Lunedì pomeriggio qualsiasi speranza di un recupero del dollaro è stata annullata, poiché il membro Fed, Bullard senza diritto di voto, ha mantenuto le
Lunedì pomeriggio qualsiasi speranza di un recupero del dollaro è stata annullata, poiché il membro Fed, Bullard senza diritto di voto, ha mantenuto le proprie miti previsioni di politica monetaria, dichiarando di essere soddisfatto del livello tassi attuali, mentre sostiene la Fed nella riduzione del proprio bilancio dal prossimo mese. Nel prosieguo della giornata, Kashkari si è contenuto nel fornire le proprie prospettive sulla politica monetaria, mentre entrambi hanno mostrato lo stesso punto di vista sull’inflazione che continua a mantenersi debole, giustificando le proprie considerazioni in merito ai tassi d’interesse.
I mercati hanno mostrato un completo disinteresse sulle previsioni di Bullard in merito al momento in cui la Fed opererà la riduzione del bilancio, con il consenso generale per il prossimo mese, mentre resta da vedere se settembre sarà il mese da prendere in considerazione, visto che nell’ultimo incontro del FOMC non è stata fornita alcuna indicazione rispetto ai tempi.
La mancanza di dati all’inizio della settimana non ha certo aiutato il dollaro, con l’indice del dollaro a pronti che è sceso a un minimo giornaliero dei 93,238, prima di recuperare fino a 93,353, che comunque mostra un declino dello 0,08% nella giornata, da livelli che erano già bassi.
I dati effettivi di questa giornata sono limitati ai dati di giugno del JOLTS (Job Openings and Labour Turnover Survey), sulle nuove occupazioni, che forniranno qualche direzione al dollaro, tuttavia con i numeri datati e i numeri già noti relativi alle buste paga dei settori non agricoli riferiti al mese di luglio, che sono risultati superiori alle aspettative, è difficile che il dollaro possa ricevere una spinta significativa in rialzo, quindi la moneta statunitense resta nelle mani del meno influente Redbook, che riguarda la propensione al consumo, unico dato sotto il radar del mercato.
Per quanto riguarda i dati macroeconomici riferiti al Regno Unito, abbiamo il monitoraggio della BRC sulle vendite al dettaglio del mese di luglio, risultate migliori rispetto alle previsioni, sebbene leggermente inferiori rispetto al balzo che abbiamo visto in giugno; l’aumento delle vendite è stato determinato da un incremento delle vendite di prodotti alimentari, mentre i prodotti non alimentari hanno mostrato un calo, una tendenza destinata a persistere visto che i consumi voluttuari stanno scemando per le prospettive negative sull’economia e gli effetti dell’inflazione superiore agli obiettivi della Banca d’Inghilterra sui prezzi al consumo.
I profitti mostrati dalla sterlina nella prima parte della giornata hanno più a che vedere con l’indebolimento del dollaro rispetto a una variazione del sentimento nei confronti dell’economia britannica, sebbene ci siano ancora speranze che i dati commerciali di questa settimana e i dati relativi alla produzione manifatturiera possano ancora dare una svolta.
Oltre Manica, i dati economici riferiti all’eurozona sono stati limitati ai dati commerciali di giugno della Germania, resi noti in mattinata, che sono risultati migliori rispetto alle previsioni, con un surplus commerciale ampliato a 21,1 miliardi di euro; l’economia tedesca continua a migliorare e sostiene il sentimento positivo nei confronti della più ampia economia dell’eurozona.
Il rimbalzo dell’euro verso il livello degli 1,18$ riaccende i discorsi sul livello degli 1,20$ e oltre, che sta certamente diventando una previsione sempre più attendibile, visto che il mercato comincia a non prendere in considerazione i dati statunitensi che non influenzeranno la Fed, incluse le buste paga dei settori non agricoli, mentre le speranze del dollaro restano incardinate ai dati sull’inflazione previsti per venerdì.
Nel momento in cui scriviamo, l’euro mostra un rialzo dello 0,10%, al livello degli 1,18073$, mentre la sterlina è in salita di appena lo 0,03%, al livello degli 1,30383, e il dollaro probabilmente riceverà qualche sostegno dai dati di questa giornata, mentre i livelli correnti attrarranno alcuni rialzisti, sebbene sarà difficile aspettarsi un rialzo effettivo della moneta statunitense.
Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.