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L’U.S. Dollar Index cala per l’aumentato interesse per il rischio in vista delle dichiarazioni della Fed

Da
James Hyerczyk
Aggiornato: Jun 15, 2016, 18:32 GMT+00:00

Mercoledì l’aumentato interesse per il rischio ha aiutato a spingere al ribasso i future dell’US Dollar Index di settembre. Le prese di beneficio e la

L’U.S. Dollar Index cala per l’aumentato interesse per il rischio in vista delle dichiarazioni della Fed

Mercoledì l’aumentato interesse per il rischio ha aiutato a spingere al ribasso i future dell’US Dollar Index di settembre. Le prese di beneficio e la liquidazione di posizioni in vista del rilascio delle ultime dichiarazioni della Fed sulla politica monetaria e sulle decisioni sul tasso di interesse erano probabilmente alla base di questa mossa.

E’ improbabile che la Fed alzi i tassi di interesse alla fine della sua riunione di due giorni che inizierà mercoledì, a seguito di una recente serie di risultati statunitensi più deboli del previsto, guidati dal rapporto sulle buste paga non agricole di maggio, che ha mostrato una minore crescita di posti di lavoro dal settembre 2010.

Gli operatori si concentreranno sulla Fed dot plot (sintesi delle proiezioni economiche) e su ciò che dichiarerà Janet Yellen sui tempi del prossimo rialzo dei tassi, perciò gli operatori devono aspettarsi volatilità. Un atteggiamento accomodante dovrebbe produrre debolezza sul dollaro americano, che dovrebbe a sua volta sostenere l’euro, la sterlina inglese, l’oro e il petrolio greggio. Gli utili nel mercato del petrolio greggio, dell’euro e della sterlina saranno probabilmente limitati, a causa dei timori del Brexit. Dei commenti falco dovrebbero invece essere di supporto per il dollaro americano. Le perdite per l’oro saranno probabilmente limitate, a causa delle preoccupazioni sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Con l’euro che viene scambiato leggermente meglio, sembra che l’interesse per il rischio sia leggermente aumentato rispetto a quanto visto negli ultimi giorni. L’EUR/USD è a 1.1235, in rialzo di 0.0030 o +0.27%. I primi guadagni dovrebbero risultare limitati, dato che i trader continuano ad essere cauti per l’incontro della Fed di oggi, per quello della BoJ di domani e ovviamente per il referendum del 23 giugno.

Martedì un calo dei bund tedeschi a 10 anni in territorio negativo (per la prima volta nella sua storia) ha contribuito a mettere sotto pressione l’euro, ma mercoledì è tornato in territorio positivo. L’EUR/USD si indebolirà probabilmente ancora, se i tassi di interesse torneranno in territorio negativo. Gli investitori stanno acquistando i Bund per prepararsi alla possibilità di un’uscita del Regno Unito dall’UE, che potrebbe portare l’eurozona in recessione.

Il GBP/USD era scambiato a 1.4162, in rialzo di 0.0022 o +0.15%. Anche le notizie sugli ottimi dati sull’impiego e sui guadagni del Regno Unito hanno contribuito al recupero della sterlina inglese, suggerendo che l’economia inglese non sia poi in un brutto stato, in vista del referendum del 23 giugno che deciderà se il Regno Unito resterà o meno membro dell’EU.

Le richieste di disoccupazione inglesi sono calate un’altra volta, mentre il tasso di occupazione è salito a livelli record. Nel frattempo, i salari sono cresciuti ad un ritmo molto maggiore di quanto previsto dagli analisti, suggerendo che la Banca d’Inghilterra dovrà aumentare i tassi di interesse prima del previsto, una volta avvenuto il Brexit.

Il mese scorso le persone richiedenti sussidi sono calate di 4.000 unità a 746.100, anche se i dati di aprile sono stati rivisti, e mostrano un incremento di 6.400 unità, a causa dei disoccupati richiedenti il sussidio dell’Universal Credit. Gli economisti prevedevano un calo di 1.000 unità.

In generale, tuttavia, le cifre sono incoraggianti, con i richiedenti in calo di 47.900 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La disoccupazione è scesa di 20.000 unità, nel trimestre ad aprile, e adesso segna 1.67 milioni, il livello più basso dalla primavera del 2008. Il tasso di disoccupazione è attualmente al 5%.

I guadagni settimanali medi a tre mesi sono aumentati del 2% rispetto allo scorso anno, ma sono calati del 2.3% escludendo i bonus. Il tasso medio dei guadagni compresi i bonus era stato previsto salire soltanto dell’1.7%.

Il greggio di agosto ha recuperato le perdite, dopo che l’EIA ha riportato un calo delle scorte di greggio per la quarta settimana consecutiva. Secondo l’EIA, nella settimana al 10 giugno le scorte di greggio commerciale sono calate di 933.000 barili, a un totale di 531.5 milioni di barili.

In altre notizie economiche statunitensi, a maggio la produzione industriale è scesa dello 0.4%, e i dati di aprile sono rivisti al ribasso, segnando un incremento dello 0.6% rispetto al precedente 0.7%. L’utilizzo della capacità produttiva è calato dal mese precedente a 74.9%.

Secondo il Dipartimento del Lavoro, a maggio il producer price index è salito dello 0.4%, leggermente di più del previsto, dopo un aumento dello 0.2% del mese scorso. Nei 12 mesi fino a maggio, il PPI è sceso dello 0.1% dopo essere rimasto invariato ad aprile.

L’Empire State Manufacturing Survey di giugno è salito a 6.0, dalla deludente lettura dello scorso mese ferma a 9.

Sull'Autore

James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.

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