF collegati gestiti da Amundi, Lyxor, SPDR e Xtrackers.

Per quanto riguarda il settore bancario USA troviamo ETF come:

  • iShares S&P U.S. Banks UCITS ETF;
  • Financial Select Sector SPDR Fund (NYSEARCA: XLF);
  • PowerShares KBW Bank Portfolio (NASDAQ: KBWB);
  • First Trust Nasdaq ABA Community Bank Index Fund (NASDAQ: QABA);
  • iShares S&P Global Financials Sect. (ETF) (NYSEARCA: IXG);
  • Direxion Daily Financial Bull 3x Shares (NYSEARCA: FAS).

In Europa risulta interessante l’ETF SPDR MSCI Europe Financials.

Per chi fosse interessato agli ETF short, invece, troviamo un paio di ETF legati al mondo bancario che aiutano a coprirsi contro improvvisi crolli del settore. Si tratta di:

Leggi anche: Vendita allo scoperto, come funziona lo short selling sulle azioni.

Rischi nell’investire in azioni del settore finanziario

Quali i rischi nell’investire in azioni del settore finanziario? Qui proviamo ad elencare i principali, ma la lista non è esaustiva.

  • Rischi sistemici legati al settore bancario: fallimento di grandi banche di investimenti.
  • Rischi geopolitici: guerre; brexit; guerre commerciali; tensioni diplomatiche tra stati.
  • Default di un istituto bancario nello specifico che azzera il valore delle azioni possedute.
  • Errori strategici di politica monetaria.

Concludendo

Investire in azioni del settore finanziario oltre a essere una opportunità di guadagno per il proprio portafoglio di attività finanziarie, indirettamente offre il vantaggio di approfondire la conoscenza di quelle imprese che costruiscono e sostengono giorno dopo giorno l’economia, i mercati finanziari in generale.

Possederli è un po’ come possedere i mercati finanziari.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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