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Yellen trascina il dollaro in ribasso. L’euro e la sterlina si apprezzano

Da
Bob Mason
Pubblicato: Jul 13, 2017, 15:05 GMT+00:00

I toni da colomba utilizzati da Yellen nella giornata di mercoledì vanno ad aggiungersi alle sorprendenti dichiarazioni rese ultimamente dai banchieri

Yellen trascina il dollaro in ribasso. L’euro e la sterlina si apprezzano

I toni da colomba utilizzati da Yellen nella giornata di mercoledì vanno ad aggiungersi alle sorprendenti dichiarazioni rese ultimamente dai banchieri centrali. La presidente della Fed ha sollevato preoccupazione per l’indebolimento dell’inflazione e ha affermato la necessità della Fed di rimanere prudente in politica monetaria. L’audizione della Yellen si è svolta prima della pubblicazione dei dati sull’inflazione nel mese di giugno, prevista per la giornata di domani.

Per le borse, il discorso di Yellen è stato perfetto. La presidente della Fed ha ribadito il proprio ottimismo per l’economia degli Stati Uniti e ha sottolineato ancora una volta che la Fed deve mantenere un approccio improntato a lentezza in politica monetaria. Durante la sessione asiatica, ciò ha stimolato la domanda di asset più rischiosi. Tale andamento segue il netto rialzo sperimentato dai mercati europei e statunitensi nella giornata di mercoledì.

Tuttavia, quanti investono sull’apprezzamento del dollaro continuano a perdere. L’indice del dollaro spot ha, infatti, ceduto lo 0,25% per scendere a quota 95,52. Ogni speranza di un sentiero dei tassi più aggressivo è praticamente svanita. Per avviare una ripresa decisa, il dollaro ha, dunque, bisogno delle politiche di crescita. Intanto, le indagini in corso su Donald Trump Jr. vanno a rafforzare il pessimismo nei confronti del dollaro.

I dati sugli Stati Uniti in pubblicazione nel pomeriggio di oggi non sono particolarmente rilevanti, essendo limitati a quelli sulle richieste settimanali di sussidio di disoccupazione e all’indice dei prezzi alla produzione di giugno. I risultati influiranno sull’andamento del dollaro, ma non in maniera sufficiente da mutare il pessimismo in ottimismo.

L’euro ha certamente beneficiato del deprezzamento del dollaro. I dati definitivi sull’inflazione di giugno, diffusi nella mattinata di oggi, sono stati ampiamente coerenti con le previsioni. Nella prima parte della giornata, i risultati hanno spinto l’euro in rialzo dello 0,32%.

Per ora, la divergenza delle politiche monetarie favorisce nettamente l’euro. Soltanto Draghi potrebbe modificare le aspettative dei mercati su una manovra della Bce nei prossimi mesi.

Nel corso della settimana, un calendario economico praticamente privo di eventi rilevanti, lascia i mercati a concentrarsi sulle previsioni sulla politica monetaria. I dati sull’occupazione nel Regno Unito, pubblicati nella giornata di mercoledì, stimolano gli investimenti in sterline. Il miglioramento dell’occupazione aggiunge pressione su Carney affinché la Banca d’Inghilterra attui un innalzamento dei tassi alla prossima riunione del Comitato per la Politica Monetaria, che si terrà agli inizi di agosto.

Alla redazione di questo articolo, la sterlina guadagnava lo 0,43% per portarsi a 1,29406$. Con i mercati che cominciano a valutare una manovra restrittiva della Banca d’Inghilterra, la valuta britannica si avvicina agli 1,30$, nonostante i dati deludenti diffusi nella scorsa settimana. Per quanti puntano sul rialzo della sterlina, la buona notizia è l’assenza di dati rilevanti sul Regno Unito nel resto della settimana. Ci si chiede, quindi, se i toni da colomba di Yellen influenzeranno Carney o Draghi tanto da portarli ad abbandonare quelle posizioni da falco che hanno provocato l’apprezzamento delle rispettive valute. o

In attesa dei dati sulle vendite al dettaglio e sull’inflazione, che verranno diffusi nella giornata di domani, il dollaro dovrebbe recuperare. Tuttavia, ogni speranza di rimbalzo dal primo semestre deve essere, per il momento, messa da parte, considerato il rialzo dell’euro e della sterlina.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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