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I Prezzi dell’Oro si Muovono Avanti e Indietro Pur Restando Deboli

Da:
Colin First
Aggiornato: Jun 15, 2017, 09:32 GMT+00:00

Ieri i prezzi del metallo aurifero hanno mostrato una giornata volatile, a seguito dei dati economici statunitensi deboli e anche a causa delle

I Prezzi dell’Oro si Muovono Avanti e Indietro Pur Restando Deboli

Ieri i prezzi del metallo aurifero hanno mostrato una giornata volatile, a seguito dei dati economici statunitensi deboli e anche a causa delle dichiarazioni del FOMC. Al momento il metallo aurifero è tornato ai livelli minimi della gamma di breve termine e appare alquanto debole; il fatto che la mossa in rialzo di ieri non sia andata a buon fine dovrebbe essere un valido motivo di preoccupazione per i rialzisti di questa materia prima. Ieri abbiamo visto un tentativo serio di rialzo, quando sia l’indice CPI che le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno mancato di gran lunga il loro obiettivo. Ciò ha portato il mercato a ritenere che la Fed avrebbe potuto decidere di aspettare ulteriormente prima di innalzare i tassi d’interesse, portando così gli operatori a liquidare le proprie posizioni in dollari. I prezzi del metallo aurifero si sono mossi in rialzo verso la regione dei 1280$, dove sono andati incontro a notevoli vendite. Poi è arrivato il momento della Fed che ha scelto di mettere da parte i dati economici negativi e ha confermato il rialzo dei tassi d’interesse.

L’Oro Trova Difficoltosa la Mossa in Rialzo

Questo ha generato una nuova ondata di acquisti del dollaro statunitense, poiché la Fed ha sostenuto la linea dura nelle proprie dichiarazioni, lasciando così le porte aperte a un nuovo incremento dei tassi d’interesse nel corso dell’anno. Nelle nostre previsioni di ieri, avevamo indicato che i prezzi del metallo aurifero avrebbero subito una batosta se la Fed avesse mantenuto un atteggiamento aggressivo e, sebbene non sia stato questo l’atteggiamento esplicito, ci sono stati segnali che la Fed punta in quella direzione. Questa è stata una delle ragioni per cui i prezzi del metallo vengono scambiati ai livelli minimi della loro fascia di oscillazione e probabilmente resteranno sotto pressione per il breve periodo. Trump potrebbe rimpiazzare alcuni dei membri più aggressivi della Fed con altri di atteggiamento più morbido, aiutando così a dare una tregua ai rialzisti del metallo prezioso nel medio termine, tuttavia per ora la tendenza è definita almeno per il breve periodo.

Ieri i prezzi del petrolio sono crollati come una bomba, a causa dei dati d’inventario sulle scorte negli Stati Uniti che si sono rivelati negativi. Senza un grande sostegno dei prezzi da parte dell’OPEC, ora l’andamento positivo dei prezzi dipenderà completamente dalla produzione futura e dai dati d’inventario, sebbene i rialzisti del petrolio finora non abbiano ricevuto un tale sostegno. I prezzi sono calati da un livello superiore ai 46,5$, appena prima della comunicazione dei dati e ora, mentre scriviamo, vengono scambiati al di sotto dei 45$ e appaiono estremamente deboli. I dati relativi alle scorte hanno mostrato un calo minore rispetto alle attese e ciò ha chiaramente deluso i mercati. Avevamo ripetutamente sostenuto che i prezzi petroliferi si sarebbero dimostrati deboli nel breve termine, come abbiamo visto, e tale debolezza è destinata a proseguire.

Ieri anche i prezzi dell’argento si sono mossi con un andamento oscillante, prima raggiungendo i 17,5$ a causa dei dati economici deboli comunicati negli Stati Uniti, e poi scendendo sotto la regione dei 17$ a seguito dell’innalzamento dei tassi d’interesse e delle dichiarazioni del FOMC. I prezzi dell’argento sembrano destinati a restare deboli nel corso del breve termine.

Sull'Autore

Colin First è stato coinvolto nel settore FX per 14 anni lavorando in varie vesti come trader, gestore di fondi, rivenditore e analista. Si è specializzato nello sviluppo di strategie di trading ed è appassionato di  FX e servizi finanziari. Colin mantiene un blog in cui discute su diversi argomenti relativi al FX.

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