Pubblicita'
Pubblicita'

Torna la Propensione al Rischio Insieme al Favore nei Confronti del Dollaro

Da:
Bob Mason
Pubblicato: Aug 14, 2017, 11:34 UTC

Nel corso della sessione asiatica questi mercati mostrano ampiamente una maggiore propensione al rischio, determinata dalla positiva chiusura della

Torna la Propensione al Rischio Insieme al Favore nei Confronti del Dollaro

Nel corso della sessione asiatica questi mercati mostrano ampiamente una maggiore propensione al rischio, determinata dalla positiva chiusura della settimana sui titoli azionari statunitensi, mentre soltanto il Nikkei mostra qualche difficoltà nel mettersi al passo per il venerdì festivo in Giappone.

In Cina, la produzione industriale e i dati sugli investimenti a capitale fisso, entrambi risultati più deboli del previsto nell’inoltrarci nel terzo trimestre, avrebbero riportato indietro un rally su ampia scala, sebbene non tanto da generare il panico, insieme ai dati della bilancia commerciale di luglio comunicati la scorsa settimana, anch’essi deboli ma certamente non disastrosi.

La settimana mostra un calendario economico folto con vari dati di cui dovranno tener conto i mercati, pur in una fase di avvio tranquilla, mentre i dati che verranno resi noti nel corso della sessione europea e di quella statunitense saranno limitati alla produzione industriale di luglio nell’eurozona, prevista in discesa, per la pressione ribassista determinata dalla sorpresa del calo della produzione tedesca a luglio, dati che sono stati resi noti la scorsa settimana.

Il mercato potrebbe cercare una prosecuzione dello slancio rialzista, ma dovranno essere presi in considerazione i fattori stagionali e, per il momento, con i risultati dei rendimenti per la maggior parte positivi, l’andamento proseguirà probabilmente in rialzo.

Sul fronte statunitense, la mancanza di dati economici per questo pomeriggio, offrirà tempo ai mercati per guardare avanti a ciò che accadrà nel corso della settimana, con i dati di domani sulle vendite al dettaglio del mese di luglio e mercoledì con il resoconto della riunione del FOMC, che ci si aspetta sia il fattore trainante della settimana, presumendo che non ci siano influenze da Capitol Hill, o dalla Corea del Nord che in qualsiasi momento potrebbe fare un nuovo test su un missile ICBM a lungo raggio, in segno di sfida.

Le buone notizie per i rialzisti del mercato riguardano il secondo trimestre che sembra mostrare un ampio livello di crescita e anche il PIL del Giappone cresce di un baldanzoso 4% su base annua, secondo una prima stima rilasciata questa mattina. Questo certamente rende umiliante la crescita economica degli Stati Uniti e di molti altri Paesi sviluppati, facendo sorgere la questione in merito a una modifica della politica monetaria della Banca del Giappone. I dati ottimistici sono arrivati al momento giusto, mentre il primo ministro Abe riscontra una popolarità ai livelli più bassi mai visti finora e perfino il governatore della Banca del Giappone, Kuroda, è sotto pressione.

Nel corso dei prossimi giorni, quasi certamente assisteremo a delle mosse significative con il dollaro, l’euro e la sterlina sotto i riflettori e, mentre il dollaro sembra attrattivo ai valori correnti, il resoconto del FOMC dovrebbe mostrare quanto prima la decisione da parte della Fed di operare una riduzione del proprio bilancio, per far ritrovare un nuovo sostegno al dollaro.

Mentre l’indice del dollaro è salito nel corso della sessione asiatica, in misura pari allo 0,08%, a 93,165, nel momento in cui scriviamo, la mancata indicazione di una tabella di marcia sulla riduzione di bilancio della Fed, sommata a qualche commento dalla linea troppo morbida da parte del FOMC, suggerirebbe un impatto negativo sul dollaro e potremmo assistere a un calo dell’indice dollaro a pronti al di sotto del livello dei 93, se le vendite al dettaglio di domani pomeriggio dovessero essere di nuovo deludenti.

Oltreoceano, le cose potrebbero anche peggiorare per la sterlina, che attualmente mostra un ribasso dello 0,05%, agli 1,3008$, in attesa dei dati sull’inflazione di domani, i dati sull’occupazione di mercoledì e i dati sulle vendite al dettaglio di giovedì. Nonostante i dati commerciali alquanto negativi della scorsa settimana, la sterlina è riuscita a mantenersi al di sopra del livello di sfida degli 1,30 ma potrebbe ancora esserci la possibilità che la moneta britannica possa prendere una batosta e, se questa settimana vedremo una nuova sfilza di dati negativi, si potrebbero raffreddare anche gli animi più ottimisti.

Per il momento, il dollaro sembra riscontrare un sostegno, più in ragione dei livelli correnti che per una variazione del sentimento nei confronti dell’economia statunitense e delle previsioni sulla politica monetaria della Fed, mentre l’euro resta alla mercé dei dati odierni sulla produzione, che dovrebbero fornire un ulteriore sostegno all’indice del dollaro a pronti nella prima parte della sessione europea. Nel momento in cui scriviamo questo resoconto, l’euro mostra un rialzo dello 0,05%, agli 1,1827$, con la possibilità che la divisa europea possa mostrare qualche difficoltà nel corso della sessione in attesa dei dati del PIL di mercoledì, dei dati relativi all’inflazione di giovedì e della relazione sulla politica monetaria a seguito della riunione della BCE.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

Hai trovato utile questo articolo?

Pubblicita'