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La Casa Bianca ha dichiarato domenica che gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo commerciale con la Cina, concludendo due giorni di intense trattative a Ginevra. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent e il Rappresentante Commerciale Jamieson Greer hanno descritto l’esito come un “sostanziale progresso”, ma si sono astuti dal rilasciare dettagli specifici. È attesa una conferenza stampa completa per lunedì, lasciando gli operatori alla ricerca di indizi nelle dichiarazioni ufficiali e nelle reazioni del mercato.
Nonostante l’atmosfera di svolta, le autorità statunitensi non hanno menzionato alcun cambiamento nelle elevate tariffe — 145% sui beni cinesi e 125% sulle esportazioni dagli Stati Uniti — che hanno limitato uno scambio commerciale di quasi 600 miliardi di dollari. Queste tariffe hanno pesato sul sentiment globale, alimentato le preoccupazioni per l’inflazione e innescato incertezza nei mercati azionari e delle commodity. Il Segretario al Tesoro Bessent aveva in precedenza definito l’attuale struttura tariffaria come un “embargo commerciale”, ma le dichiarazioni di domenica hanno lasciato il suo stato irrisolto.
Greer ha sottolineato quanto rapidamente le due parti siano giunte a un accordo, suggerendo che le divergenze potessero essere meno radicate del previsto. Ha definito gli incontri “molto costruttivi” ed ha enfatizzato che il Presidente Trump era direttamente coinvolto e pienamente informato. Trump stesso ha definito l’accordo un “reset totale” e ha elogiato le trattative su Truth Social, tuttavia l’assenza di impegni tangibili o meccanismi di controllo lascia gli operatori perplessi sulla reale portata dell’accordo.
Le trattative a Ginevra hanno segnato il primo coinvolgimento diretto tra i principali leader economici degli Stati Uniti e della Cina nell’ambito dell’attuale regime commerciale promosso da Trump. Le autorità statunitensi affermano che l’accordo è concepito per ridurre il deficit commerciale e affrontare l’“emergenza nazionale” legata a uno squilibrio commerciale globale di 1,2 trilioni di dollari. Tuttavia, fino a quando non saranno confermate le riduzioni tariffarie o le riforme strutturali, gli operatori rimarranno cauti. I media statali cinesi hanno inquadrato le trattative come un passo necessario e positivo, criticando al contempo la strategia tariffaria aggressiva di Washington.
Con il raffreddamento delle tensioni, gli operatori potrebbero osservare i primi segnali di un potenziale rally di sollievo, ma la convinzione dipenderà dai dettagli forniti lunedì. Un percorso confermato verso la riduzione delle tariffe probabilmente innescherebbe un momentum rialzista nei risk assets e nei settori legati alla manifattura. Per ora, il sentiment è leggermente rialzista, anche se la sensibilità alle notizie rimarrà elevata in attesa di termini operativi da Washington.
Ulteriori informazioni nello Economic Calendar.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.