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L’inflazione, il dollaro e l’euro sono al centro dell’attenzione

Da
Bob Mason
Pubblicato: May 30, 2017, 14:30 GMT+00:00

Nelle prime ore della giornata, l'euro si è mosso in ribasso, trascinato dalle dichiarazioni di Draghi, che pare non volere ascoltare le recenti

L’inflazione, il dollaro e l’euro sono al centro dell’attenzione

Nelle prime ore della giornata, l’euro si è mosso in ribasso, trascinato dalle dichiarazioni di Draghi, che pare non volere ascoltare le recenti affermazioni di Merkel sull’apprezzamento della moneta unica europea. Nella giornata di lunedì, il presidente della Bce ha, infatti, evidenziato la scarsa probabilità di un mutamento della politica monetaria, nonostante il miglioramento dell’economia, a causa della scarsa inflazione sottostante, giudicata il fattore determinante.

Durante la sessione asiatica di questa mattina, le dichiarazioni di Draghi hanno certamente pesato sull’euro che, verso l’apertura dei mercati europei, ha toccato un minimo intragiornaliero di 1,1110$.

Le affermazioni di Draghi giungono al momento più opportuno. Nella giornata di oggi, verranno, infatti, pubblicati i dati di maggio sull’inflazione in Spagna e Germania. Secondo le previsioni, il tasso di inflazione dovrebbe ridursi in entrambi i paesi. Tale risultato rafforzerebbe la posizione di Draghi e della Bce. Al contempo, la questione del debito greco pare inasprirsi. Il governo di Atene intende, infatti, premere sui creditori perché riducano il debito. In caso di mancato accordo, la Grecia potrebbe rifiutare le misure di intervento, così aumentando le probabilità di un suo fallimento a luglio.

Certamente, è ancora presto perché il panico si scateni sui mercati. Tuttavia, la questione del debito greco rappresenta un ulteriore motivo di preoccupazione.

Data l’assenza di dati sul Regno Unito nella giornata di oggi, la sterlina, dopo l’apprezzamento di ieri, dovrebbe continuare a muoversi in ribasso. L’attenzione dei mercati si concentra sugli Stati Uniti, ove verrà pubblicato l’indice core dei prezzi della spesa per i consumi individuali, che costituisce la misura dell’inflazione adottata dalla Fed. Inoltre, verranno pubblicati i dati di aprile sulla spesa individuale per i consumi e quelli sulla fiducia dei consumatori per il mese di maggio.

Con la popolarità di Trump ai minimi storici, sarà di particolare interesse vedere se i sospetti e le indagini hanno avuto effetto sulla fiducia dei consumatori. Nel secondo trimestre, la spesa individuale dovrebbe essere il principale motore dell’economia degli Stati Uniti. Da ciò si deduce l’importanza dei dati di oggi per i mercati.

I dati in pubblicazione nella giornata di oggi influiranno certamente sull’andamento del dollaro. Secondo le previsioni, l’indice core dei prezzi della spesa individuale dovrebbe sperimentare un rimbalzo ad aprile. A ogni modo, un risultato deludente ridurrebbe le probabilità di una manovra restrittiva a giugno e rafforzerebbe i dubbi sull’effettiva ripresa dell’economia degli Stati Uniti nel secondo trimestre. L’amministrazione Trump non ha ancora presentato le proposte di riforma del sistema tributario né le misure di stimolo.

Questa settimana sarà ricca di dati, che potrebbero provocare un certo nervosismo sui mercati. Tra la giornata di domani e quella di giovedì, verranno pubblicati gli indici dei direttori degli acquisti del settore privato della Cina. Durante la sessione di venerdì, verranno, invece, diffusi i dati sulla crescita dei salari e sulle buste paga dei settori non agricoli negli Stati Uniti. Dall’inizio del secondo trimestre, gli indicatori sugli Stati Uniti hanno mostrato un contenuto vario. Per quanto concerne la Cina, i dati lasciano dubitare della solidità della ripresa nel secondo trimestre.

Prima della pubblicazione dei dati sull’inflazione in Germania, l’euro dovrebbe muoversi in ribasso. Alla redazione di questo articolo, la moneta unica europea perdeva lo 0,24% per toccare gli 1,1137$. Dopo la crescita superiore alle aspettative nel primo trimestre, la seconda stima del Pil del primo trimestre della Francia ha sostenuto l’euro. Intanto, nonostante l’apprezzamento dello yeb, l’indice del dollaro spot si muove in rialzo dello 0,19% per raggiungere quota 97,63. La domanda di valute rifugio, dovuta al rischio geopolitico in Europa e ai dubbi sulla vittoria del partito conservatore alla elezioni nel Regno Unito, aumenta. Ulteriori fattori di tale incremento sono costituiti dalla questione del debito greco, dagli sviluppi delle indagini sui collaboratori di Trump e dalla Corea del Nord. Al momento, lo yen guadagna lo 0,25%, portandosi a 110,99¥ sul dollaro.

Nel corso della giornata di oggi, il dollaro dovrebbe continuare a muoversi in rialzo. Qualora migliori delle aspettative, i dati che verranno pubblicati prima del rapporto di Adp sulla variazione dell’occupazione nei settori non agricoli, la cui diffusione è prevista per la giornata di domani, dovrebbero, infatti, sostenere la valuta degli Stati Uniti.

Sull'Autore

Bob Masonauthor

Bob Mason ha oltre 20 anni di esperienza nel settore finanziario, avendo lavorato in Europa e Asia per istituzioni finanziarie globali prima di concentrarsi sulla fornitura di capacità di ricerca per i clienti in Asia, principalmente focalizzati sui mercati finanziari inclusi, ma non limitati a valute, materie prime, criptovalute e mercati azionari globali.

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