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World Economic Forum. Trump, May e Macron non partecipano

Da:
Fabio Carbone
Pubblicato: Jan 21, 2019, 10:12 UTC

Il World Economic Forum 2019 e i grandi assenti come Trump, Macron e May, nell'anno in cui si parlerà di cambiamenti climatici e Globalizzazione 4.0.

World Economic Forum 2019

L’annuale World Economic Forum (WEF) di Davos in Svizzera, quest’anno programmato dal 22 al 25 gennaio, si svolgerà con molte sedie importanti vuote.

Come sappiamo la Primo Ministro UK Theresa May ha cancellato la sua partecipazione all’evento mondiale a causa dei problemi politici interni legati alla Brexit.

Anche il Presidente degli USA Donald Trump e l’intera delegazione statunitense, tra cui il Segretario di stato e il ministro del Tesoro, non parteciperanno al WEF a causa dello shutdown più lungo nella storia degli Stati Uniti d’America: gli aerei governativi resteranno a terra per mancanza di fondi.

Il Presidente della Francia Emmanuel Macron resterà a casa per controllare meglio le poche migliaia di gilet gialli che ogni sabato gli mettono a ferro e fuoco le città francesi.

Di cosa si parlerà al World Economic Forum (WEF) 2019?

Il World Economic Forum 2019 ha come tema la globalizzazione 4.0, la Quarta rivoluzione industriale, e come le nuove tecnologie ci potranno aiutare a risolvere il problema del cambiamento climatico.

Perché è chiaro che il cambiamento climatico non è più un qualcosa che avviene lontano da noi, il 2018 è stato uno degli anni più caldi degli ultimi decenni, è stato l’anno con i più alti costi mondiali per disastri naturali causati dai cambiamenti atmosferici.

Il famoso spauracchio del “punto di non ritorno” non è più solo una frase da film.

Il Report pubblicato ad ottobre 2018 dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), mette in guardia il mondo: abbiamo 12 anni di tempo per evitare che l’aumento delle temperature causi cambiamenti climatici disastrosi.

Il Global Risk 2019

Pochi giorni fa, in concomitanza con l’avvio dell’evento di Davos, il WEF ha pubblicato il Global Risk 2019, un report approfondito in cui si analizzano tutte le criticità e opportunità globali che riguardano l’economia e la finanza.

Quest’anno il report affronta le vulnerabilità economiche, le tensioni geopolitiche, le forti tensioni politiche e sociali che attraversano molte società, le fragilità dell’ambiente e l’instabilità tecnologica.

Impegnati sui problemi interni più che su quelli globali

Il WEF 2019 probabilmente sarà ricordato come il meno partecipato, dimostrando nei fatti come stiamo vivendo un vero momento di chiusura, in cui ognuno ha da guardare ai suoi problemi interni.

Come se poi i problemi globali non fossero frutto di decisioni politiche ed economiche sbagliate, prese proprio dai singoli governi.

Alle importanti defezioni ricordate in apertura, si aggiunge quella del Presidente dello Zimbabwe Emmerson Mnangagwa, costretto a rientrare in anticipo ad Harare dal lungo viaggio internazionale, per controllare da vicino la rivolta interna causata da una situazione economico-sociale ormai al collasso.

Il Governo italiano ci sarà

Confermata, invece, la presenza del Governo italiano al WEF 2019 rappresentato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal ministro degli Esteri Enzo Moavero e dal ministro dell’Economia Giovanni Tria.

Guardare ai “perdenti”

Non mancano come ogni anno le polemiche sul WEF, considerato una riunione familiare per persone che hanno distrutto il mondo da Anand Giridharadas giornalista americano del The New York Times.

Al The Guardian il fondatore del WEF Klaus Schwab ha affermato:

“La globalizzazione ha prodotto vincitori e vinti e ci sono più vincitori negli ultimi 24, 25, 30 anni, ma ora dobbiamo occuparci dei perdenti, di quelli che sono stati lasciati dietro”.

Schwab immagina una globalizzazione inclusiva, dove il precariato non ha più posto.

Basteranno quattro giorni a risolvere i problemi del mondo? Le grandi assenze non fanno ben sperare, purtroppo.

A margine: Il Blockchain Economic Forum

Da segnalare a margine del WEF, il Blockchain Economic Forum, dal 24 al 26 gennaio, in cui si parlerà dell’industria blockchain e del futuro delle criptovalute quali il bitcoin.

Sull'Autore

Writer freelance dal 2013 ha studiato informatica e filosofia ed anche un pizzico di sociologia. Nel 2016 ha scoperto la crypto economy e da allora scrive di blockchain e criptovalute, per approfondire un movimento che non è fatto solo di esperti matematici e crittografi, ma di gente che genera una nuova economia dal basso.

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