I Prezzi dell’Oro Minacciano di Uscire dalla Fascia di Oscillazione

Ieri, nel corso della giornata i prezzi dell’oro si sono mossi in rialzo a seguito della debolezza del dollaro che si è manifestata su tutti i mercati. I prezzi dell’oro si sono aggirati intorno alla regione dei 1270$ per gran parte della giornata e sembravano voler rompere in ribasso se la relazione sulla riunione del FOMC avesse mostrato la linea dura che si attendevano i mercati. Tuttavia, i prezzi del metallo aurifero sono stati salvati da due notizie degli Stati Uniti che hanno portato a un’ondata di vendite di dollari. La prima notizia ha riguardato lo scioglimento del Consiglio per la politica e il commercio del governo di Trump, poiché la gran parte dei componenti ha rassegnato le proprie dimissioni per protesta contro i commenti di Trump sulle violenze che si sono verificate a Charlottsville. Ciò ha determinato un indebolimento della moneta statunitense perché ha dato l’impressione che il governo di Trump probabilmente farà fatica a portare a termine qualsiasi attività nel corso del medio e lungo periodo.

L’oro si Muove in Rialzo sulla Base della Debolezza del Dollaro

L’altra notizia ha riguardato la relazione sull’incontro del FOMC che ha evidenziato ancora una volta che la Fed non ha offerto alcun sostegno al dollaro. Inoltre, non ha fornito alcuna tabella di marcia sulla ristrutturazione del proprio bilancio né tantomeno ha dato indizi su un prossimo innalzamento dei tassi d’interesse, continuando a mantenere una politica che lascia il dollaro debole su tutta la linea e alla mercé dei mercati. Tale situazione ha determinato una nuova ondata di vendite di dollari che ha permesso ai prezzi del metallo aurifero di recuperare dai livelli minimi per muoversi sopra il livello dei 1280$ dove si trovano attualmente, vicino ai massimi della gamma di oscillazione, che potrebbe dimostrarsi una regione cruciale nel breve e medio periodo. La gamma compresa tra i 1287$ e i 1292$ ha contenuto i prezzi sin all’inizio dell’anno e mostra una pressione crescente nel corso dell’ultimo periodo. Se ci sarà una rottura in rialzo, a quel punto potremmo vedere i prezzi arrivare fino al livello dei 1300$ per poi proseguire verso il livello dei 1310$ nel corso del breve periodo.

Ieri i prezzi del petrolio hanno proseguito la correzione, nonostante la debolezza del dollaro e l’ampia riduzione delle scorte di greggio, più significativa rispetto alle attese. La carenza della domanda da parte di alcune delle economie maggiori come la Cina e le preoccupazioni per l’eccesso dell’offerta continuano a persistere sui mercati petroliferi e, al momento, la corsa rialzista del mercato sembra a rischio e probabilmente saranno necessari parecchi sforzi affinché i prezzi possano tornare al di sopra della regione dei 50$, che è il livello minimo di prezzo che i produttori dell’OPEC cercano di ottenere per sostenere le proprie economie.

Ieri anche i prezzi dell’argento sono scattati in rialzo, a causa dell’indebolimento del dollaro, e ora sono tornati al di sopra del livello dei 17$, nel momento in cui scriviamo. Ci aspettiamo che questa corsa rialzista possa proseguire nel breve termine.