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Trump riesce a deprezzare il dollaro, ma per i motivi più errati

Da:
Bob Mason
Aggiornato: Jul 21, 2017, 15:09 UTC

Dopo una giornata di giovedì alquanto impegnativa, con le decisioni di politica monetaria della Banca del Giappone e della Bce, la sessione odierna appare

Trump riesce a deprezzare il dollaro, ma per i motivi più errati

Dopo una giornata di giovedì alquanto impegnativa, con le decisioni di politica monetaria della Banca del Giappone e della Bce, la sessione odierna appare tranquilla, priva di dati rilevanti sull’Eurozona o sugli Stati Uniti. Draghi non è riuscito a mantenere l’euro debole, mentre la Banca del Giappone rimane salda sulle sue posizioni. Inoltre, la banca centrale nipponica ha corretto al ribasso le sue previsioni sull’inflazione, che avrebbero potuto trascinare lo yen in ribasso a causa dei flussi di capitale contrari.

Nella giornata di giovedì, nonostante le dichiarazioni di Draghi, l’euro ha raggiunto gli 1,16$ prima della chiusura. Durante la sessione asiatica, la moneta unica europea ha continuato a muoversi in rialzo, guadagnando lo 0,16% per portarsi a 1,1647$ alla redazione di questo articolo.

Debelle, il vicegovernatore della Rba, si è unito al fronte delle colombe, annullando ogni speranza di mutamento della politica monetaria della banca centrale australiana. Le dichiarazioni di Debelle hanno sorpreso i mercati, secondo cui gli ultimi verbali della Rba mostravano toni più da falco del solito. Il documento poneva in luce la preoccupazione della Rba per l’apprezzamento del dollaro australiano, per la scarsa inflazione per l’aumento del debito privato che supera la crescita dei salari.

A quanto pare, i toni da colomba impiegati da Yellen durante la sua audizione al Congresso hanno contagiato gli altri banchieri centrali, secondo cui, al momento, una manovra danneggerebbe le previsioni di crescita. Le economie di Australia, Eruozona e Giappone dipendono notevolmente dal commercio.

I toni da colomba di Debelle hanno trascinato l’AUD in ribasso dello 0,69% a 0,7903$. La valuta australiana dovrebbe continuare a deprezzarsi, mentre i mercati analizzano il suo recente apprezzamento e i fattori che vi hanno contribuito.

Al contrario, l’euro continua a muoversi in rialzo. Draghi non è, infatti, riuscito a trattenere la moneta unica europea, spinta dall’ulteriore deprezzamento del dollaro e, ancor più, dall’accelerazione della crescita dell’Eurozona nel breve periodo.

In passato, Draghi è riuscito a indebolire l’euro, citando i rischi per la crescita. Tuttavia, nella sua ultima riunione, la Bce ha rimosso ogni riferimento a fattori negativi che possano ostacolare la ripresa dell’Eurozona.

Con l’euro in rialzo e il dollaro in ribasso, la situazione si fa difficile per Draghi. La Bce ha, infatti, ben accolto il deprezzamento dell’euro, poiché supporta il commercio come motore di crescita, mentre i salari aumentano soltanto modestamente e il tasso di disoccupazione di alcuni Stati membri dell’Eurozona rimane troppo elevato per confidare in una ripresa spinta dai consumi interni. Nel breve periodo, ciò potrebbe impedire all’euro di continuare a muoversi in rialzo. A ogni modo, molto dipende dagli sviluppi politici negli Stati Uniti.

Seppure di scarso interesse per i mercati, i colloqui riservati tra Trump e Putin sono al centro dell’attenzione di Robert Mueller. Il presidente della commissione speciale di inchiesta ha, infatti, annunciato che Trump e le sue transazioni finanziarie saranno oggetto di indagine. La notizia ha pesato gravemente sul dollaro.

Non sorprende, quindi, che il dollaro si sia mosso in netto ribasso, con i mercati che riflettono su quale tipo di compromesso Trump può avere stretto con la Russia prima di venire eletto alla presidenza degli Stati Uniti. Già soltanto i sospetti di un accordo segreto tra Trump e Mosca potrebbero riaprire la discussione sulla messa in stato di accusa del presidente degli Stati Uniti.

Alla redazione di questo articolo, l’indice del dollaro spot predeva lo 0,12%, toccando quota 94,189. Verso la chiusura, la valuta degli Stati Uniti potrebbe scendere al di sotto di quota 94. Per Trump, i soliti messaggi via Twitter e le smentite non basteranno. Pare, infatti, necessaria un’autentica operazione di salvataggio, il cui contenuto dipende da ciò che Mueller scoprirà.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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